21.

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Il rumore dell'aria calda alzata al massimo riempie l'abitacolo della macchina di Blake. Osservo le bocchette sul cruscotto, mentre le parole pronunciate dal giornalista alla radio sono solo un ronzio indistinto. Lui non c'è. Dopo essere usciti dalla biblioteca ha cominciato a nevicare copiosamente, faceva talmente freddo che in poco tempo le strade sono state ricoperte di neve e, visto che avevo cominciato a tremare, Blake ha deciso di fermarsi poco lontano da Rossi's dicendo che avrebbe preso del caffé bollente e qualcosa da mangiare, tuttavia ha lasciato il motore acceso per evitare che io congelassi. L'ho ringraziato in un sussurro, non ho saputo fare di meglio e da quando è sparito sono rimasta ferma al mio posto, incredula per quello che sta succedendo, per il fatto che non mi abbia riportata direttamente a casa come aveva detto, per il fatto che a me non è dispiaciuto che non abbia mantenuto la parola.

La portiera viene aperta, subito dopo Blake mi raggiunge all'interno dell'abitacolo occupando il posto di guida; mi lancia solo un altro breve sguardo preoccupato, prima di porgermi uno dei cartoni di caffé che tiene in mano. « Vuoi mangiare qualcosa?» chiede in tono dolce, mettendo una mano nella tasca del cappotto e tirandone fuori un sacchetto in carta, probabilmente contenente una fetta di torta. Sento lo stomaco ribaltarsi al solo pensiero, quindi scuoto la testa e lui posa il sacchetto nel porta bicchieri. Rimaniamo entrambi in silenzio, ma non è un silenzio imbarazzante e pian piano mi sforzo di sorseggiare il caffé sperando nei suoi rinomati benefici. Dopo almeno cinque minuti passati a guardare la neve fuori dal parabrezza, Blake sospira e spegne la radio, al che mi irrigidisco: significa che vuole parlare. « Avanti Rose, dimmi cos'è successo.» non è una domanda, più un ordine, e sinceramente non sono sicura che dirgli la verità sia una buona idea. « Be', da come sei vestita mi sembra evidente che tu sia stata all'homecoming.» continua, cercando di venirne a capo. « Ed è anche evidente che non sei andata a dormire da Jane...»

« Hai letto troppi libri di Dan Brown.» lo interrompo sarcastica, alzando gli occhi al cielo. Subito dopo me ne pento: mi aspetto che Blake si arrabbi per il mio commento, che cerchi di mettermi alla strette per scoprire la verità; lui, però, ride sommessamente, sorprendendomi talmente tanto da portare gli occhi nei suoi, già fissi sul mio viso. Quando la risata si trasforma in un sorriso rivolto alla sottoscritta, mi tranquillizzo talmente tanto da ritrovarmi a parlare. « Sono andata all'homecoming, poi alla festa che ha dato Bruce.»

« Ok.» mormora, ben consapevole del fatto che c'è dell'altro. Ed è così.

« Ci sono andata con Scott.» ammetto temendo la sua reazione, ma stranamente lui è immobile e non accenna a rispondermi. « Non so esattamente cosa mi sia saltato in testa, ma quando mi ha chiesto di andare da lui io ho accettato e...»

« Vuoi dire, andare da lui a dormire?» inquisisce interrompendomi, al che annuisco. « Vuoi dire per...»

« Sì.» affermo, prima che la parola "sesso" esca dalla sua bocca: è già abbastanza imbarazzante senza che ci si metta anche lui. Blake torna in silenzio, e a questo punto anch'io perdo tutta la voglia di parlare. Brevi immagini di ciò che è successo questa notte mi attraversano la mente, una più imbarazzante dell'altra, devo ammetterlo, e quando arrivo alla "litigata" la vergogna viene sostituita da un ingombrante groppo in gola. Deglutisco per mandarlo giù, Dio solo sa se l'ultima cosa che voglio è piangere per questa storia. Per quanto cerchi di trattenermi, però, ben presto sento  una lacrima scapparmi dagli occhi e scivolarmi su una guancia. Nel giro di pochi secondi la vista mi si annebbia tanto che sono costretta a posare il caffé sul cruscotto, per evitare di perdere la presa e combinare un disastro. Poi, prima che possa anche solo rendermene conto, sento le braccia di Blake avvolgermi e trascinarmi verso di sé, contro il suo petto ed il tessuto freddo del suo cappotto, mentre cerco di calmarmi e di respirare, perchè questa situazione sembra terribilmente familiare e non voglio che lo sia.

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