22.

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Blake mi fissa sorpreso, quasi fosse bloccato, con la bocca leggermente dischiusa e la fronte corrugata; io non sono messa meglio di lui, incredula di fronte a ciò che sta succedendo. « Cosa significa che siamo bloccati qui?» mormora nervoso.

Deglutisco prima di rispondergli. « A quanto pare quella là fuori è una vera e propria tempesta di neve ed hanno intimato a tutti di rimanere chiusi in casa, il che significa che la mia famiglia è a casa tua mentre noi siamo qui, bloccati.»

« Oh cazzo.» sussurra lui, incrociando le braccia al petto e concentrando gli occhi verdi sul parquet rigato.

« Dovremmo assicurarci che tutte le finestre siano chiuse...» esordisco, per poi voltarmi con l'intento di serrare la porta con tripla mandata e chiavistello. Tuttavia, prima di poter portare le dita al pomello, mi ritrovo con la vista annebbiata, la testa che sembra incredibilmente leggera ed il corpo, al contrario, terribilmente pesante. Non so per quale miracolo gravitazionale io non finisca a terra, per un attimo tento addirittura di continuare la frase che ho lasciato in sospeso, ma ben presto scopro di non riuscirci e sono costretta a rimanere muta, il palmo della mano posato contro il legno freddo della porta ed un tentativo mal riuscito di fare dei respiri profondi.

« Rose?» Blake chiama il mio nome. Lo sento a malapena, ma avverto distintamente le sue mani che si posano sulle mie spalle, il calore che sembrano emanare e come, in pochi secondi, mi costringano a voltarmi per poterlo guardare in faccia. Apro gli occhi che non sapevo nemmeno di aver chiuso, trovando di fronte a me i suoi pieni di preoccupazione ed apprensione. « Stai bene?» sbotta nervoso. Sbatto le palpebre un paio di volte, prima di cercare di capire cosa mi sia successo. Un calo di pressione? Di zuccheri? O è solo stanchezza? « Rose?» insiste Blake, al che decido di riprovare a parlare.

« Non ho dormito questa notte.» spiego con voce flebile. « Ho camminato al freddo e non ho mangiato, non penso di stare bene.».

Blake sospira ed annuisce, le sue mani non si spostano dalle mie spalle ed il suo volto non si allontana di un millimetro dal mio, è incredibilmente vicino e per un attimo temo che non sia la stanchezza a farmi girare la testa. « Dovresti riposarti, e mangiare qualcosa più tardi.»

« Dobbiamo chiudere le finestre...»

« Ci penso io.» mi interrompe determinato. « Tu vai a dormire.»

« Blake...»

« Non era una domanda, Rose. Vai in camera tua, io mi occuperò del resto.».

Lo guardo negli occhi, indecisa sul da farsi ma ben consapevole del fatto che il futuro medico è lui e se mi consiglia di andare a dormire probabilmente ha ragione. « Ok.» sospiro, per poi indietreggiare di un passo e sentire le sue mani scivolare via dalle mie spalle. Per un secondo, un solo istante, desidero che tornino al loro posto. Tuttavia, prima di venir presa da un raptus improvviso simile a quello di Halloween, supero Blake in fretta e furia, abbandono il cappotto sulla panca all'ingresso, tolgo i tacchi davanti alle scale e mi dirigo in camera mia, dove finalmente posso indossare un pesante pigiama in pile, infilarmi sotto le coperte e chiudere gli occhi. Mi addormento nel giro di due secondi.

🍂

Devo ammettere di avere parecchio caldo ora, mentre le mie orecchie carpiscono i suoni ben distinti della bufera che imperversa all'esterno, che si scaglia contro le mura della casa e la finestra della mia camera, il tutto contornato da un suono più leggero e profondo. Cerco di levarmi di dosso la coperta pesante, ma qualcosa me lo impedisce e mi ritrovo a scalciare come una matta, costringendomi a tenere gli occhi chiusi perché sono sicura di avere ancora bisogno di riposo. Eppure il caldo eccessivo ha la meglio su tutto il resto, e a malincuore accetto il mio destino: sollevo le palpebre. Certo, quello che scopro una volta del tutto cosciente mi lascia di sasso e per almeno un paio di secondi rimango raggelata al mio posto, sdraiata su un fianco, con la coperta stretta addosso in modo eccessivo come se si trattasse di una seconda pelle, eppure per un attimo mi dimentico del caldo, perchè Blake è sdraiato accanto a me. E' lui il motivo per cui non riesco a scoprirmi, è il suo respiro il suono più leggero che riverbera nell'aria, e sono il suo braccio intorno alla mia vita ed il suo corpo eccessivamente vicino a provocarmi tanto caldo.

Flecks Where stories live. Discover now