★Capitolo 23 Irina - San Pietroburgo-Mosca★

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IRINA 

Sono tremendamente sconvolta, rattristata dalla scomparsa di Igor. Ho acquisito il diploma di maga di primo livello.
Sono nel corridoio decisa a lasciare San Pietroburgo e tornare a Mosca con la speranza di riabbracciare il mio Igor. 
Con la borsa a tracolla avanzo per il corridoio.
Mio zio Boris che avanza nella mia direzione.
«Irina allora hai deciso di tornare a Mosca? Salutami Igor e dagli questo da parte mia!» afferma l'uomo sorridendo.
Mi tende due biglietti; uno per me, e l' altro per Igor.
Li raccolgo, con gli occhi lucidi. «Grazie, si tornerò a Mosca... Zio, devi sapere che Igor è scomparso misteriosamente, ormai da giorni. Si sono perse le tracce, ho paura di non rivederlo più.»

BORIS

 «Cosa? Oddio Irina è orribile, mi dispiace tanto tesoro, Igor è un così bravo ragazzo, e se  gli sarà successo qualcosa? Se sia stato vittima di un'aggresione degli Adepti delle Tenebre?» 

“Ho un presentimento, e se Igor sia stato sacrificato dal Capo della Setta delle Tenebre? Ucciso e sepolto chissà dove? Non voglio nemmeno pensarci!”

Irina con lo sguardo basso conserva i biglietti nella borsa, e con gli occhi lucidi mi abbraccia. «È quello che mi preoccupa, zio ho paura che Igor sia stato ucciso, ho una sensazione orribile. Ho paura di averlo perso per sempre».

Scoppia a piangere tra le mie braccia. «Ascoltami, devi farti forza. Devi reagire e combattere per trovare Igor. Non so, ma percepisco la sua Aura, è vivo!». Infatti  d'improvviso percepisco l'aura che sprigiona Igor. È lontano, ma vivo.

IRINA

Quelle parole mi confortano, asciugo le lacrime con un sorriso di speranza. «Zio, mi stai dicendo che percepisci l'aura di Igor? Che è vivo? È fantastico! Allora  avrò la possibilità di riabbracciarlo!? Che gioia!»

Abbraccio un’ultima volta mio zio, quest'ultimo con un sorriso mi accarezza la guancia. «Sì, tesoro, è così percepisco l'aura benefica di Igor, lui è vivo. Vieni ti accompagno alla stazione?» Dice cordiale.

E con nel cuore la speranza di rivedere il mio amato, col cenno del capo: «Sì, grazie zio, andiamo!»

Ho salutato le mie amiche precedentemente, e così insieme a mio zio che mi  accompagna alla stazione Moskovsky.

«Ciao tesoro, buon viaggio, e salutami Igor quando lo vedrai. Non dimenticare di consegnargli il biglietto!»

Con gli occhi lucidi, emozionata al pensiero che avrei riabbracciato il mio Igor. «Sì, zio non preoccuparti, lo farò! Grazie, ciao!» Lo saluto salendo sul treno, saluto mio zio dal finestrino, mi accomodo sul sedile, il treno parte, telefono a Maxim. «Pronto, Maxim, sono Irina, sto arrivando a Mosca. Tra un’ora sarò alla stazione Leningradsky. Vieni a prendermi lì?»

Avverto la voce sorpresa, e felice di Maxim. «Irina sei tu? Ah! Certo ok, vengo a prenderti alla stazione a dopo!»

«A dopo, ciao» e  riattacco.
Nel frattempo il treno dove viaggio giunge alla stazione Leningradsky,  scendo dal convoglio; evito la folla di paseggeri e poco distante scorgo Maxim.

«Ciao Irina, bentornata» dice il ragazzo sorridendo.

Lo raggiungo, e ci  abbracciamo.

«Irina è bello rivederti, Igor non è ancora tornato, sono preoccupato!»

Io ricambio l'abbraccio, mi stacco dal ragazzo,

con un tono serio. «Maxim, ascoltami, non dobbiamo essere pessimisti. Non so, ma il mio istinto, mi dice che Igor è vivo e tornerà da noi», annuncio convinta.

MAXIM

“Speriamo bene, Igor tornerai da noi un giorno vero?” Mi chiedo «Andiamo a casa?»

La voce di Irina mi fa tornare alla realtà. «Ok, andiamo».

E insieme usciamo dalla stazione,  saliamo in auto.

Io guido, mentre Irina siede al lato del passeggero. 

Con un’espressione triste osserva la Piazza Rossa e il Cremlino che si stagliava davanti a noi.

 «So che Igor manca tanto anche a te, che cosa strana... Solo adesso comprendo quanto gli voglio bene... Sono stato un’insensibile. Non mi rendevo conto che con il mio comportamento lo facevo soffrire, ho letto la sua lettera Irina... E leggendola ho capito quanta sofferenza gli infliggevo,  ha lasciato i sui saluti... E poi è sparito nel nulla. E se si fosse allontanato di sua volontà e avrebbe posto fine alla sua vita? Se voleva morire da solo? Dio, sono così confuso. Ho così tanti rimorsi, così tate cose che vorrei dirgli».

Fermo l'auto, mi asciugo le lacrime, Irina è commossa. «Maxim, non pensare minimamente a queste cose, Igor non è certo il tipo di ragazzo da togliersi la vita così, non pensare in negativo, cerca di essere più ottimista! Sento che  tornerà da noi un giorno, il mio cuore me lo dice!» Esprime convinta.

Resto sorpreso dal suo discorso. «Ha ragione, non devo lasciarmi prendere dai brutti pensieri, piuttosto devo avere fiducia nella speranza di un suo ritorno!» Dico entusiasta.
La ragazza riesce  a risollevare il mio morale. «Eccoci siamo arrivati».

Entriamo in casa.

 IRINA 

Appena entrata percepisco subito la mancanza di Igor; si nota la sua assenza in quella casa, ceniamo in silenzio. Scambiamo qualche opinione, parlando di Igor. Il ragazzo è sempre presente nei nostri pensieri. «Maxim sono stanca, buona notte». Sbadiglio mentre saluto il ragazzo e gli volto le spalle.

«Buonanotte, a domani» dice sbadigliando.

Salgo in camera, mi distendo sul letto; osservo il soffitto con lo sguardo nel vuoto.

“Igor, amore mio, chissà dove sei, ovunque sarai sappi che ti amo,  aspetto il tuo ritorno!» Stanca mi addormento serena.

MAXIM

Sono nella mia camera penso a Igor e percepisco un vuoto dentro di me, consapevole che quel vuoto è la mancanza di mio fratello che ha lasciato dentro di me alla sua misteriosa scomparsa.

"Tornerai un giorno?  Sono stato il peggior fratello che tu abbia avuto. Perdonami per averti fatto soffrire, ciò che mi importa e che desidero di più è che tornerai da noi, mi manchi tanto, troppo. Ovunque sarai, spero che starai bene e, che mi starai pensando. Buona notte fratellino" penso malinconico, mentre mi addormento con le lacrime che bagnano il cuscino.

ᴀɴᴏᴛʜᴇʀ ʟɪғᴇ #Completa (In Revisione)Where stories live. Discover now