Capitolo 59

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(A.n. Buonasera a tutti quanti, so che è tardi, ma volevo assolutamente aggiornare in giornata. Continuate a farmi avere le vostre opinioni sulla storia ogni volta che ne sentite il bisogno o il piacere. Un bacio grandissimo xx)

-Non hai molti amici qui.- palrò Cauis sedendo su una delle due poltrone, accanto al camino acceso. Annabel era in piedi in mezzo alla stanza, circondata da tre sarti, uno stilista e Lian-Mei.

Riservò un sorriso all'amico: -Non mi dici nulla di nuovo.-

-Questo lo so, ma tu non presti il dovuto peso alle persone che provano antipatia nei tuoi confronti. Stamattina mi ha parlato la dolcissima Imani.- bisbigliò lisciando il tessuto della poltrona su cui sedeva. -Mi ha chiesto galantemente di sedurti, e di assicurarmi che Cortes si accorgesse di ciò.-

Annabel lo guardò spalancando gli occhi: -Capisco di non essere la sua migliore amica, nemmeno ci tengo a diventarlo, ma cosa la spinge ad odiarmi così tanto?!- sbuffò. -Comincio a rivalutare ciò che Dorian mi ha detto sul tuo conto..- infatti Annabel si stava lentamente convincendo che il fulcro del sangue cattivo fra Dorian e Caius fosse Imani, ma non per le ragioni che i due le avevano spiegato. La seconda Cortes era astuta, forse Caius aveva osato troppo, ma di certo lei non si era fatta cogliere impreparata, se qualcosa era accaduto, fra quei due, allora era stata anche lei a volerlo. Annabel elencò questa sua teoria a Boleyn. -E quando ha visto che le cose non sarebbero andate assolutamente da nessuna parte, con te, allora ha deciso di addossarti tutta la colpa, piangendo ai piedi di suo fratello. Non ti meriti una cosa simile.-

-Sei sempre troppo fiduciosa, Annabel. Non dovresti, te l'ho già detto.- Lei lo guardò con un cipiglio.

-Posso fidarmi di te, lo sento.-

-No.- la corresse lui con sguardo severo ma labbra premute in un sorriso. -Ciò che vuoi sapere, la verità che rincorri e quella per cui giuri di essere qui dentro, quella che vuoi trovare nei libri delle biblioteche, io la so. Se fossi davvero tuo amico, se davvero potessi fidarti di me, allora te l'avrei già detta, non credi?- nessuna di quelle parole le era nuova, perciò non gli badò.

-Tutti quanti mi mentono. Tu e Charlie siete gli unici ad ammettere che così e, per me è già un passo avanti. Se dovessi fidarmi solo di coloro che mi dicono la verità allora dovrei stare solo con me stessa.- ridacchiò.

-Perché tutte le cose che ti racconti sono vere, suppongo..- la punzecchiò lui, con un occhiata sbilenca, ma non cattiva. Annabel sapeva bene a cosa si riferiva: alla situazione con Dorian.

I passi nell'anticamera annunciarono l'arrivo di qualcuno: Charlie. Annabel notò che pareva essere di umore migliore del giorno prima, e di quello prima ancora..

-Suppongo ti stiano cucendo il vestito col quale apparirai al fianco dell'Alyon, alla mia cerimonia.- s'inserì nella discussione, occupando l'altra poltrona. Non degnò nemmeno di uno sguardo Caius.

-Così è. Com'è andata l'assemblea? Hanno messo una taglia sulla mia testa?-

-Fino a quando Dorian Cortes sarà Alyon, la tua testa sarà al sicuro, a quanto pare. Cosa che gli altri membri non potrebbero odiare di più. Dovresti astenerti dal dargli consigli politici.- le suggerì mentre afferrava un pasticcino dal vassoio sul tavolo per divorarlo in pochi bocconi.

-Scusami? Ho solo suggerito la tua ammissione nel consiglio, e la rappacificazione coi Tur. Non mi sembra una cosa così esagerata.-

-Lo è, invece.- sospirò passandosi le mani nei capelli corti e biondi: -Con questo non voglio dire che la tua non sia stata una buona idea. Un'idea buona che Cortes non si merita, ma questo Regno si. E' anche per questo che ho accettato, sappilo. Ad ogni modo, oggi gli hai suggerito questo, domani gli suggerirai un'altra cosa per te ovvia.. ma le cose non sono così ovvie qui dentro Annabel.-

AdamasWhere stories live. Discover now