34.

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Jane trangugia il suo bicchiere di latte, subito dopo lo posa sul bancone della cucina e sospira, fissandomi con gli occhi castani ed un'espressione rassegnata e scocciata. « Mi hanno organizzato una festa di benvenuto.» dice schifata, in un mormorio abbastanza alto perchè sua madre possa sentirla dalla sala. « Ti sembro una bambina di dieci anni per caso?!» sbotta poi.

Sono pronta a rimanere in silenzio, come ho fatto finora, ma quando lei continua a fissarmi capisco che si aspetta una risposta. « No...?»

« Infatti!» esclama, facendomi sussultare e quasi cadere dallo sgabello. « E' stato un continuo festeggiare e mangiare, festeggiare e mangiare... e sai cos'ha fatto Daisy? Una torta alle pesche! Dio Santo!» alza le braccia in aria, dando della pazza alla povera Daisy.

« Non è la tua preferita?»

« Sì, ovvio che è la mia preferita!»

« E allora cosa c'è di...»

« Come se non bastasse.» mi interrompe decisa. « Lei e il suo ragazzo mi hanno costretta ad andare ad una festa universitaria. Ovviamente ho accettato solo perché così avrei saputo cosa aspettarmi da Capodanno.»

« Ovviamente.»

« E allora sai cos'ha fatto la ragazza di mio padre? Mi ha portata a fare shopping in Rodeo Drive!»

« No!»

« Sì!»

« Ma è terribile!»

« E non sai ancora la parte peggiore: siamo entrate da Gucci.»

« Non ci credo.»

« Credici, Rose, mi ha regalato un paio di scarpe.» spiega annuendo vigorosamente. « E' ovvio che voglia comprare il mio affetto, e che sua figlia voglia farmi ingrassare. In quel posto non ci torno neanche morta.» Jane parla talmente ad alta voce che sono sicura che sua madre non si sia persa una sola parola. Alla fine ricomincia ad usare un tono di voce sopportabile per l'orecchio umano. « Allora, sei pronta a partire?» mi domanda con un sorriso luminoso in volto.

Oggi è l'ultimo giorno dell'anno, Blake e mio fratello passeranno a prenderci per andare a Burlington. La mia borsa è pronta, abbandonata nella camera della mia migliore amica mentre il mio cellulare giace sul bancone, stiamo entrambe aspettando che prenda vita per poter uscire di casa.

« Ci divertiremo.» affermo emozionata.

Jane mi fa l'occhiolino. « Tu ti divertirai di certo.» sussurra allusiva, al che sento il sangue affluirmi alle guance ed il respiro farsi irregolare.

Non posso rimproverare Jane per la sua battuta, so che ha ragione: quante possibilità ci sono che Blake si rifiuti di sfiorarmi anche la notte di Capodanno? Quante, quando ha chiesto a Jane di tenerci alla larga Simon? Quante, dal momento in cui lei ha accettato di buona lena il compito affidatole? Zero, ecco quante.

« Pensi che sia una buona idea?» domando, improvvisamente spaventata.

« Sì che è una buona idea, Rose, mi chiedo come abbiate fatto a trattenervi per tanto tempo, visto che ormai sono anni che la tensione sessuale è alle stelle.» commenta. Agitata al solo pensiero, sospiro e mi sposto nervosamente sulla sedia, Jane non si perde un solo movimento del mio corpo. « Rilassati, andrà tutto bene. So che sei pronta: hai gli slip abbinati al reggiseno, dannazione.»

« Bastasse solo quello...»

« Ti sei depilata?» sussurra, avvicinandosi a me e guardandomi dritta negli occhi. Annuisco, col cuore che mi martella in petto. « Anche lì?»

Flecks Where stories live. Discover now