02. Questa è pazza

3.2K 118 25
                                    

Blake - 12 anni

C'è un silenzio tremendo in questo posto, quasi peggio che a casa mia: immagino che a nessuno piaccia girare tra gli scaffali polverosi o essere seguiti dallo sguardo della signora Wilson, la bibliotecaria. Passando accanto ai libri ben ordinati, e probabilmente fermi al loro posto sin dalla fondazione della biblioteca nel 1912, scorro i titoli uno ad uno. Dalla sezione di scienze naturali passo a quella di psicologia e infine a quella di storia. Afferro il primo libro che trovo sulla Guerra di Secessione e vado a guardare l'ultima pagina per capire quante sono in totale, poi sbuffo. Non è che non mi piaccia la storia o la scuola in generale, ma in questo momento preferisco di gran lunga il basket, solo che la professoressa di Storia Americana non è d'accordo con me. Dice che dai test è evidente che io abbia una memoria fotografica impressionante, ma che vuole che mi impegni comunque di più e le porti una ricerca con parole mie e rielaborate, riguardo ad un argomento a piacere. Che scocciatura.

Mi dirigo al bancone dietro il quale è seduta la signora Wilson, supero velocemente uno scaffale dopo l'altro guardandomi intorno solo distrattamente, finché nella sezione di letteratura inglese mi blocco di colpo. Rosie è seduta su una delle enormi poltrone in pelle distribuite sotto le alte vetrate ad arco, è talmente piccola che sembra sprofondare tra i cuscini. In mano ha un libro più grosso di lei, mentre con la fronte aggrottata scorre avidamente una parola dopo l'altra. Sebbene la luce del sole oggi sia debole, i suoi capelli sembrano mille volte più rossi del solito.

Sto per dirigermi di nuovo al bancone, non so nemmeno perchè mi sia fermato a fissarla, ma prima che possa farlo lei alza gli occhi blu dal libro e li punta sul sottoscritto, la sua fronte si distende e mi sorride. Sto sorridendo anch'io, ancora una volta non so perchè. Poi, d'improvviso, i suoi occhi si spostano su qualcosa alle mie spalle e la sua espressione si fa preoccupata.

« E' tardissimo!» esclama tirandosi su dalla poltrona e raccattando un libro dopo l'altro, deve aver visto l'orologio appeso al muro. Carica di almeno sei volumi, mi supera velocemente e si affretta al bancone; io rimango imbambolato per qualche secondo.

A riportarmi coi piedi per terra è il tonfo dei libri posati davanti alla signora Wilson, la quale sta guardando Rosie con un'espressione severa in volto. « Conosci le regole, signorina, puoi portarne a casa solo cinque.»

« Ma...» comincia la mia amica preoccupata. « Non ho ancora finito "Matilde", e non posso non leggere "La Fabbrica di Cioccolato" e il "GGG" e "James e la pesca gigante"! Poi comincerò "Alice nel paese delle meraviglie", ma che mi dice di "Attraverso lo specchio"? Non posso leggere il primo e aspettare per il secondo, è ingiusto!» mormora con una vocina piccola piccola. La signora Wilson sembra confusa, forse non capisce quanto sia realmente disperata.

Velocemente mi avvicino al bancone attirando l'attenzione della segretaria, Rosie nemmeno mi guarda: è concentrata sulle copertine dei libri con l'intenzione di fare una scelta per lei cruciale. « Li prendo io.» affermo, attirando finalmente l'attenzione della mia amica, la quale mi fissa sorpresa. « Quelli di Alice, li prendo io.» spiego.

Rosie sgrana gli occhi e comincia a sorridere come non mai, mentre la signora Wilson si limita ad un'alzata di spalle. « Come volete, ma Rose, promettimi che metterai il naso fuori casa almeno per un'ora questo weekend.».

La mia amica annuisce, mentre io so già a cosa sta pensando: mettere il naso fuori casa, per lei, significa semplicemente andare a leggere nel bosco. Simon ormai la definisce "stramba", Hortense ogni tanto si mostra preoccupata, ma sua madre non fa altro che incoraggiarla e io non so cosa pensare. Leggere la tranquillizza, però è vero che a volte fa paura: si isola completamente, anche a scuola, e non posso dimenticare quella volta che a cena, a casa De Doux, si è seduta a tavola con il broncio e si è rifiutata di mangiare perchè, testuali parole, "Uno dei figli di Lontra è scomparso, non posso mandare giù niente finché Ratto e Talpa non lo trovano"*.

Flecks Where stories live. Discover now