6.

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I miei occhi sono sbarrati, le iridi blu fisse sul soffitto ormai da un'ora, mentre il mio stomaco si contorce sotto gli effetti del senso di colpa.
Cosa cavolo mi è saltato in mente?!
Farmi accompagnare a casa da Scott Wright?
Ridere con lui in auto?
Voltarmi nella direzione della sua macchina per farmi salutare un'ultima volta?
Scrivere "Rose de Doux: Scott Wright, aka Richie Rich, la accompagna a casa. " soddisfatta e felice? Sorridendo come una cretina e immaginando un universo parallelo in cui Scott Wright mi accompagna a casa perché in realtà gli piaccio?
Dio Santo, ma cosa mi è preso?!

« Sono una deficiente.» mormoro, prima di mettermi seduta sul letto e di recuperare il mio quaderno e la penna. Con delle linee nette e precise cancello l'ultima frase, scritta in un momento di stupida ed insensata euforia.

Punto primo, in qualche modo ho approfittato del fatto che la mia migliore amica fosse ubriaca per restare da sola con Scott.
Secondo, mi è piaciuto stare in macchina con lui, mi è piaciuto parlargli, poterlo guardare negli occhi e sentire il suo profumo che aleggiava nell'abitacolo. Mi è piaciuto talmente tanto da rendermi conto del fatto che Scott non mi è indifferente, tutt'altro.
E questo ci porta al punto tre: lui è la stracavolo di cotta di Jane! La mia migliore amica, la mia confidente, la persona che mi è rimasta vicina nel momento peggiore della mia vita!

« Deficiente, razza di deficiente.» ripeto, buttando il quaderno dall'altra parte della stanza ed alzandomi per andare a lavarmi. Ovviamente sono costretta ad usare l'acqua ghiacciata, ma me ne infischio, troppo presa dal mio progetto: andare in città e controllare le condizioni di Jane, raccontarle quello che è successo e sperare nel suo perdono.

Una volta vestita, giá con il cappotto indosso, corro al piano di sotto. Mi fermo non appena noto che mia nonna, Andrew e Simon sono riuniti in cucina, tutti intenti a fare colazione con dei pancakes.

« Ciao Rose.» mi saluta Andrew con la bocca piena, mentre Belle smette immediatamente di saltare contro le gambe del suo sgabello e mi punta, correndomi incontro per farmi le feste.

Le accarezzo la testa ed alzo gli occhi solo quando la nonna richiama la mia attenzione. « Ci sono i pancakes, tesoro. Te li ho tenuti in caldo.» mi informa, facendo per alzarsi dallo sgabello.

La blocco all'istante. « Faccio colazione da Jane, dobbiamo parlare di... di scuola.» mento, prima di fiondarmi verso la porta d'ingresso. Mi immagino i membri della mia famiglia attoniti mentre si lanciano sguardi sorpresi.

Raggiungo in fretta la mia bici, notando come oggi faccia più freddo del solito e chiedendomi se sia una buona idea andare in centro. Prima di riuscire a rispondermi, peró, sono già per strada, intenta a pedalare come se non ci fosse un domani e a cercare di cancellare dalla mia mente i ricordi di ieri sera, poichè nonostante abbia capito di essere una deficiente, questo non mi impedisce di essere felice per quello che è successo e di pensare mille volte al sorriso che Scott mi ha dedicato mentre ero sotto al portico.

Ben presto, però, mi rendo conto del fatto che i ricordi non sono il problema principale: la bicicletta mi sembra estremamente pesante, tanto che dopo un po' non riesco più a pedalare e, fermandomi per vedere cosa sia successo, ne capisco il perchè: la ruota davanti è bucata e sgonfia.
Questo è il karma.

Chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo, cercando di pensare ad una soluzione visto che tornare a casa trascinando la bici sarebbe un suicidio. Tuttavia, non appena alzo di nuovo le palpebre, la soluzione mi sta venendo incontro, a bordo di una Range Rover nera.

« Blake?» sussurro incredula fra me e me, mentre lui ferma la macchina sul ciglio della strada e scende, guardandomi confuso e... arrabbiato?
Dio Santo, ma che gli prende ultimamente?

Flecks Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz