Capitolo 61

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Hayk Azat si allontanò da lei col fiato corto. Aveva messo ogni fibra del proprio corpo in quella preparazione, ed Annabel non poteva dire di non essere soddisfatta del risultato finale. Era agitata, come mai nella sua vita avrebbe immaginato di poter essere: qualche volta, Lian-Mei Sun, sempre nei paraggi, le ricordava che quello era l'evento di Charlie Montroy e che per questa ragione lei non aveva motivo di essere in ansia. Annabel aprezzava gli sforzi che tutti stavano facendo per inserirla al meglio in quel contesto. Fece un lieve sorriso allo stilista che si puliva il sudore con il dorso della mano; benché fosse stanco da morire per via delle ultime ore, non poté mancare di rivolgerle un sorriso compiaciuto: -Perfetto.- sussurrò a se stesso, a lei, a tutti quanti i presenti.

Annabel rimirò la propria immagine riflessa sullo specchio che le avevano posto di fronte: vestiva un abito che pareva ricavato dalla superficie del Reggente, per quanto prezioso e meraviglioso appariva. Le lunghe maniche avvolgevano le sue braccia come una seconda pelle, il colore base del tessuto, poi, era di una sola tonalità più chiara di quello della sua carnagione, e su quello stesso tessuto erano stati pazientemente cuciti migliaia e migliaia di cristalli. L'aderenza del vestito continuava anche dalla vita in su, dove la scollatura a 'V' partiva dalle spalle, per trovare il proprio vertice a metà sterno. Da quel punto in poi, partiva la regale gonna: aveva un certo volume, ma nulla che non derivasse dagli strati di tessuto sovrapposti in una dolce struttura fluida e morbida. Era davvero perfetto. Qualcosa in meno, e la mancanza di sarebbe notata, qualcosa in più, e si sarebbe caduto nel pacchiano: per questo Hayk Azat aveva fatto raccogliere fiori freschi bianchi come la neve e blu come gli occhi di chi li avrebbe indossati, intrecciandoli lui stesso in una corona che aveva posto sul capo di Annabel dopo averle sistemato i capelli in una pettinatura raccolta, bassa, disordinata. Il trucco era minimale, le labbra appena più rosse del solito, e le guance pallide di quei giorni erano state deliziosamente arrossate.

-Spero di non inciampare davanti a tutti.- bisbigliò mentre raccoglieva il davanti della gonna per poter seguire Lian-Mei e Hayk Azat fuori dalle sue siggillate stanze, e quindi fin dove si sarebbe congiunta agli altri. Sapeva che gli ospiti erano già affluiti in massa a castello, ma aveva appreso da Lian-Mei che i dieci del consiglio e l'Alyon entravano solo a Sala completa.

-Ti sei esercitata a dovere, è impossibile che tu cada. Però fai attenzione comunque.- si raccomandò Hayk.

-La mia Signorina, forse, vorrebbe essere informata del fatto che è in ritardo di dieci minuti.-

-I fiori dovevano essere sistemati a dovere, non devono cadere durante la serata!- ribbattè Hayk Azat scocciato, rittoccando appena il volto di Annabel mentre tutti e tre procedevano a passo di marcia seguiti dai sarti.

-E' molto grave?- chiese invece la ragazza, immaginandosi i musi lunghi di tutti.

-Non troppo. Anche se di solito il ritardo è scusato solo se è una Ringil a procurarlo.- il sorriso della donna era dolce mentre la guardava di sottecchi. Lian-Mei sapeva bene che pensieri poco belli viaggiano per la mente della 'Sua Signorina', pensieri che provenivano dall'Alyon che voleva così tanto sposarla. Ma non aveva mai insistito, lasciandole lo spazio necessario per pensare. Aveva addirittura escogitato una scusa per allontanarla da Dorian, quando l'aveva vista in difficoltà. -La Mia Signorina andrà benissimo. Io osserverò tutto, vedrò quando avrete bisogno di me, anche se sarò lontano dai vostri occhi.- la rassicurò mentre afferrava parte del vestito perché non strisciasse contro il muro.

-E' ora.- bisbigliò Lian-Mei quando giunsero alla svolta che l'avrebbe introdotta nell'Anticamera della Sala di Aghanashini, ovvero, il Salone da Ballo, coi suoi ventuno candellabri e l'altezza ciclopica. Annabel poteva sentire l'insieme di voci di chi la stava attendendo, e per un attimo pensò di poter perdere i sensi per la tensione. Invece prese un lungo e profondo respiro, accolse i un improvviso abbraccio Hayk Azat, il quale ricambiò all'istante, e poi Lian-Mei.. -Grazie.- bisbigliò poi mentre i due facevano dei passi indietro per invitare lei a fare i suoi in avati. Liasciò appena il vestito e quindi mise un piede davanti all'altro, entrando a passo calmo nell'Anticamera.

AdamasWhere stories live. Discover now