★Capitolo 38 L'Agente Ivan- Un incontro inaspettato★

28 5 5
                                    

 IGOR

Esco di casa con Tosik in braccio, mentre insieme a Aleska ci avviciniamo verso l'auto parcheggiata in sosta vicino al viale. Improvvisamente mi fermo di colpo, poiché vedo un giovane dai capelli castani e gli occhi castani con una cicatrice sull'occhio sinistro. 

Quel ragazzo,  sono certo di averlo già visto... Ma dove? E chi è?”

ALESKA 

Intravedo Ivan e sorridendo accenno: «Ciao, collega!» Mentre stringo la mano al ragazzo in modo vivace, scherzoso.

IGOR


“Ivan? Questo nome mi è familiare! Quel ragazzo è il collega di Aleska, entrambi sono poliziotti! Sarebbe bello far parte della polizia” sono immerso nei suoi pensieri, Aleska conversa col suo collega: «Ivan ho una notizia straordinaria, si tratta di Igor ricordi? »
Ivan guarda Aleska, incuriosito: «Certo che mi ricordo, Igor è il ragazzo scomparso misteriosamente quella notte, che non siamo riusciti a trovare. Chissà dove sarà, cosa c'entra Igor? Per caso hai individuato delle sue tracce?» Chiede ansioso.

Aleska sorride: «Anche di meglio, compagno caro. Lui è qui!» Si sofferma per un attimo: «Igor, vieni qui» mentre mi rivolge un sorriso.

E a questo punto timidamente raggiungo i due: «Eccomi, Aleska. Dovete parlarmi di qualcosa d'importante?» Chiede in tono ansioso.

Aleska sorride, mi appoggia la mano sulla spalla: «Bene, Ivan, lui è Igor! Il ragazzo che cercavamo da mesi!» Esclama la bionda con un tono soddisfatto.

Ivan sgrana gli occhi incredulo: «Cosa? Lui è Igor? Santo cielo, Aleska ma com'è possibile? Ricordo che Igor aveva i capelli rossi, mentre lui li ha neri. Non è che è una questione di omonimia?» Chiede in un tono serio.

Io mi gratto la nuca a disagio: «Ehm, già, nella mia vita precedente avevo i capelli rossi... È un po' lunga da spiegare, ma andrò al sodo... Quella sera della mia scomparsa restai vittima dell'inganno di un demone Vampiro che stroncò la mia vita in quella boscaglia. Mi aggredì, morse al collo, e si nutrì del mio sangue. Stranamente mi svegliai, ed ero solo in mezzo alla boscaglia al gelo e al buio, ma ero vivo. Ho vissuto per un periodo lungo come senzatetto. Finché non ho incontrato Aleska che mi ha ospitato a casa sua» spiego con un sorriso.

Ivan incredulo mi guarda, e con un sorriso sincero: «Eravamo tutti in ansia per te, preoccuparti e speranzosi di riuscire a trovarti in vita. Sei molto speciale, Aleska mi parlava sempre di te. E adesso comprendo che hai del potenziale, e che sei destinato a fare grandi cose. È bello sapere che stai bene. Anch'io ero molto in ansia per te, sai?» Accenna, mentre mi dà una pacca sulla spalla. «Anch'io sono felice di essere di nuovo tra di voi» accenno con un sorriso sereno.

Ivan sorride: «Ciao Igor, ciao Aleska. Ci si rivede» ci saluta con la mano, e si allontana. Mentre io e Aleska ci guardiamo negli occhi.

«Andiamo» accenna Aleska.

Io accarezzo il gattino, che miagola tra le mie braccia una volta in auto.

«Allora stavo pensando... Dovresti andare a San Pietroburgo dagli Adepti della Luce, per allenarti con le arti magiche!» Spiega con un sorriso.

 Avvicino una mano alla fronte, mentre sorreggo con l'altro braccio libero il gattino: “Gli Adepti della Luce... anche Aleska conosce la Sede degli Adepti della Luce? Com'è possibile? Sto ricordando altri particolari... Boris, lo zio di Irina, anche lui mi invitò alla Sede degli Adepti della Luce. Ricordo che frequentavo l'università Lomonosov. 

Dovrò tornare dai miei compagni, ritornare alla mia vita precedente”

Tosik miagola mentre io lo guardo:

«Eccoci siamo arrivati, Tosik questa sarà la tua nuova casa!» Sorrido e scendo dall' auto, seguito da Aleska.

Busso alla porta. Maxim subito ci accoglie in casa.

Il biondo appena vede Tosik tra le mie  braccia si avvicina e con un tono serio: «Cosa? Ma che ci fa questo gatto qui? È tuo?» Chiede con un tono curioso.

Io  accarezzo Tosik che miagola felice tra le braccia del ragazzo, quest'ultimo con un tono serio:

«Max, lui è Tosik! Ed è un mio amico. Sicuramente non vorrai tenerlo, ma ti prego non puoi lasciarlo in strada al freddo». Dico con lo sguardo triste e basso, gli occhi lucidi, sono al corrente che Maxim detesta i gatti.

«Ciao Tosik, che carino che sei benvenuto alla tua nuova casa!» Esclama Irina mentre accarezza il pelo lucido del gattino.

Maxim  

Guardo Igor e Irina che giocano col gattino e sorrido.

“Che strano, credevo di non rivedere mai più mio fratello sorridere, di non poter sentire la sua voce. Invece è qui. È tornato. Dio, quanto mi sei mancato!” Penso con gli occhi lucidi.

Aleska sorride, mi si avvicina, e  con un tono serio: «Sei felice, finalmente tuo fratello è qui, è di nuovo con voi, ti era mancato da morire non è vero? Ammettilo!» Accenna con un sorriso sincero.

Io con un’ espressione tra il sorpreso, e l'imbarazzato nel trovarmi Aleska così vicina:

«Hai ragione, mi è mancato da impazzire! Ti ringrazio di tutto Aleska» e le lascio un casto bacio sulle labbra, quel gesto fa arrossire Aleska, che con un’ espressione sorpresa e imbarazzata si stacca subito da quel bacio.

 IGOR  

«Allora Max, Tosik può restare?» Chiedo con un sorriso dolce.

Maxim mi si avvicina: «Certo che può restare! Benvenuto Tosik!» dichiara mentre accarezza il gattino.

E così quella sera io torno finalmente a casa, da Irina, Maxim e con Aleska e Tosik tutti insieme formiamo un gruppo unito.

ᴀɴᴏᴛʜᴇʀ ʟɪғᴇ #Completa (In Revisione)Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz