44.

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Belle si ribella alla mia presa, mentre io sorrido aspettando il momento giusto per sguinzagliarla alla ricerca di Andrew. « Tre...» conto ad alta voce, abbastanza da farmi sentire in tutta la casa nonostante la pioggia battente. « Due... Uno... Via!» lascio andare Belle, che scatta alla ricerca di mio fratello, mentre io la seguo per il corridoio buio. Si affaccia sulla soglia della camera di Andrew, non trovandolo devia verso il bagno, poi, dopo essersi bloccata con le orecchie leggermente sollevate per captare ogni più piccolo rumore, corre sulle scale. Le sto dietro facendo scricchiolare il legno vecchio e probabilmente malandato, non si ferma finché non entra in sala, ma all'ingresso sono io a bloccarmi. La nonna varca la porta principale, sbattendo gli stivali fradici di pioggia sullo zerbino ed abbassando il cappuccio della giacca a vento, non appena mi vede la sua espressione si fa seria ed i suoi occhi azzurri quasi mi inceneriscono. « Tutto bene?» domando preoccupata. Lei alza un sopracciglio, si toglie la giacca a vento e dopo averla appesa all'ingresso si dirige verso il salotto. « Nonna?» insisto standole alle calcagna, noto subito Belle che salta contro il legno della dispensa.

« Non indovinerai mai chi ho incontrato al centro botanico.» esordisce poi, fronteggiandomi.

« Chi hai incontrato?» chiedo con un fil di voce.

« Clara McCoy, mi ha detto che suo figlio Steve è stato ammesso al MIT.» mi informa, mentre io la fisso confusa. « Tu pensa, andrà a studiare in Massachusetts, dall'altra parte degli Stati Uniti, sua madre era contenta e distrutta al tempo stesso. Non so come farei se tu andassi a studiare tanto lontano da me.» continua, sorridendo divertita.

Senza che me ne renda conto rispondo con una risatina isterica. « Sì, sarebbe... un disastro.»

« E lo sai chi altro ho incontrato al centro botanico?» prosegue di nuovo seria. Io scuoto la testa, mentre avverto il mio stomaco contorcersi per l'agitazione. « La signora Wilson.».

Oh merda.

Prima che una di noi due possa dire qualcosa, il rumore delle ante della dispensa che si aprono ci fa sussultare e subito dopo Andrew compare in salotto. Senza dire una parola richiude il mobile, e procede a passo sicuro verso di me mentre Belle salta ed abbaia, felice di averlo trovato. Quando lui mi tira la manica della felpa mi abbasso, di modo che possa sussurrare al mio orecchio: « State per litigare?».

Mi mordo il labbro inferiore ed annuisco, al che Andrew sparisce all'istante seguito da Belle. « Che cosa ci faceva tuo fratello nella dispensa?» chiede la nonna confusa.

« Stavamo giocando a nascondino.»

« Oh già, in questa famiglia siamo bravi a nasconderci...»

« Sai tutto?» la interrompo, non riuscendo a reggere il suo sguardo di disapprovazione. « Sai di Yale?»

« Ovviamente lo so, Rose, per chi mi hai presa? La signora Wilson mi ha detto che era felice che tu avessi cambiato idea a riguardo, che avessi chiesto al professor Wilson di organizzare un incontro con un rappresentante del comitato per l'assegnazione delle borse di studio.»

« Nonna, mi dispiace...»

« Perchè non me l'hai detto?!» sbotta, il mio cuore manca un battito. « Prima la storia di Blake e ora questo! Non avevi nessuna ragione di mentirmi!»

« Non ti ho mentito.» rispondo a bassa voce. « L'ho solo omesso.»

« E quante altre cose hai "omesso", Rose? C'è altro di cui devi parlarmi?»

« No.» dico sincera.

La nonna mi fissa per qualche secondo, severa, prima di sospirare ed avviarsi verso il divano. Si abbandona sui cuscini, chiude gli occhi e prende a massaggiarsi le tempie con gli indici. « Pensavo che avessimo una politica di totale trasparenza in questa casa.»

Flecks Where stories live. Discover now