F*ck my life

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Adriel riaprì gli occhi disturbata dai raggi di sole che filtravano attraverso la finestra nella camera da letto.
Le faceva male la testa ed aveva un sapore di alcool mischiato a fumo in bocca che le dava ancor di più la nausea.

Solitamente nei film, in una situazione del genere, la protagonista si sarebbe ritrovata nel letto uno sconosciuto -dannatamente sexy e intrigante- con il quale aveva passato una notte di follie e del quale non si ricordava assolutamente nulla. Probabilmente poi si sarebbero innamorati e alla fine delle due ore di rottura di coglioni si sarebbero sposati e avrebbero vissuto per sempre felici e contenti.
Ma quello non era un film, quella era la vita vera.

Una vita di vera merda. Pensò appoggiando una mano sulla fronte per poi grugnire nella maniera meno femminile ed elegante che avesse mai fatto.

Che diamine ho fatto? Si chiese.

Ve lo spiego io che diamine aveva fatto: Aveva appena lasciato il suo bellissimo e ricchissimo marito per cosa? Per una fantasia campata in aria che si era creata lei stessa in testa. Per un altro uomo che lei in realtà non aveva mai avuto perché quell'uomo era di un'altra donna.

Flashback

-E questa è Emily, la fidanzata di Derek.- la introdusse suo padre alla ragazza bionda che si era alzata per stringerle la mano.

-È un piacere.- Adriel le aveva rivolto il sorriso più raggiante e falso che aveva nel repertorio -Adoro i tuoi capelli.- aveva aggiunto facendo arrossire l'altra.

Nella sua testa, Adriel, le stava strappando ogni capello: uno alla volta.

Giselle si era ripresa da poco e tracannava bicchieri di acqua zuccherata come se contenessero Bordeaux di Chaton Mouton Rothschild. Vederla svenire era stato l'apice del divertimento per quella serata che da lì in poi era caduta a picco nella noia e nel malumore delle donne McLeon. 
Per due infernali ore Adriel era rimasta seduta a quel tavolo desiderando più di ogni altra cosa al mondo di potersi tagliare la gola con il coltello da burro. 
Aveva palesemente ignorato le occhiatacce che sua madre le aveva lanciato dall'altra parte del tavolo concentrando tutte le sue forze e la sua buona volontà sull'evitare di scoccarne qualcuna nella direzione di Emily.

-Allora, come vi siete conosciuti voi due?- aveva chiesto ai due a un certo punto della serata per evitare di sentire l'ennesima domanda sul suo divorzio.

Emily le aveva rivolto un sorriso dolce e sincero e questa cosa Adriel proprio non riusciva a sopportarla. 

Come si permetteva quella biondina ad essere così dolce? Perché era ovviamente una falsa. Le bionde con gli occhi azzurri, i capelli biondi (ovviamente) ed il viso d'angelo sono la peggior razza di donne che esistano sul pianeta Terra! Vipere.

Questa poi aveva fatto Bingo. Non solo aveva un visetto delicato e perfetto ma aveva pure le fossette sulle guance quando sorrideva che le conferivano un'aria ancora più angelica. 

Satana. Pensò Adriel.

-Al lavoro, sono la psicologa del liceo.- Adriel aveva annuito. Una psicologa. Non le bastava essersi presa il suo uomo, ora la voleva anche far sentire inferiore sbattendole sotto il naso la sua laurea in medicina?
-E avete già pensato a qualcosa per il matrimonio?- aveva aggiunto la mora in fretta notando che la madre di Derek stava aprendo la bocca per dire qualcosa.

Derek e Emily a quella domanda (come a tutte le altre fottute domande che gli aveva fatto fino ad allora) si erano guardati, si erano sorrisi e poi avevano scosso la testa.
Adriel pensò che se Dante fosse stato lì in quel momento si sarebbero guardati negli occhi per poi alzarli al cielo in sincrono. Entrambi odiavano le smancerie, soprattutto in pubblico. Gli sguardi che si scambiavano loro due erano ben lontani dall'essere pieni d'amore e dolcezza. Piuttosto erano carichi di desiderio, ironia e di una segreta complicità. 
D'impulso le venne voglia di parlargli.

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