Capitolo 43

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Dopo circa una ventina di minuti dice – Amore mangiamo, è pronto. - Mi accomodo e Sam mi versa il cibo nel piatto.
- Sai, credo che dovremmo pensare ai nomi da dare ai bambini -  gli propongo quando lui si siede difronte a me.
- Hai ragione. Tu cos’hai in mente? – mi domanda lui.
- Beh, il maschietto potremmo chiamarlo Morgan, che cosa ne dici? - sono timorosa nel nominare Morgan, ho paura che possa rattristarsi. Invece lui mi fa un sorriso radioso - Davvero amore? Davvero chiameresti nostro figlio come mio padre? – la sua voce è speranzosa ed io mi sciolgo completamente di fronte alla sua gioia.
- Certo, lo avrei chiamato così anche se noi due non fossimo tornati insieme – gli confesso.
- Amore mio… - mette le mani sugli occhi per nascondere la sua emozione. Così mi alzo e vado verso di lui perché voglio stringerlo a me.
- Sam, sono convinta che tuo padre è qui a vegliare su di noi. Se ci siamo riappacificati è stato lui a volerlo. Da lassù ci guarda, ci protegge e certamente veglierà sempre sui suoi nipoti.
- Ti amo così tanto Jen. In quei mesi senza di te sono quasi impazzito te lo giuro, non volevo più vivere. Ti prego, non lasciamoci più - dice con voce profonda.
- Ti amo anch’io, tantissimo - solleva la testa e mi guarda negli occhi.
- Quanto vorrei che mio padre fosse qui con noi per potersi godere i suoi nipotini - è triste lo so, anche io avrei davvero voluto che Morgan fosse ancora fra noi. Ma la vita a volte gioca brutti scherzi e noi non possiamo far altro che accettarlo.
- Lui c’è, vive qui nei nostri cuori – metto la mia mano sul suo cuore e Sam fa un verso di dolore. - Allora amore mio… quindi per il piccolo Morgan va bene? – gli bacio la fronte e torno a sedermi, cercando di alleggerire un po’ l’atmosfera triste che si è creata.
- Mi chiedi se va bene Jen? È la cosa più bella che tu potessi fare per me.
- Sono contenta. Quello che voglio è che tu sia felice - affermo decisa, perché è vero. D’ora in poi l’obiettivo della mia vita sarà rendere felice lui e i nostri figli.
- Lo sono. Nonostante la tristezza e l’angoscia per mio padre, sono davvero al settimo cielo Jen. Grazie di esistere vita mia.
- Grazie a te! – Sono smielata lo so, ma in questo momento sento che ci siamo soltanto io e lui. E nessun’altro.
- Invece la bambina? - mi domanda improvvisamente Sam.
- Cosa?
- Si beh…il maschietto si chiamerà Morgan e la bambina invece? – È vero, al nome da dare alla bambina non ci avevo ancora pensato.
- A te, cosa piacerebbe?
- A me piacerebbe Charlotte – Sam mi guarda e nota il dissenso sul mio volto.
- Non mi convince – mi prendo il mento tra due dita e penso.
- Allora…che dici di Margareth? – mi chiede ancora, questa volta più speranzoso.
- Si, Margareth mi piace. Credo proprio che la chiameremo così - batto le mani estremamente contenta.
- I nostri gemelli, Morgan e Margareth – La voce di Sam è sognante e rispecchia esattamente la mia gioia.
- Già - che meraviglia. Io e Sam costruiremo una famiglia. La nostra famiglia.

(Non) Odio quando mi chiami Principessa #Wattys2017. (COMPLETATA)Where stories live. Discover now