Capitolo 67

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Conosceva coloro che a quel tavolo avrebbero smesso di sedere. Li guardava mentre discutevano di cose che non avrebbe mai nemmeno preso in considerazione, ed intanto pensava alle cose rette ed a quelle sbagliate che avevano fatto. Alcuni di loro non lo avevano deluso, altri si erano rivelati per ciò che aveva sempre creduto fossero. S'alzò dal suo posto di capotavola, e tutti loro fecero lo stesso, smettendo di discutere. Dorian si tastò le tasche dello smoking alla ricerca di un accendino, non trovandolo qualcuno glie lo lanciò al volo. Era stato Kolby: bene, avrebbe iniziato da lui. Lanciò appena un'occhiata a Benedict, il quale comprese ciò che dovevano fare, poi riservò lo stesso sguardo per il padre della sua futura sposa: Ralf Madani avrebbe dovuto intrattenere i membri mentre lui si occupava di fare fuori il primo di loro.

-Mid Kolby, mi farebbe piacere la sua compagnia mentre distraggo me stesso per un attimo.- detto ciò, affiancato da Benedict si diresse verso i balconi più vicini. Kolby s'alzò dal tavolo con un sorriso sornione, invidiato da tutto il resto della lunga tavolata ovale: stracolma di Tur, Mid ed Atar delle Concordanze di Malgald e Forlong. Essi osservarono i tre uomini uscire dalla Sala principale della concordanza della capitale delle Terre Cavernose, domandandosi cosa dovevano dirsi di così importante l'Alyon, il suo primo consigliere ed il portavoce Mid di Malgalad.

Dorian era già fuori, Benedict l'osservava accendere un sigaro: fra i due ci fu uno sguardo eloquente interrotto solo dall'intromissione di Jiulius Kolby.

-Mio Alyon, mi permette di esprimerle le mie felicitazioni per la buona nuova?- si riferiva al fidanzamento con Aisha Madani, Dorian aveva ritenuto necessario ufficializzarlo, anche se non metteva in dubbio che molti di loro già sapessero o sospettassero. Lui stesso aveva dato la notizia a Julius Kolby, proprio per mettere alla prova la sua fedeltà. Quell'uomo, come molti altri, lo credeva uno sprovveduto, ma questo non era importante. Dorian Cortes era sempre un passo avanti rispetto a tutti loro.

-Ti ringrazio, Kolby. Spero in una buona unione, per la felicità del mio popolo.-

-La felicità del vostro popolo, certo. Mio Alyon.. e la vostra di felicità?-

-L'ho messa dinanzi troppo spesso. E' ora che io cominci ad imparare dai miei errori.- sul volto rotondo del Mid si formò un sorriso, mentre annuiva in approvazione. -Cosa ne pensano i suoi Mid?- gli domandò, aveva voglia di aria fresca, perciò avrebbe intrapreso una strada più lunga per giungere alla verità.

-Molti di loro ritengono che una ragazza del Nostro Mondo sarebbe più adatta, ma non è che una minuzia. Sta agendo per il meglio, e noi concordiamo in questo. Le nozze saranno un lieto evento per tutti, ed il popolo vi adorerà.-

-Il popolo ha già un'erede, cosa ti fa pensare che possano volere il mio?- gli domandò assottigliando lo sguardo per via del fumo. Benedict attese l'occhiata di cui avevano in precedenza discusso. Quindi abbandonò il balcone.

-Annabel è una donna, non può portare avanti il cognome della propria stirpe. Voi avevate provato di essere potente e capace di piantare nuove radici, quelle dei Cortes sapranno essere forti, non lo metto in dubbio. Inoltre l'erede designata degli Adamantis è adulta e non vuole il trono per altro se non per distruggerlo!- la passione nella sua voce era palpabile. Se ne rese conto, si calmò. -Dovete scusami, Mio Alyon, ma per quanto io fossi propenso alla ragazza, in un primo luogo, dopo aver sentito quello che voi volete per questo Regno, non posso che abbracciare la vostra causa.-

-La causa è la medesima, Kolby, devi solo scegliere da quale parte abbracciarla.- questo mise a disagio il Mid. -Avete scelto la mia.- precisò poi, vedendolo sospirare ed annuire. Lo trovò un pessimo bugiardo. Trovava pessimi a mentire tutti quanti, quando li confrontava a se stesso. Benedict fu di ritorno. -Che mossa mi suggerisce, una volta impadronitomi delle Concordanze?-

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