Sh*t gets real

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Io sottoscritto, Paolo Agostino nato a Ferrara il 12 ottobre 1941 con questo testamento istituisco erede mio nipote Dante, figlio di mia figlia Gloria.
A lui andranno tutti i miei beni a esclusione del denaro presente nel conto corrente che verrà diviso in maniera equa fra gli altri miei nipoti nella speranza che ne facciano buon uso.

Treviso, 10 gennaio 2007


Il notaio ripiegò il foglio di carta ingiallita togliendosi gli occhiali rotondi per poterli pulire con la pezza che teneva nel cofanetto aperto, in pelle nera, di fronte a lui.

-Questo è quanto.- annunciò l'uomo mentre nel salotto regnava il silenzio più totale.

Dante lanciò un'occhiata a Gloria che lo stava guardando di rimando, si sentì il rumore della sedia che strisciava sul pavimento infine Luciano si alzò ed uscì dalla stanza sbattendo la porta.

-La ringrazio.- Disse Lorenzo, lo zio di Dante. L'uomo aveva già le tempie stempiate e molti capelli grigi. Aveva un'espressione indecifrabile sul volto, probabilmente non andava giù neanche a lui che Dante avesse ereditato la casa. I suoi occhi neri e piccoli incontrarono quelli azzurri del nipote il quale inarcò un sopracciglio stringendosi nelle spalle.

Dante aveva già contattato la sua segretaria per far avviare le pratiche in maniera tale che la nonna potesse ricevere il visto per entrare in Australia al più presto, era convinto che grazie alle sue conoscenze l'avrebbe ottenuto in pochi giorni sicuramente.

Marietta era rimasta entusiasta a guardare le foto di Adriel e Lars ed aveva fatto promettere al nipote che sarebbero andati a farle stampare e incorniciare così da poterle appendere insieme a quelle di tutti gli altri nipoti.

-Finalmente Adela si è decisa a mangiare un po', era tutta secca prima!-

-Mamma, per la millesima volta, quella povera ragazza si chiama Adriel!-
-E io che ho detto? Adela!-

Sofia sbuffò arrendendosi e prese un altro pasticcino dalla tavola, Gloria vicino a lei aveva l'aria tesa e preoccupata. Era sempre stata molto taciturna ma in quei giorni lo era più del solito.


Adriel era nervosissima, quella settimana di ciclo era stata la più dolorosa della sua vita ma il flusso era stato praticamente pari a zero. Nonostante tutto aveva sempre male al seno e si sentiva stanca morta, inoltre i le nausee da stress le causavano perenni sbalzi d'umore facendola anche mangiare oltre misura.

Se vado avanti di questo passo, al prossimo ciclo esplodo. Pensò mentre finiva di sistemare le ultimi vestiti nella valigia.

L'indomani sarebbe partita per tornare a Sydney e con lei ci sarebbero stati anche Liam e Farah, la madre del bambino che avevano preso in affitto, come diceva Dante.

Farah era di un anno più giovane di Adriel, single e in cerca disperata di un lavoro per poter mantenere il figlio di 14 mesi appena.





-Nonna, sei mai stata su un aereo?- domandò Dante mentre si allacciava la cintura di sicurezza.
-Si, oggi.- gli rispose lei mentre ammirava l'arredamento raffinato presente all'interno della grande cabina: -Ma è sicuro? Sai, sono piuttosto convinta che se il Signore avesse voluto farci volare ci avrebbe dato le ali...- cominciò a parlare al nipote.

Gloria, seduta dalla parte opposta della cabina, alzò gli occhi al cielo: sua madre non sarebbe cambiata mai.
Dante rise alla spiegazione che Marietta gli stava dando sui miracoli della creazione e continuò ad ascoltarla finchè non decollarono.

-Oh! Per tutti i Santi!- esclamò la donna portandosi una mano sul cuore quando iniziarono a prendere quota.
-Nonna, stai tranquilla.- la esortò il nipote allungando una mano verso quella dell'anziana: -Guarda fuori dal finestrino.- disse facendole un cenno con il capo verso il vetro.

The gold diggerOù les histoires vivent. Découvrez maintenant