5.

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Casa Darcy è esattamente come la ricordavo: in una delle strade principali della città, ma abbastanza appartata da permettere alla proprietà di disporre di un grande giardino, i cui alberi sono coperti dalle poche foglie superstiti tinte dei colori caldi di un tipico autunno in Vermont.

La grande casa si sviluppa su tre piani, le pareti esterne sono composte da mattoncini marrone scuro, mentre decine di enormi vetrate si aprono sul piano terra, di modo da far entrare la luce nel grande salone che costituisce il corpo principale dell'edificio.
Mi perdo ad osservare ogni dettaglio mentre, titubante, seguo Blake verso l'ingresso ed oltre la porta. L'interno è estremamente silenzioso ed in ordine, niente a che vedere con casa mia.

« Mio padre non c'è.» spiega Blake, lanciandomi un breve sguardo. Immagino che si stia divertendo da morire nel vedere la mia espressione, intimidita da tanto lusso. Tuttavia, prima che possa dire qualsiasi cosa, il suo cellulare ricomincia a vibrare, così come ha fatto da quando siamo saliti sulla sua auto e ci siamo lasciati Portal Road alle spalle.

« Perchè non rispondi?» domando confusa, ben consapevole del fatto che si tratta di Simon: ho visto il suo nome sullo schermo.

« Non importa.» replica Blake con un'alzata di spalle. « Seguimi, non voglio farti fare tardi alla festa.» prosegue poi, cominciando a salire le scale in marmo che portano al piano di sopra. Gli sto dietro, stringendo le spalliere dello zaino contente il mio vestito, lo shampoo, il balsamo ed un po' di trucchi. « Ti direi di scegliere un bagno qualsiasi, ma visto che a quanto pare non vuoi incontrare nessuno, c'è solo una soluzione.»

« E sarebbe?»

« Usare il bagno della mia camera.» spiega senza nemmeno voltarsi. Ben disposta ad usare qualsiasi bagno, purché ci sia una doccia funzionante, mi limito ad annuire e a seguirlo, fino a raggiungere la sua stanza e qui rimango sorpresa, anzi, basita.

Non sono mai stata in camera di Blake, l'unica volta in cui sono entrata in questa casa mi sono limitata all'ingresso e alla sala da pranzo, non ho mai superato le scale in marmo bianco, ne ho mai pensato che la stanza del migliore amico di mio fratello fosse una sorta di reggia, spaziosa e luminosa.
Questo mi fa dubitare in merito alla sua sanità mentale: perché passa tutti i weekend in quel disastro che è casa nostra? Che problemi ha?

« Il bagno è dietro quella porta.» spiega Blake, facendo un cenno con la testa verso la direzione indicata, ma tenendo le mani nelle tasche dei jeans ed i muscoli delle spalle incredibilmente in tensione. « Ci sono asciugamani e... e tutto quello che può servirti.» conclude, schiarendosi la voce per la ventesima volta in un giorno.

« Ok, grazie.» rispondo confusa, subito dopo lo supero, lascio il cappotto sul suo letto e varco la soglia del bagno, chiudendomi la porta in legno alle spalle e cercando di non soffermarmi troppo sul lusso che pervade anche questa stanza.

🍂

Sistemo per un'ultima volta i capelli rossi, miracolosamente lisci ed in ordine grazie ad un duro lavoro del phon e della spazzola rotonda. Subito dopo mi avvicino all'enorme specchio posto al di sopra del lavandino, mi assicuro di aver applicato bene il rossetto bordeaux scuro ed il mascara, infine torno al mio posto e mi giro su un fianco per controllare come mi sta addosso il vestito nero che ho deciso di indossare: lascia scoperte le spalle, ha le maniche a tre quarti ed una gonna a ruota piuttosto corta per i miei standard. A completare il tutto le scarpe: i miei soliti stivaletti neri, ora ripuliti dal fango del sottobosco.

« Bene.» sospiro soddisfatta, prima di prendere il mio zaino e la pochette che ho riempito con il necessario.

Esco dal bagno ritrovandomi, dopo almeno un'ora, nell'enorme camera di Blake. Lui è sdraiato sul suo letto, le mani posate sugli addominali e lo sguardo fisso sul soffitto. Non so cosa gli succeda, ma nell'ultimo periodo si sta comportando in modo strano e non so se sia per la scuola di medicina o perché ha litigato con mio fratello, ma non mi piace questa versione nervosa e depressa di Blake, non sembra nemmeno lui.

Flecks Where stories live. Discover now