37.

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Il rumore della pioggia battente è il primo suono che le mie orecchie catturano, non appena riemergo dal mio sonno profondo. Mi giro da un fianco all'altro, godendomi la sensazione delle coperte soffici sulla pelle nuda, poi stringo il cuscino posato sotto il mio viso: profuma di Blake. Senza rendermene conto mi ritrovo a sorridere leggermente e, subito dopo, qualcosa di caldo mi sfiora la guancia sinistra. Tornando subito seria apro gli occhi: la prima cosa che vedo è una famigliare maglietta blu scuro, non appena alzo lo sguardo, invece, ad accogliermi è il sorriso del mio ragazzo, un sorriso tanto dolce quanto luminoso.

Immediatamente mi metto seduta composta, la mano di Blake non smette di accarezzarmi la guancia, ora riesco a vedere da vicino quanto sia radioso il suo viso, mentre la luce fioca del giorno entra dalla finestra alle sue spalle. Senza riuscire a controllarmi mi sporgo per lasciargli un bacio sulle labbra, un bacio che lui decide ben presto di approfondire. Mi ritrovo avvolta tra le sue braccia, il mio seno premuto contro la sua t-shirt, mentre un sospiro gli esce dalla bocca e con delicatezza mi fa sdraiare di schiena sulle lenzuola azzurre sotto di noi. Poi, quando le sue gambe avvolte da dei pantaloni leggeri si attorcigliano alle mie nude, un pensiero improvviso mi fa sbarrare gli occhi. « Siamo da soli in casa?» sussurro, presa dal panico.

All'istante Blake allontana la sua bocca dalla mia, il fatto che sorrida, però, mi tranquillizza all'istante. « Sono andato a controllare mentre stavi dormendo.» racconta, accarezzandomi i capelli rossi e probabilmente annodati più che mai. « Jane e Simon sono in camera di tuo fratello.»

« Che cosa?!» sbotto stupita.

« Hanno bevuto troppo e non se la stanno passando bene.»

« Oddio, vado a controllare.» mormoro premendo le mani sul suo petto, Blake però non si sposta di un solo millimetro, sembra divertito. « Se stanno male entrambi...»

« Che tu ci creda o no, tuo fratello è messo molto peggio della tua migliore amica.»

« Per l'appunto, dovrei...»

« Se ne sta prendendo cura Jane. » mi interrompe per la seconda volta. « E credimi, è meglio così.».

Decidendo di lasciar perdere, visto che Blake non mi lascerà mai andare, decido di dargli corda. « Simon ti ha chiesto dove avessi dormito io?»

« Era a malapena cosciente.» risponde Blake ridendo.

« Non è divertente.»

« Sì invece, e per due motivi.» risponde, prima di lasciarmi un altro bacio. « Numero uno, e più importante, è che per almeno mezza giornata possiamo stare insieme senza nessun rischio. Non ho la minima intenzione di lasciare questa camera.» un altro bacio segue le sue parole, faccio fatica a rimanere preoccupata visto che a malapena riesco a respirare. « In secondo luogo, hai idea di quanto sia divertente il fatto che Simon si sia preso una sbronza del genere? E' sempre lì a vantarsi della sua resistenza all'alcol e poi una ragazza di diciotto anni lo mette al tappeto senza battere ciglio.»

« Al tappeto?» chiedo confusa.

« L'ha battuto a birra pong.» spiega, cercando di non ridere ancora. Adesso riesco a vedere tutta la comicità dell'evento. « Se dovesse chiedertelo, però, io ho dormito sul divano e tu qui.» mormora Blake, prima di posare le sue labbra sulle mie. Accolgo il suo bacio emozionata, sentendo il cuore che cerca di uscirmi dal petto ed i brividi sulle parti del corpo che le sue mani stringono con decisione. Un altro pensiero, però, mi fa bloccare, al che torno a guardarlo in viso notando come i suoi occhi stiano brillando. « La porta è chiusa a chiave.» risponde alla mia domanda inespressa, mentre io sorrido felice e ricomincio a baciarlo.

Fortunatamente Blake è il solo a dover togliere di mezzo i vestiti, lo fa ad una velocità probabilmente inumana, ma non mi è difficile capirne il perché: io, forse, sono più ansiosa di lui al pensiero di poter riprovare tutte le sensazioni scoperte questa notte, nonostante le abbia assaporate già più e più volte. Lo sento scivolare dentro di me dolcemente, togliendomi il fiato con i suoi baci mentre il mio corpo risponde ai suoi movimenti. Dopo poco capisco che quei baci hanno anche un altro scopo: reprimere, almeno in parte, i miei sospiri ed i miei gemiti. Quando affonda il viso nell'incavo del mio collo e sento il suo respiro caldo sfiorarmi la pelle percorsa dai brividi, invece, capisco che questa volta è lui a cercare di fare silenzio.

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