Capitolo 41

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Una volta entrati, Harris mi sorride - Ciao Jen, bentornata.
- Salve dottore - gli sorrido di rimando mentre Sam aspetta impaziente di essere presentato. - Lui è Sam - dico rivolta al dottor Harris. Sam evidentemente non prende bene la mia presentazione perché decide di aggiungere qualcos’altro. - Sono il fidanzato di Jen e padre dei bambini - la sua voce è fiera. Il mio fidanzato? Quanto vorrei che lo fosse ancora, è la cosa che più desidero a questo mondo.
- Piacere di conoscerla, io sono il dottor Mark Harris. Ma tutti mi chiamano semplicemente Harris. Accomodatevi - ci fa cenno di sederci sulle sedie difronte alla sua scrivania.
- Quindi oggi niente Lila? – chiede il dottore sorridendo.
- No, ci sono io - dallo sguardo di Sam noto che si sente in pace con se stesso. È come se fosse esattamente dove vorrebbe essere.
- Perfetto, cominciamo Jen.
Vado a sdraiarmi sul lettino. - Cosa devo fare? - mi domanda Sam agitato. È ovvio che si senta cosi, lo ero anch’io la prima volta.
- Tienimi la mano - gli dico perché in questo momento quello che è successo non conta. Ciò che importa è che lui sia qui con me.
Si avvicina e mi prende la mano e nel frattempo il dottore inizia l’ecografia. Ascoltiamo i battiti dei bambini e noto che a Sam vengono gli occhi lucidi.
- Ora è tutto chiaro… voi avrete un maschietto e una femminuccia - resto senza fiato. È un sogno che diventa realtà.
- Davvero? - non riesco a nascondere l’emozione nella voce.
Sam è felice, davvero felice. Il suo viso è illuminato da pura gioia.
- Si Jennifer, davvero - continua il dottore mostrandoci sul monitor i due piccoli.
- Che bello! - esclama Sam con gli occhi lucidi.
Ammetto che vederlo così mi riempie il cuore, era tanto tempo che non mi sentivo vicina a lui come ora.

Quando la visita finisce usciamo dallo studio sorridendo come due cretini.
- Non ci posso credere che sto per diventare padre, grazie Jen - mi prende dal braccio e mi strine a sé. - Quanto tempo - mi annusa i capelli mentre io chiudo gli occhi in perfetta beatitudine. Ad un certo punto però mi torna in mente il suo sguardo quel giorno in ospedale e capisco che le cose tra noi purtroppo non sono cambiate. Lo vorrei davvero, ma lui non desidera realmente stare con me.
- Devo andare, adesso - dico staccandomi da lui.
- Cosa, Perché? - il suo sguardo si fa allarmato è evidente che non ci sta capendo nulla.
- Non voglio disturbarti oltre, sei stato gentile a venire ma ora puoi tornare alla tua vita - sono ancora troppo ferita dalle sue parole.
- No Jen, ora basta. La devi smettere! – è nuovamente arrabbiato ed io alzo lo sguardo su di lui - Tu hai finito di scappare, non te lo lascerò più fare sappilo. Ti seguirò fino in capo al mondo se è necessario, ma non esiste che tu ti allontani di nuovo da me - la sua voce è ferma e decisa ed io scoppio a piangere a singhiozzi.
- Piccola, ti prego non piangere - mi stringe di nuovo a se in un abbraccio più forte del primo - Scusami se ti ho trattata male perdonami, ma ero disperato per la perdita di mio padre – Vorrei che questo momento non finisse mai. Io stretta al suo petto.
- Scusami anche tu per non esserti stata vicino in questo periodo cosi buio della tua vita.
- No amore mio, tu sei stata forte invece. Hai affrontato tutto questo da sola almeno fino ad oggi. Io invece sono stato un’egoista, ho pensato soltanto al mio dolore ma non avevo idea del perché eri cosi assente in quei giorni. Se lo avessi saputo Jen, non ti avrei lasciata sola. Mai! Avremmo superato dolori e gioie insieme ed è proprio questo che intendo fare. Voglio recuperare il tempo perduto con te perché ti amo amore mio. Sei la mia vita, te lo giuro. Tu e i bambini sarete il mio mondo - a queste parole il mio cuore si scioglie completamente. Mi alzo sulle punte dei piedi, gli getto le braccia al collo e inizio a baciarlo con una passione irrefrenabile, passione che ho custodito dentro di me per più di tre mesi. E che ora è pronta ad esplodere.
Lui risponde al bacio con altrettanto vigore. Lo amo da morire voglio appartenergli per sempre.
- Ehi voi due! Esistono le stanze d’albergo, lo sapete? - urlando due ragazzini su una moto.
Imbarazzata mi stacco da Sam e lo guardo - Che figura! – mi tocco le guance con le mani e lui mi fa un sorriso dolce.
- Ti amo principessa, lo sai vero?
- Si ora lo so, per un po’ non ci ho creduto più - gli confido mentre lui mi prende per mano e chiama un taxi
- Che ne dici di venire da me stasera? – mi chiede con una nota di speranza nella voce.
- Ok – acconsento subito. Abbiamo tanto tempo da recuperare e non voglio più separarmi da lui. Nemmeno un istante.

(Non) Odio quando mi chiami Principessa #Wattys2017. (COMPLETATA)Where stories live. Discover now