The gold digger

Almost

Le nocche di Adriel diventarono bianche per quanto forte stava stringendo il telefono fra le mani: quella paziente era davvero impossibile.
Ugh, ma chi glielo aveva fatto fare di accettare quel lavoro?

-Signora, le ripeto che ho controllato già tre volte e non c'è neanche uno spazio disponibile prima del 13 novembre per la visita medica che state richiedendo.- Disse nuovamente Adriel alzando gli occhi al cielo.

Suo padre le rivolse un sorriso comprensivo mimandole con le labbra qualcosa che lei non riuscì a comprendere. Corrucciò la fronte guardandolo confusa e poi scosse leggermente la testa.
Tornata dalla Grecia era riuscita, fortunatamente, a trovare quasi subito un impiego lavorando come segretaria di suo padre.
Quella posizione non la entusiasmava per niente. Soprattutto perché spesso e volentieri sua madre decideva di presentarsi al lavoro per fare una sorpresa sia a lei che al marito e quando lo faceva passava la maggior parte del tempo a rinfacciare ad Adriel il fatto che ora le toccava di nuovo lavorare per potersi mantenere.

Abbassò la cornetta del telefono passandosi le mani sul viso poi si voltò a confermare l'appuntamento nel registro del computer.

Erano passate quasi tre settimane dal rientro dalla Grecia e Adriel non aveva avuto alcun contatto con Dante da allora.
Non si erano parlati molto neanche durante il viaggio di ritorno e in aeroporto si erano solo scambiati un 'ci vediamo' imbarazzato per poi prendere ognuno la propria strada.

In compenso aveva iniziato a vedere più spesso Derek tanto da essere usciti un paio di volte a pranzo insieme. Lui le aveva raccontato brevemente dei preparativi del matrimonio cambiando poi velocemente l'argomento per poter parlare d'altro.
Ad Adriel non interessava nulla di quello stupido matrimonio ma nonostante tutto ogni tanto intavolava quella conversazione per potersi tenere aggiornata. La rincuorava sapere che i due non avevano ancora stabilito una data precisa per l'evento e il pensiero di dover riconquistare a tutti i costi Derek la distraeva dal ricordo dell'ex marito che di colpo era tornato a far parlare di se -per un motivo o per un altro- su tutti i giornali.
Non si poteva di certo dire che il signorino fosse rimasto a piangersi addosso a lungo, anzi, aveva ripreso la sua vita da scapolo e se la stava godendo fino in fondo come se gli anni trascorsi con Adriel per lui non fossero mai esistiti.

"Finita la love story fra Dante Rosewain e Adriel McLeon (ex) Rosewain"
"Incredibile! Break up Dandriel, era durata fin troppo."
"Spotted: Dante Rosewain mano nella mano con una sexy mora (e non è sua moglie!)"

Questi erano solo alcuni dei titoli presenti sui tabloid che erano circolati in quel periodo. Pareva che tutta l'attenzione mediatica che erano riusciti ad evitare con successo fino ad allora si fosse improvvisamente scatenata su di loro tanto che Adriel per diversi giorni si era ritrovata con fotografi che la seguivano in giro per la città facendole domande sul suo matrimonio finito.
Per colpa di quei stupidi giornalisti la mattina doveva alzarsi prima del solito per scegliere degli outfit impeccabili, per truccarsi e farsi i capelli in maniera tale da risultare impeccabile senza dare l'impressione di averci provato molto, nonostante stesse su ore e ore a pensarci e a prepararsi.

Dopotutto aveva ancora una certa reputazione, no?

Emily si tolse le cuffie dalle orecchie alzando le sopracciglia mentre il suo sguardo si fermava a squadrare attentamente la graziosa figura femminile seduta sulla panchina ad alcuni metri da lei.
In quel momento invidiò profondamente Adriel per come riuscisse a essere così elegante in ogni suo movimento e nella postura. Lei, al contrario, era goffa e impacciata. Non era mai stata quel tipo di ragazza che riusciva a catturare l'attenzione della gente mentre Adriel ci riusciva senza nemmeno accorgersene. Anche stando semplicemente seduta su una panchina con le gambe accavallate strette nei jeans attillati a vita alta, una t-shirt bianca e i capelli sciolti a coprirle il viso mentre leggeva un libro riusciva a far voltare verso di se la testa di chiunque.