★Capitolo 29 Ricordi Del Passato★

27 6 9
                                    

IGOR

 Il mattino seguente mi sveglio, sentendomi pimpante, poiché sono guarito dalla febbre. Scosto le coperte, sgranchendo le braccia:

«È mattina, che bella giornata di sole! Ho voglia di uscire!» Dico entusiasta, ma il mio entusiasmo sciama: “Quanto vorrei rivedere Maxim. Già, mi ricordo. Lui è mio fratello, chissà se gli mancherò, se mi vorrà bene, ricordo che mi odiava, era sempre così scostante con me. Chissà se tornassi da loro un giorno, mi chiedo  se al mio ritorno, sarebbe felice di rivedermi? Sono così confuso! ” Sospiro affranto dai miei dubbi. 

Sussulto poiché sento la voce di Aleska che mi riscute da quei tristi pensieri: «Igor, dormiglione, sei sveglio? Buongiorno! Volevo avvisarti che ho preparato la colazione. Ti aspetto in soggiorno!»

«D'accordo, adesso vengo. Il tempo di farmi una doccia, vestirmi e ti raggiungo.» Dico con serietà.

«Va bene. A dopo allora», dice Aleska e si avvia in soggiorno.

Intanto mi avvio in bagno, faccio la doccia, mi vesto. E raggiungo Aleska in soggiorno. 

Noto che la ragazza è silenziosa:

«Buongiorno, che ti succede? Oggi sei così silenziosa. Qualcosa ti turba vero? Se vuoi parlarne con me ti ascolto. Dimmi tutto», mentre mi siedo al tavolo, di fronte alla giovane, addento un toast con  nutella.

La bionda mi guarda negli occhi:

«Va bene, ti dirò cos'è che mi turba. Dunque andrò al sodo, ti ricordi qualcosa della sera della tua scomparsa? È importante. Cerca di ricordare», accenna con serietà.

Io sorseggio del succo di arance rosse: «Mi dispiace, ma... non ricordo molto di quella sera. I ricordi sono confusi dei flashback veloci mi confondono. Ricordo solo che era sera… ero in una boscaglia faceva freddo, e qualcuno mi inseguiva! Poi il buio assoluto!» 

Lei, con gli occhi lucidi si sposta una ciocca di capelli color grano dietro l'orecchio. «Capisco, mi dispiace che non riesci a ricordare oltre. Ma ti aiuterò a ricordare. Tempo al tempo» dice con un tono affettuoso.
«Grazie, Aleska, sei una vera amica, ti voglio bene. Un giorno vorrei tornare da Irina e Maxim. Mi mancano tanto».
Aleska mi guarda, sorride:
«Certo che tornerai da loro, un giorno ti accompagnerò io. Ascoltami Igor dopo che finirai la colazione usciremo insieme. Vorrei portarti in un luogo. Sono certa che ti aiuterà a ricordare ciò che accadde quella notte!» Accenna in tono convinto.

ALESKA

Mi dispiace anche se potrà sconvolgerti nel rivivere ciò che accadde quella notte, devo scoprire la verità! Chi è stato a ucciderti quella notte! Maledetto chiunque sia stato la pagherà!” 

Il ragazzo con un tono serio: «Aleska, ehm, che hai? Oddio i tuoi occhi sono rossi. Sei un demone?»
Sono così furiosa verso colui che aveva stroncato la giovane vita di Igor a tal punto da perdere il controllo e rompere un bicchiere tra le mani.
«Oddio, ma che hai fatto!? Ti sei ferita. Aspetta!» Mi afferra la mano ferita e guarisce il taglio. «Grazie, sei gentile. Sto bene!» La ferita è sparita!
Igor mi guarda, sorride: «Ok! Ma non fare mai più un gesto del genere, mi hai spaventato! Avevi gridato, eri furiosa. Tranquilla, va tutto bene, ehm, allora usciamo?»
Chiede curioso, mentre attende la mia risposta, che non tarda ad arrivare: «Certo, andiamo», dico con un sorriso.

IGOR

Tosik è sotto il tavolo e si struscia vicino la mia gamba destra in cerca di attenzioni e coccole. 
«Ehi! Piccolo, ciao, eccoti. Furbacchione!» Dico mentre accarezzo il gattino, lo prendo in braccio, guardo Aleska e con un tono dolce: «Bene allora verrà anche lui con noi.» Accenno con un sorriso. 
E così usciamo di casa, salgo in auto con in braccio il gattino.
Aleska mette in moto e parte.
"Chissà se riuscirò a ricordare qualcosa riguardo a ciò che mi è successo quella sera? È tutto così dannatamente confuso, io che scappo inseguito da una figura maschile, poi il buio assoluto!"



ALESKA

Mentre guido penso: “Adesso ti porterò dove tutto ha avuto inizio, dove la tua vita precedente terminò, desidero scoprire questo mistero! Chi si cela dietro alla tua sparizione, e morte. Desidero scoprire chi è il tuo assassino. Meriti giustizia, perché è ingiusto che il tuo assassino sia in libertà. Grazie al cielo che sei di nuovo tra noi. Mi chiedo come sia possibile? Come sei riuscito a tornare in vita?"

Nell' abitacolo è calato un silenzio opprimente, che viene interrotto dal ragazzo che incuriosito chiede:
«Dove stiamo andando?»
Io senza distogliere lo sguardo dalla strada: «In un luogo, che ti aiuterà a ricordare cosa accadde quella notte della tua misteriosa scomparsa!» Affermo seria.

IGOR

Appena osservo il paesaggio davanti a noi deglutisco un groppo in gola, nel vedere da lontano il Losiny Ostrov National Park. Vengo invaso dal panico, avverto il cuore battermi a mille, e un senso di formicolio alle mani: “Calma Igor. Stai calmo, Ok? Va tutto bene... Stiamo andando nel posto in cui sono stato ucciso! Ho paura! N-Non voglio ricordare!” Tosik miagola, e il suo verso mi fa destare dallo stato di trance, accarezzo il micio. Mentre Aleska sosta l'auto, mi guarda  negli occhi:

«Puoi scendere, non preoccuparti non ti lascio solo. Sei pronto?» chiede comprensiva mentre mi poggia la mano sulla spalla.
 Annuisco scendendo dall' auto, e con in braccio il gattino mi guardo intorno spaesato.
Sussurro: «Questo posto... Ricordo di esserci stato... Quella sera. S-Sì, la sera in cui sono stato ucciso. Un uomo  mi  ha aggredito. Proprio lì!» Indicando il punto dove sul prato ci sono posti dei fiori e frasi in mio ricordo. 

ᴀɴᴏᴛʜᴇʀ ʟɪғᴇ #Completa (In Revisione)Where stories live. Discover now