Capitolo 41

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Raggiungeremo Olovo solo domani nel tardo pomeriggio, temo.- a parlare era stato Herman, occupante il posto accanto a Dorian, alla guida di uno dei due suv che scortavano lui, Herman, Amable, Maitland, Axel ed Evidian alla ricerca di cinque diamanti e di Annabel. Era come se avesse ricominciato tutto da capo. Stavolta, forse, un po' più consapevolmente.

Non poteva che dar ragione ed Herman, si erano lasciati alle spalle almeno un centinaio di chilometri quel giorno, e per quanto il tratto a separarli da Olovo non fosse molto, su di loro la neve aveva preso a scendere lenta e gelida. Non potevano rischiate di trovarsi fra le grinfie di una bufera. Dorian sperava solo che con la notte si placasse.

-Vedremo di fermarci nel villaggio più vicino.- osservò con voce atona e piatta. Amable quando parlava era pieno di energia, ogni cosa che vedeva per lui era ragione di meraviglia e fascino, perfino essere intrappolati all'interno di una macchina mentre fuori le temperature calavano drasticamente. Dorian l'aveva messo in guardia sul fatto che nei motel e negli ostalli dove si sarebbero fermati nelle loro poche soste non avrebbe trovato le comodità che gli offriva il castello. Il caldo dei venti camini che riscaldavano la biblioteca, o quello della sua stanza, se li poteva sognare, e non c'erano lenzuola di lino, cuscini piumati, coperte di lana lavorata.. Amable aveva riso senza prestargli davvero attenzione. Benedict aveva cercato di far desistere Dorian dal portare il fratello minore con se, ma Cortes lo aveva ignorato, e questa volta, quando aveva lasciato il palazzo, i doveri di Benedict erano stati ridotti. Imani aveva finalmente le sue scartoffie da Aranel ed erede.

Dorian, attento nel guidare e rapito dai propri pensieri, per poco non ignorò l'insegna, spenta, che pubblicizzava un motel sul punto di essere scardinato dal suolo. S'immise nel piccolo parcheggio del luogo, spense quindi la macchina: -Speriamo il carburante non congeli nei motori stanotte, altrimenti fino ad Olovo ci arriviamo a piedi.- non aspettarono gli altri per entrare all'interno della struttura. Per quanto fatiscente era una gioia potersi riparare lì. Il luogo sembrava vuoto, non c'era nessuno nemmeno dietro al bancone. Axel, Evidian e Maitland li raggiunsero e dei proprietari ancora nessun segno.

-C'è nessuno?- Evidian, congelato, suonò ripetutamente il campanellino sul bancone. Il rumore echeggiò amplificandosi fino a quando qualcuno non apparve ad accoglierli.

-Carl!- gridò l'enorme donna di fronte a loro -Carl! Abbiamo degli ospiti!- la cosa l'eccitava troppo perché potesse essere un buon segno. -Oh, signori, prego, ditemi, come posso servirvi?-

-Vorremmo delle camere e del cibo.- fu Dorian a parlare, gli occhi ad ispezionare il luogo, il tono sicuro. -E, se ne avete, informazioni.- a questo punto qualcun altro fece il proprio ingresso, non dalla porta principale ma dal corridoio dietro al bancone. Una ragazza giovane, appena sopra i diciotto, con spesse trecce bionde a ricaderle sul petto, grandi occhi castani e sottili, pallide, labbra. Arrossì nel vedere tutte quelle persone nella hall: di più quando Dorian la guardò.

-Oh, Eloise, va a chiamare quel demente di tuo padre, cara, digli che abbiamo ospiti e che deve mettersi a cucinare.- vide che la ragazza esitava -Ma che ti prende? Fai quello che ti ho detto..- e la cacciò con un gesto imperiale. -Scusatemi signori. Informazioni ha detto?-

-Per l'appunto.- precisò Dorian, rigido. -Quando è stata l'ultima volta che qualcuno ha chiesto ospitalità? Signora..-

-Cole.- rispose gioiosa. -Pochi giorni fa a dire il vero. Per le Dee, non c'è mai stata così tanta vitalità qui dentro.- rise sguaiatamente. Dorian parve essere l'unico ad accorgersi dell'invocazione delle divinità del Mondo Vero.

-Ah si?- intervenne Herman -E, ci dica, signora Cole: in quanti erano?-

-In.. in quanti erano dite? Oh, solo uno.- sorrise. -Un solo povero disgraziato, uno di quelli che vanno a visitare il vulcano, sapete, e poi si perdono come mosche in un bicchier d'acqua. Ha chiamato un taxi fino a qui e poi è partito.- Herman lanciò un'occhiata a Dorian, la delusione doveva essere fin troppo visibile sul suo volto.

AdamasWhere stories live. Discover now