★Capitolo 22 Brutte notizie★

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IRINA

Sono insieme a delle amiche che ho conosciuto in quei giorni, sono al locale Amarcord.
Mentre le mie amiche parlano tra di loro, io giro il bicchiere di coca cola e ghiaccio,  con malinconia penso: “Igor, non vedo l'ora domani ti rivedrò, ho terminato la qualifica per diventare una maga di 1° livello. Finalmente tornerò da te, ho tanta voglia di abbracciarti, dei tuoi baci. Mi manchi” mentre sono immersa in questi pensieri, il mio cellulare squilla lo raccolgo, sul display vi è chiamata in arrivo Igor. Sorrido e rispondo:

«Ciao amore. Domani tornerò a San Pietroburgo, ci rivedremo», sussurro entusiasta.

Dall'altra parte a rispondermi è Maxim: «Irina, scusa se ti chiamo a quest'ora e solo adesso, ma devi sapere, è giusto che lo saprai... Si tratta di Igor!» Avverto la voce di Maxim, non è la voce fredda e insensibile sta piangendo. 

 «Cosa? Maxim che cosa devo sapere? Cos'è successo? Dov'è Igor? Sta bene? Gli è successo qualcosa? Rispondimi!» Dichiaro tutto d'un fiato.
«Devi sapere, che Igor è-è scomparso! La polizia è da giorni sulle sue ricerche, ma purtroppo non ci sono sue tracce. Mio fratello, è scomparso. Ho paura, Irina non so più cosa fare!  Mi manca, Dio, solo sa quanto mi manca! Non ce la faccio più senza di lui questa casa è vuota. I-Igor è morto... Lo sento. Gli è successo qualcosa, e non sono stato in grado di proteggerlo!» Biascica in un pianto isterico.

Scuoto la testa sconvolta dalla notizia della scomparsa del mio amato.  Con gli occhi lucidi: “ Non può essere morto! Non gli credo”. Penso, mentre con un groppo in gola sussurro: «Maxim, ci vediamo domani. Tornerò a Mosca, volevo dargli a Igor questa notizia stupenda. Invece...» E detto questo riattacco, non riuscendo a parlare, quella notizia mi ha sconvolta profondamente, gli occhi mi diventano lucidi, riesco a stento a trattenere le lacrime.  «Irina, ehi, che succede? Hai litigato col tuo ragazzo?» Mi domandano le mie amiche guardandomi con fare curioso.  Scuoto il capo, mi asciugo le lacrime, e infine: «Sarebbe cento volte meglio, se avessi litigato con lui; invece Igor è sparito nel nulla, e forse non lo rivedrò mai più!» Confesso gesticolando ansiosa.

Agnessa, la mia amica: bionda occhi verdi, con tristezza: «Capisco, mi dispiace tanto. Spero che ritorni presto da te!»

“Già sarebbe stupendo, ma ormai è impossibile. Igor è scomparso nel nulla, e probabilmente gli Adepti delle Tenebre lo avranno ucciso nel sacrificio... Maledizione, perché il destino è così crudele? Ci ha diviso per sempre”.

Sono sconvolta, pago la mia coca-cola e i blinis al prosciutto e formaggio.

Agnessa e Katrina, le mie amiche cercano di confortarmi: «Tesoro, cosa fai? Aspetta dove vai?»
«Scusate ragazze, ho bisogno di stare da sola. Ciao!»

Senza che le do il tempo di replicare, esco dal locale, diretta alla Sede degli Adepti della Luce, la mia nuova casa. 

Mentre passeggio per le stradine della città, non riesco a non pensare a Igor. Mi manca sentire la voce del ragazzo, mentre ripenso a lui, con lo sguardo basso mi scontro contro qualcuno: «Mi scusi, non l'avevo vista ero distratt...»

Non finisco di dire la frase, mi blocco appena alzi lo sguardo verso il mio interlocutore e incrocio degli occhi azzurri profondi, un ragazzo dai capelli lisci e neri è di fronte a me: «Non è successo, niente, signorina. Ehi! Sta bene?»

 Resto sorpresa, quel ragazzo ha un'aria familiare; per un qualche strano motivo mi ricorda Igor. Quegli occhi azzurri profondi, è difficile dimenticarli. 

Lo guardo ancora per un istante negli occhi, poi con un tono serio: «Mi scusi, mi dispiace avervi urtato in quel modo… Sto bene»

Il giovane mi sorride in modo affabile, si sporge a raccogliere la tracolla: «Questa è tua», dice porgendomi la borsa, mentre sorride gentile.

Timidamente raccolgo la borsa, arrossisco e sussurro: «Grazie».

Il ragazzo con un sorriso chiede: «Prego, ehm, come ti chiami? Mi sembra di averti già vista, ci conosciamo?» Dice in tono curioso.

Osservo il ragazzo di fronte a me; non lo conosco, è un perfetto sconosciuto, eppure quegli occhi mi ricordava tanto il mio amato Igor: «No! Non ci conosciamo. Adesso con permesso, devo andare!»

Il ragazzo con un’espressione delusa: «Eh, scusa. Dove deve andare?»

«Che t'importa? Non sono cose che ti riguardano!» dico infastidita e lo saluto sbrigativa con la mano.

Il giovane mi guarda e con un amaro sorriso: «Ciao», sussurra con sguardo basso, mentre io  mi allontano e affrettando il passo diretta alla Sede degli Adepti della Luce. 

Ritorno nel mio appartamento mi distendo sul letto, stanca della giornata stressante penso a Igor, e a quel ragazzo misterioso. “ Chissà chi era, forse ho sbagliato a comportarmi così con lui, in effetti era gentile. E mi sono rivolta in modo brusco con lui, spero di rivederlo un giorno, e potergli chiedere scusa per il mio comportamento poco educato” penso a Igor e a quel ragazzo, e noto delle strane coincidenze: quegli occhi azzurri, quel tono di voce dolce, quel modo di parlare erano identici a quelli di Igor. Dubbiosa penso: “È così strano, mi ricorda Igor ha il suo stesso sorriso, gli stessi occhi azzurri... E se, in realtà fosse davvero lui? No! Cosa dico è impossibile, Igor e quel ragazzo sono due persone diverse. È solo una semplice somiglianza, tutto qui” sbadiglio e stanca mi addormento.

ᴀɴᴏᴛʜᴇʀ ʟɪғᴇ #Completa (In Revisione)Where stories live. Discover now