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Adriel si lisciò la gonna a tubino nera che le arrivava fino al ginocchio lanciando uno sguardo verso lo specchio a figura intera che rifletteva la sua immagine.
Non si sarebbe mai aspettata di vedersi con una camicia bianca e una gonna nera pronta per andare a lavorare in un ufficio.

Le uniche volte che aveva indossato un abbigliamento più o meno simile era quando decideva di andare nell'ufficio di Dante per presentarsi a lui come una possibile partner in affari che finiva per essere la sua partner in ben altre cose. Si, avevano delle fantasie sessuali piuttosto strane.

Indossò le Louboutin nere che Dante le aveva regalato per il compleanno e si osservò da ogni angolazione. Nel complesso era una tenuta classica ed elegante, avrebbe sicuramente fatto colpo. O, almeno, questo era quello che sperava lei.

Raccolse i capelli in una coda alta lasciando di proposito sfuggire qualche ciocca lungo il viso e, dopo aver preso la sua Kate Spade rosa e nera, uscì di casa per salire in auto.

Era agitata, non sapeva cosa aspettarsi ne tanto meno chi aspettarsi. Sapeva solo che avrebbe avuto il colloquio con un uomo, o almeno questo era quello che aveva capito lei dalla telefonata con Pheobe Lindemann. Si maledisse interiormente per non averle lasciato finire di parlare e sospirò: ormai era troppo tardi per tirarsi indietro o comunque per essere codarda. Aveva bisogno di un posto di lavoro dove era certa che sua madre non sarebbe venuta a romperle le scatole ma allo stesso tempo temeva di non riuscire ad essere all'altezza dei compiti che le avrebbero chiesto di fare. Non era esattamente la persona più affidabile... Magari le avrebbero dato un lavoro con troppe responsabilità e lei avrebbe fatto fallire l'azienda nel giro di mezza giornata.
Era possibile?

In quel momento si sarebbe presa a sberle da sola per aver abbellito un po' troppo il suo curriculum.


Arrivò davanti alla filiale della Nextmedia nel giro di un quarto d'ora.
Meglio così, pensò, almeno la mattina non dovrò svegliarmi all'alba per andare a lavorare.

Entrò nel palazzo in mattoni rossi dirigendosi verso la reception dove trovò una ragazza intenta a messaggiare al telefono.

-Ehm...- Adriel cercò di attirare la sua attenzione fingendo un colpo di tosse e all'altra per poco non volò via il telefono di mano.

-Buongiorno.- La salutò la receptionist e sul cartellino che portava al collo Adriel lesse il nome di Pheobe Lindemann.

-Buongiorno, sono Adriel McLeon, sono qua per il colloquio di lavoro.- Le spiegò rivolgendole un sorriso amichevole.

Pheobe strabuzzò gli occhi e poi il suo sguardo cadde sulla rivista di gossip che aveva a fianco al computer tornando subito dopo a concentrarsi sulla mora davanti a se. Adriel finse di non aver notato la rivista sulla copertina della quale c'era una foto di lei e Dante (presa fra l'altro dal suo profilo Instagram) tagliata in due per indicare la loro separazione.

-Buongiorno, il signor Oscar Jhonson la aspetta nel suo ufficio. Terzo piano, ultima porta in fondo al corridoio.- Le spiegò impacciatamene indicandole poi l'ascensore, Adriel la ringraziò per poi incamminarsi a passo svelto.

Quando si ritrovò al terzo piano della struttura, sospirò. Dentro si respirava un'aria abbastanza tranquilla, sembrava un posto sereno anche per il colore che dominava la stanza, il marrone, che donava un senso di calore e quiete.

-Lei dev'essere Adriel...- La ragazza si voltò di scatto vedendo un uomo camminare verso di lei, teneva una cartellina di carta gialla fra le mani che chiuse quando le fu abbastanza vicino da poterle porgere la mano: -Sono Oscar Jhonson, molto piacere signora McLeon.- parlò rivolgendole un sorriso accattivante.

The gold diggerOù les histoires vivent. Découvrez maintenant