Promises

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Gentile signorina Adriel,
Come da lei richiesti, i documenti con il contratto di divorzio rivisto.
Non esiti a contattarmi in caso cambi idea o voglia rivalutare qualche punto.
Cordialmente,
Marcel Joyce.



Conciso. Pensò Adriel mentre tirava fuori dalla grande busta gialla le nuove condizioni di divorzio.

Il postino le aveva fatto recapitare la busta quella stessa  mattina proprio poco prima che un forte temporale si abbattesse sulla città.

Ci fu un lampo seguito da un tuono tremendo poi la pioggia riprese a battere con più forza. Adriel guardò il cielo grigio continuando ad accarezzarsi la pancia, era diventata ormai un'abitudine per lei farlo. Per un attimo le parve di essere in una scena di un film. Ricordò, un po' divertita, quando, pochi mesi prima, si divertiva a sentirsi la protagonista di un movie hollywoodiano, adesso le sembrava una fantasia così lontana.

I due avvocati ci avevano impiegato circa quindici giorni per stilare le nuove condizioni secondo le richieste della donna. L'avvocato di Dante non si era nemmeno preoccupato di contattarlo per chiedergli cosa ne pensasse lui in merito alla questione dal momento che andava tutta a suo favore.
C'era voluta un'altra settimana per far arrivare la documentazione a destinazione e in tutto quel tempo Adriel era ormai entrata nel suo quarto mese di gravidanza. La pancia finalmente si notava, una piccola rotondità sporgente da sotto gli abiti leggeri e colorati che indossava in giro per la casa.

Le tre settimane in casa della nonna erano passate in tranquillità. Adriel si stava ambientando e stava conoscendo un po' il vicinato.
Era una zona molto periferica e si praticava principalmente l'agricoltura, la ragazza mangiava frutta e verdura a quantità industriali e tutte quelle vitamine e zuccheri sani l'avevano fatta tornare in forze. La sua pelle era nuovamente luminosa e perfetta, le occhiaie erano sparite grazie anche alla mancanza di stress. Adriel si sentiva di nuovo bella tanto che aveva persino smesso di truccarsi. Le era comparsa qualche smagliatura intorno alla pancia, erano piccole strisce poco visibili ma la nonna si era subito preoccupata di procurarle dell'olio di cocco per evitare che quegli inestetismi si allargassero. Adriel, al contrario, dal canto suo li trovava graziosi. 

La vita era completamente diversa da quella della caotica di Sydney; in quelle tre settimane aveva avuto modo di conoscere Allan e la sua famiglia, si era chiarita con la zia tanto che le due avevano iniziato a passare interi pomeriggi a chiacchierare del più e del meno e un po' alla volta si erano aperte entrambe l'una con l'altra.

Maricel le aveva raccontato che aveva divorziato dal padre di Allan e Albert perchè era un ubriacone nullafacente e non voleva che anche i suoi figli diventassero come lui.

Ed Adriel, un po' in imbarazzo, le aveva raccontato perchè aveva divorziato da Dante.

Maricel l'aveva ascoltata senza parlare, era rimasta in silenzio per qualche tempo e poi le aveva detto che non c'era da stupirsi se aveva fatto qualcosa di talmente immaturo ed azzardato pensando che fosse la cosa giusta quando aveva sempre lasciato che gli altri decidessero per la sua vita.
La ragazza si era sentita sollevata da quelle parole consolatorie che avevano temporaneamente alleviato i sensi di colpa che la perseguitavano da tempo, ormai.

-Adriel?-

La mora voltò la testa verso la porta della stanza, all'uscio c'era sua zia con il cellulare in mano.

-Mi ha appena mandato un messaggio Albert. Ha detto che ha preso un giorno libero dal lavoro: giovedì per l'esattezza, e verrà qui per conoscerti poi ti porterà a Manila a fare un giro e poi da un suo amico dottore così potrai fare la prima ecografia.-
Adriel sorrise: -Ringrazialo e digli che non vedo l'ora di conoscerlo.-

The gold diggerWhere stories live. Discover now