Capitolo 35

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-Noi le chiamiano Terre dell'Alba.- disse Axel esitante. Quando Annabel gli aveva chiesto dov'era nato la domanda lo aveva messo visibilmente a disagio, si era lanciato un'occhiata attorno e poi le aveva risposto. -E' il luogo più bello che io abbia mai visto.-

-Non ho mai sentito parlare di un luogo così denominato.- ammise Annabel. -Non ha un nome più preciso, una città in particolare..- era curiosa di sapere di più. Fino a quel momento non aveva saputo nemmeno il cognome di Axel. Cosa che le aveva messo addosso non poca vergogna. Alex William Sutter, questo era il suo nome completo. Annabel invidiava il suo secondo nome, quando glie lo aveva confessato, Axel aveva riso scuotendo la testa, senza spiegarle il perché.

-Sono originario di un piccolo villaggio chiamato Dait. Per me poter lavorare per Cortes è stata una fortuna. Grande e grosso come sono, e con tutti i figli che mia madre ha partorito, non ero proprio gradito come bocca in più da sfamare. Ma si sa.. una volta che ti rendi utile perfino la più frigida delle madri ti dimostrerà il proprio amore.- questo fece sorridere Annabel. -Ti ricordi la filastrocca che ti ho cantato quando ci siamo conosciuti?-

-Mio padre era un peccatore
mia madre una cara vergine.. Il resto dei versi è perduto nella memoria, mi devi scusare.-

-Il tempo rubò il di lui candore
ed a lei la bellezza di rondine.
I miei di fratelli eran sei
una pasto di Dei ciechi
cinque morendo trovaron trofei:
i Santi lanciavano sguardi biechi.
Stringevo attorno al mio collo
e giuravo: il Demonio cercherò
Apparve all'orizzonte Apollo
tardi l'idea di vita mi sfiorò.
Gli imprechi diventarono urli
gli urli canti di innamorati
allorché cominciai ad amarli
e tutti morimmo amareggiati.-

A sentirla per intero Annabel si rese conto che in un primo momento non aveva colto la tristezza ed il macabro di quelle rime. Un cipiglio corrugò il suo volto. -Ma è.. così..-

-Mia madre ce la cantava come ninna. E' una filastrocca molto conosciuta nei villaggi dove sono cresciuto. A dire il vero la conoscono anche in altri posti, anche se non ne sono certo al cento percento.- Axel si passò le mani sul volto -Nessuna delle famiglie delle Terre dell'Alba ha mai patito la fame, anche se ultimamente le cose sono un tantino peggiorate, anche se nessuno di noi è mai stato ricco, ecco. Un pasto frugale, una stanza da condividere, una scuola pubblica ed un lavoro migliore di quello dei tuoi una volta cresciuto, si sperava. Ma infondo ci vuol poco per esser felici, dico io.-

-Ti invidio.- Annabel si appoggiò allo schienale delle propria sedia mentre guardava i tetti di Pilgrim Mote. Dal terrazzo era possibile inoltrare lo sguardo in vie di cui non si era accorta prima. Riusciva perfino a vedere i torrioni, il faro ed il casolare con dentro la vasca salata e le barche. Cercava di distrarre se stessa da quei pensieri per evitare di arrossire senza ragione. Non era sicura delle sensazioni che provava a riguardo, e preferiva non chiarirsi le idee appena qualche giorno dopo l'accaduto.

Aveva visto Dorian, certamente, in giro per casa oppure quelle poche volte in cui si ritrovavano stipati in una carovana di persone diretta da qualche parte nei pressi di Pilgrim Mote, ma non gli aveva rivolto la parola ne lui aveva accennato a volerle parlare. Era meglio così, aveva certificato, non senza un pizzico di rimorso. Sapeva di non doversi aspettar nulla, ma qualcosa dentro di lei aveva preso fuoco al contatto di quel bacio, e le fiamme erano ben lungi dall'estinguersi.

Cortes non aveva più chiesto la sua approvazione nell'allontanare Caius Boleyn, egli sarebbe partito l'indomani all'alba. Poche ore dopo, loro si sarebbero diretti ad Olovo, una città, le aveva spiegato Herman Ruiz, che sorgeva alle pendici di un antico vulcano, adesso inattivo. Annabel aveva chiesto se era lì che Cortes sperava di trovare il Blue Hope, il prossimo diamante sulla loro lista, ma Herman aveva negato con un cenno del capo. Olovo era dove avrebbero trovato alloggio e riparo. Sarebbe stato necessario scalare gran parte del vulcano per giungere sulla cima, lì avrebbero trovato i resti di alcune case, le quali un tempo avevano dato vita ad un borgo di nome Pocradez. Come mai, lei aveva insistito, andiamo a cercare il Blue Hope in un luogo probabilmente abbandonato e ricoperto di ceneri? Herman le aveva promesso che una volta giunti sul luogo avrebbe capito. Questa era la risposta che alla fine le davano tutti: alla fine avrebbe capito.
-Come mai qualcuno ha avuto la geniale idea di costruire una città sulla sima di un vulcano?- chiese dando forma ai propri pensieri. Axel era perso a guardere l'orizzonte.

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