The truth

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N.d.A. Mancano ancora 10 capitoli alla fine della storia.
Grazie a chiunque l'abbia letta, commentata e votata, significa moltissimo per me!


La mattina del 27 dicembre Dante atterrò di nuovo in Italia.

Si era scusato almeno una trentina di volte con il suo pilota per avergli accorciato le vacanze natalizie promettendogli che avrebbe offerto a lui e alla sua famiglia una vacanza ovunque volessero. L'uomo a quelle parole aveva riso di gusto dicendo che quelle promesse le faceva solo Adriel.

Dante aveva sorriso debolmente e poi aveva sospirato.

Jason, il pilota, era una persona molto intelligente, si era guadagnato presto la stima di Dante assieme a una sincera e profonda amicizia.

-Tranquillo Rosewain, ti porterei anche sulla Luna se fosse necessario per ritrovare e riportare la tua signora a casa.- gli aveva assicurato l'uomo in divisa mentre decollavano: -Però poi ti obbligherei a prendere lezioni di volo perchè la luna è troppo anche per me. Impara a cavartela un po', il jet lag lo soffro anche io, eh.- aveva scherzato il pilota per stemperare un po' la tensione del giovane imprenditore.





-Buongiorno.- mormorò Dante entrando nella casa dei nonni come se nulla fosse.

Sua nipote Marta stava piagnucolando perchè non voleva stare più a tavola ad aspettare che tutti finissero di mangiare, voleva andare a giocare in camera.

A vedere il biondo entrare in casa, Luciano incrociò subito le braccia al petto sorridendo tutto contento, si stava già pregustando il putiferio che si sarebbe scatenato.

-Ma chi si rivede, cugino, hai una gran bella faccia tosta.- lo prese in giro il riccioluto.

Claudio scoccò immediatamente un'occhiata omicida nella direzione del ragazzo e lo intimandoli con gli occhi a stare zitto o gli avrebbe tagliato la gola con il coltellino da burro.
Dante era teso ma non voleva darlo a vedere, teneva le mani nelle tasche dei jeans e guardava sua nonna che invece aveva lo sguardo basso sulla tazzina del caffè e fingeva di non vederlo. Si schiarì la voce e, con calma, prese posto a capotavola.

-Mi è concessa una spiegazione o hai da fare l'imbecille ancora per molto?- domandò Dante in direzione di Luciano che si stava dondolando sulla sedia.
-Siamo a tutt'orecchi, cugino.- rispose sarcasticamente l'altro.

Dante sospirò passandosi una mano sul mento, la barba stava decisamente diventando troppa, era giusto un po' più chiara dei capelli e lo faceva sentire come un'orso polare.

-Io e Adriel abbiamo divorziato nei primi mesi di quest'anno. Il rapporto era in crisi e neanche ce ne rendevamo conto, era tutto per colpa mia.- mentì, non aveva di certo l'intenzione di dirgli tutta ma proprio tutta la verità: -Avevo avuto grossi problemi finanziari con l'azienda. Mio zio mi aveva rubato molti soldi e eravamo praticamente sul lastrico. Adriel era all'oscuro di tutto.- deglutì, si era esercitato con Jason durante il volo a perfezionare il discorso ed inscenare una mezza verità: -Avevo iniziato a lavorare il triplo per rimettere in sesto l'azienda, allo stesso tempo avevo iniziato una causa contro mio zio, in tutto questo cercavo di fare in modo che i media non ne sapessero nulla o avrei perso altri clienti importanti, il fallimento sarebbe stato assicurato. Come ho già detto, mia moglie non ne sapeva nulla.-

Nella stanza regnava un silenzio di tomba, lo stavano ascoltando tutti attentamente. C'era chi guardava il piatto davanti a se e chi invece lo fissava aspettando che andasse avanti con il discorso.
Marietta aveva finalmente alzato lo sguardo verso il nipote guardandolo con infinita tenerezza. Anche Luciano si era fatto serio, aveva smesso di dondolarsi, si era seduto composto appoggiando i gomiti sul tavolo, fissava intensamente Dante con la fronte aggrottata, un po' scettico. Chiara invece aveva gli occhi lucidi e si stava torturando il labbro inferiore con i denti.
Non era mai capitato a nessuno di vedere Dante parlare apertamente della propria vita privata e soprattutto dei suoi problemi quotidiani. Anche i suoi più cari avevano sempre pensato che quest'ultimo conducesse una vita idilliaca e spensierata.

The gold diggerWhere stories live. Discover now