38.

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La serra è incredibilmente silenziosa, e fredda. L'aria gelida proveniente dall'esterno si infiltra negli spazi tra i vetri, facendo calare a picco la temperatura e provocandomi la pelle d'oca. Mi stringo nel cappotto valutando l'idea di sciogliermi i capelli per coprirmi il collo, mentre giro pagina e proseguo con la confessione d'amore del signor Rochester a Jane.

"Ho una strana sensazione nei vostri riguardi, soprattutto quando mi siete vicina come in questo momento. Sento come se io avessi un laccio legato al mio fianco sinistro, e voi foste strettamente legata alla stessa maniera."

Sospiro trasognata: se Blake ed io fossimo legati da un laccio invisibile, a quest'ora non dovrei fare i conti con la sua assenza.

« Rose?» sento il mio nome riecheggiare per la serra, seguito subito dopo da dei passi leggeri. « Rose!»

« Sono qui, Jane.» rispondo chiudendo il libro.

Nemmeno un secondo dopo, la mia migliore amica emerge da un cespuglio di glicine, fissandomi con gli occhi castano scuro sgranati. « Ho delle novità, non indovinerai mai

« Come fai ad avere delle novità?» domando confusa, mentre lei si accomoda per terra al mio fianco. « Siamo arrivate a scuola insieme e ci siamo divise solo da un'ora.»

« Be', non si parla d'altro per i corridoi, se non ti fossi rifugiata qui probabilmente lo sapresti già, ma da una parte è meglio che sia io a dirtelo.»

« Dirmi che cosa?» le chiedo, improvvisamente preoccupata: e se fosse successo qualcosa a Burlington?

«Scott è tornato a Los Angeles.» sospira, guardandomi in faccia per esaminare le mie reazioni.

« Come?!» sbotto sorpresa.

« Suo padre ha finito di scrivere la sua sceneggiatura, quindi il primo giorno dell'anno hanno fatto i bagagli e lasciato la casa. Una ditta di traslochi sta svuotando la villa proprio ora.»

« Oh.» sussurro, abbassando gli occhi sulla copertina consunta del libro.

« Già, Scott Wright è entrato nelle nostre vite come un uragano e ne esce in punta di piedi. Sarà strano a scuola, immagino: niente più ragazze pronte a chiedergli di uscire, niente più gente che parla male della sua storia con Sarah...»

« Quello lo facevi solo tu.» riesco a dire, ma lei nemmeno mi ascolta.

« Non lo vedrò più girare in skate di fronte a casa mia.» sospira malinconica. Preoccupata, alzo gli occhi sul suo viso, mi sorprende che lei mi stia già fissando deliberatamente. « Stai bene?»

« Sì.» rispondo automaticamente, ma vedendo la sua espressione scettica capisco che mentirle è inutile. « Credo di essere offesa.»

« Offesa?»

« Offesa.» confermo in un sospiro. « Lo so che tra me e Scott le cose non sono finite nel migliore dei modi, ma gli ho offerto la mia amicizia e lui l'ha rifiutata e ora è... sparito.»

« Cristo, Rose, non dirmi che hai ancora una cotta per lui!» Jane urla, facendomi sussultare prima di poterle lanciare un'occhiataccia.

« Non ho una cotta per lui, sono innamorata di Blake, lo sai.»

« E allora che ti prende?» insiste, afferrando la mia mano e stringendola forte. Invece di risponderle alzo le spalle e rimango in silenzio.

Non sono davvero triste per il fatto che Scott se ne sia andato, lo sono solo perché non mi ha avvisata e so che questo è stupido, ma non posso fare a meno di sentirmi tradita. Scott è stato il mio primo contatto "romantico" con il mondo maschile, il mio primo ragazzo, il primo che abbia destato il mio interesse. E' stato a casa mia, ha conosciuto la mia famiglia e, soprattutto, ha conosciuto me. Gli ho raccontato quello che è successo con mio padre e con la mamma, gli ho raccontato cose che neppure Jane sa e il fatto che se ne sia andato così, senza dirmi niente, mi ferisce. Fa male sapere che una persona che conosce così tanti segreti su di me sia dall'altra parte degli Stati Uniti, e non posso scrollarmi di dosso la sensazione che ci sia una mina vagante pronta ad esplodere, a Los Angeles.

Flecks Where stories live. Discover now