Sh*tty person

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N.d.A Questo capitolo é stato scritto dal telefono e sarà una bestemmia come poche dal momento che i paragrafi saranno sballati. In compenso vi lascio un sexy Dante Rosewain perché è lunedì e ce lo meritiamo tutti.

N.d.A revisione: Questo capitolo è stato revisionato dopo un esame, io sono rincoglionita come poche, non so se questo capitolo verrà pubblicato di lunedì ma resto dell'idea che tutte ci meritiamo un Dante Rosewain.

A revisione: Questo capitolo è stato revisionato dopo un esame, io sono rincoglionita come poche, non so se questo capitolo verrà pubblicato di lunedì ma resto dell'idea che tutte ci meritiamo un Dante Rosewain

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Adriel in quel momento sentiva di aver veramente bisogno di parlare con qualcuno di cui si fidasse.
Peccato che non ci fosse nessuno che potesse fregiarsi di quella fantomatica fiducia.
Non Dante, non sua madre, non Derek o qualsiasi altra persona. Era rimasta sola e in quel momento la sua condizione era lampante.

Continuava a fissare il cellulare con aria incerta, aveva fatto su e giù fra i suoi contatti telefonici non sapendo a chi rivolgersi. Poi aveva trovato un nome e l'aveva fissato per dieci minuti buoni prima di convincersi a premere il tasto della chiamata.
Al terzo squillo sentì la risposta.

-Adriel!- Esclamò Emeraude.

Ede era la migliore amica di Dante. Yep, lei era così disperata da non sapere a chi rivolgersi se non alla bff del suo ex marito.

-Ehy Ede, tutto bene?- quanto si sentiva stupida da uno a cento in quel momento? Probabilmente un miliardo.
-Tutto bene tesoro, tu come stai? E' da un po' che non ti sento. Ti sei ripresa?-

Adriel sospirò: -Posso veramente sfogarmi senza rischiare che tu venga volando fino a qui per strozzarmi?- chiese passandosi una mano fra i lunghi capelli lisci.
Ede era una bravissima ragazza: solare, disponibile, un po' sopra le righe... solo che era un po' troppo, ahm... protettiva, soprattutto (per non si sa bene quale motivo) nei confronti di Dante.






Quando Derek rientrò a casa, nel cuore della notte, fu sorpreso di non trovare la cena già pronta ad aspettarlo sul tavolo.
Il ragazzo guardo con la fronte aggrottata la superficie in legno vuota poi spense la luce per andare verso la camera da letto.
-Emily.- chiamò la sua ragazza ad alta mentre saliva le scale ma nessuno gli rispose.
-Emy...- tentò ancora una volta spalancando la porta della stanza immersa nel buio.

Premette l'interruttore e la camera si illuminò all'istante.
Di Emily non c'era alcuna tracci: al suo posto, sul letto vuoto, giaceva una montagnetta di foto e un bigliettino.

Derek si avvicinò lentamente al letto sedendosi sul bordo di esso, allungò una mano verso le foto e prese il bigliettino sul quale c'erano scritte poche semplici parole: mi fai schifo.
Lo lesse e lo rilesse rigirandoselo fra le dita per vedere se sul retro ci fosse qualcosa ma non trovò nulla.

Il suo sguardo andò poi verso le foto che guardò a una a una. Le conosceva tutte bene, erano nella galleria fotografica del suo cellulare. Foto di lui con altre donne mentre le baciava, le teneva per mano o stava con loro nel letto.

The gold diggerOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz