★Capitolo 17 Una Difficile Separazione★

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IGOR

Sono tremendamente deluso nel scoprire il terribile segreto di mio fratello. Litigo animatamente con quest'ultimo con un tono ammonitore: «Quante volte ti ho detto, che devi smettila di intrometterti nei miei affari?! Non sono cose che ti riguardano! Vattene via, sparisci!» Nemmeno un attimo di serenità stavamo cenando, ma purtroppo scoppia una lite tra di noi. Maxim con la sua solita freddezza mi fulmina con lo sguardo: «Sono stufo! Igor vorrei che tu sparissi non voglio più vederti. Ti odio!»

Senza paura lo fronteggio con sguardi di fuoco. Irina è impaurita: «Ehi! Ragazzi calma adesso basta, siete fratelli. Non dovreste farvi la guerra!»
Maxim come suo solito fare, invece di affrontare civilmente una questione, si limita a usare la violenza; e mi sferra uno schiaffo, io con le lacrime  agli occhi: «Sei il solito manesco. Adesso basta. Me ne vado. Scusa, Irina, vado a fare una passeggiata. Ho bisogno di calmarmi!»

Irina  mi afferra per un braccio, e con tristezza preoccupata chiede: «Aspetta,  dove vai? È tardi, non andare!»

Io guardo Maxim che è in piedi che mi fissa con uno sguardo di disprezzo, con le braccia incrociate al petto.

Sbuffando distolgo lo sguardo da Maxim, e torno a guardare la mia ragazza: «Tranquilla piccola, vado a fare una passeggiata. Tutto qui. Tornerò presto.»

IRINA

Vedo Igor uscire di casa. Con gli occhi lucidi penso: “Torna presto”, guardo Maxim e con uno sguardo freddo gli urlo: «Bravo! Visto che hai fatto? Igor non ha nemmeno cenato, se ne è andato via. Ha deciso di fare una passeggiata... Ti rendi conto che sei uno stupido?! Col tuo atteggiamento distaccato lo stai perdendo lentamente. Igor è tuo fratello, soffre a causa tua. Non te ne accorgi. Cazzo! Sei così insensibile. Non ti sei reso conto che  piangeva? Sei un ipocrita e violento. Un vero Stronzo!» Sbotto tutto d'un fiato. 
Maxim ride di gusto, e con un sorriso: «Smettila Irina, tu non sei nessuno per dirmi ciò che devo e non devo fare. Intesi? Perciò non infastidirmi ancora. O non sarei in grado di controllarmi, potrei farti del male. E questo non lo vuoi vero?» Mentre sfila dalla tasca un pugnale, alla vista di quell'arma impaurita resto in silenzio.

Il biondo con una risata sinistra: «Non vuoi che ti sgozzi come una gallina! Sto scherzando tranquilla» Dice con un sorriso inquietante sul volto.

 Tremo dalla paura; Maxim è sotto l'effetto della droga ed è violento.

IGOR

 Intanto con lo sguardo basso percorro il viale illuminato; a un tratto ho uno strano presentimento: come se Irina sia in pericolo. Con il cuore in gola corro  a perdifiato verso casa. Quando apro la porta di casa, ansimante: «Maxim, Irina, sono a casa!» Appena accesa la luce resto sconvolto da ciò che vedo; Maxim che stringe tra le mani un pugnale insanguinato e Irina sul pavimento gravemente ferita.

Senza perdermi d'animo accorro verso Irina,  mi inginocchio verso di lei, le tasto il collo, respira ancora. D'istinto poggio sulla ferita di Irina uno straccio per tamponare l'emorragia e in lacrime  grido: «Irina, Dio, ti prego, non lasciarmi!» Resto completamente sorpreso da ciò che accade; dalle mie mani che poggio sulla ferita emanano una luce bianca e azzurra e la ferita della ragazza sparisce come non fosse mai esistita. Fisso le mie mani ancora allibito da ciò che ho fatto sono riuscito a guarire la grave ferita: «Oddio! È fantastico. Ho i poteri guaritrici. Irina è salva!»

IRINA

Mi sveglio, aprendo gli occhi, e resto sorpresa e sconvolta nel trovarmi tra le braccia di Igor che piange: «Ehi! Tranquillo, va tutto bene. Igor è tutto finito. Sto bene, cos'è successo? Credevo di morire... La mia ferita è sparita?! Oddio  le tue mani, sei stato tu a guarirmi hai i poteri guaritrici! Mi hai salvato la vita!»

ᴀɴᴏᴛʜᴇʀ ʟɪғᴇ #Completa (In Revisione)Where stories live. Discover now