Capitolo 17

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- Ben tornata - Lila mi saluta non appena arrivo a casa mia.
- Ciao a te amica, sono solo venuta a prendere alcune cose perché dormo da Sam stanotte!
- Uffa nooo, Jen! Ma se tu ora vai via, non potrai raccontarmi quello che è successo oggi al pranzo con i tuoi. Ti prego voglio sapere - non sta più nella pelle e cosi le racconto velocemente cosa è successo.
- Tua madre è una vera rompiscatole - alza gli occhi al cielo mentre io preparo un mini trolley con i vestiti puliti da indossare domani a lavoro.
- Non è una novità e lo sai. Ma oggi le ho fatto una scenata che non scorderà facilmente - sorrido malefica e Lila mi fa l’occhiolino.
- Brava, così ti voglio. Fatti valere - battiamo il cinque e scoppiamo a ridere.
- Ora devo proprio scappare, povero Sam è giù ad aspettarmi da più di mezz’ora, si chiederà che fine abbia fatto – corro verso le scale e Lila mi saluta.
- Ciao Jen, buonanotte ci vediamo domani a lavoro.
- Ciao a domani - le mando un bacio e me ne vado.

- Scommetto che hai raccontato la nostra giornata alla tua migliore amica vero? - Sam sogghigna quando ritorno in macchina.
- Diciamo che le ho accennato qualcosa, si! - Sono imperdonabile, ho tardato tantissimo ma lui non sembra affatto arrabbiato.
- Deve essere molto più di un semplice accenno, se sei scesa con mezz’ora di ritardo - ride di gusto ed io arrossisco leggermente.
- Odio quando hai ragione! - lo guardo minacciosa e lui finge di offendersi.
- Mai una parola gentile signorina Carter - mi prende in giro mentre siamo quasi vicino casa sua.
- Comportati bene, altrimenti ti faccio dormire sul divano! – A questa mia affermazione, lui ride sotto i baffi.
- Amore, ti ricordo che stiamo parlando di casa mia!
- Lo so, ma dato che sono la tua ragazza posso fare e dire ciò che voglio - lo guardo con aria altezzosa e mi dà un pizzicotto alla guancia.
- Come devo fare con te? – Mi domanda sospirando con aria sognante. Forse ha ragione, a volte sono insopportabile. Ma lui mi ama proprio per questo. Entriamo nel suo appartamento, Sam poggia il mio trolley nella sua stanza ed io mi siedo al divano mentre lui torna ad aprire il frigorifero.
- Ti va qualcosa da bere? - mi propone.
- Si volentieri, gradirei del succo di frutta se ce l’hai - fa caldo, siamo al 26 luglio e si suda. Quindi vorrei qualcosa di fresco.
- Sì certo, c’è all’ananas e al mirtillo! - Mi informa scrutando l’interno del suo frigo con attenzione.
- All’ananas andrà benissimo - mi rilasso mentre ne versa un bicchiere e me lo passa.
- Grazie - gli dico e inizio a trangugiare la mia bibita. È fresca ed è un vero piacere per la gola - Ci voleva proprio!
- Se ne vuoi ancora non fare complimenti.
- No grazie Sam, sono apposto così – sorrido difronte alle sue premure. Mi devo ancora abituare a tutte queste attenzioni da parte sua.
- Ok, cosa facciamo? - Si siede accanto a me e mi guarda negli occhi.
- Vediamo un film? - Vorrei tanto vedere qualcosa di romantico insieme a lui.
- Certo, ma stavolta decido io. Niente Titanic o roba del genere - afferma mentre si alza a prendere qualcuno dei suoi dvd.
- Uffa, cosa vorresti vedere? - chiedo facendo il broncio.
- Non imbronciarti piccola, ma stasera vedremo Rocky - i suoi occhi si illuminano mentre a me viene da piangere. Non è giusto! Che noia!
- Noo, ti prego Rocky no!
- Oh invece sì, è una serie bellissima. Ma per stasera ci accontenteremo del primo film - Sam mi guarda speranzoso mentre io alzo gli occhi al cielo acconsentendo.
- E va bene - dico - vediamoci quello stallone di Stallone.
- Sei incorreggibile, principessa! – scuote la testa mentre sogghigna.
- Lo so, ma è proprio per questo che mi ami - sbatto che ciglia con fare civettuolo e lui mi prende la mano.
- Vero! – conferma ridendo ancora.
- Forza, metti sto film e smettila di ridere di me - lo prendo in giro e lui dice - Ai suoi ordini colonnello!

Dopo 119 minuti finalmente sta tortura è finita - Era ora, mi sono annoiata a morte - dico stropicciandomi gli occhi.
- Che coraggio hai, ma se non hai fatto altro che russare. Sembravi un maialino incastonato nel corpo di una bella ragazza - mi prende in giro sarcastico.
- Non è vero, io non russo e poi non sono un maialino - lo rimprovero ancora mezza addormentata.
- Sì invece, sei un maialino. La principessa dei maialini - si butta su di me pizzicandomi ovunque.
- Sei un bugiardo Sam Maxwell! Chiamami ancora maialino e telefono a tua madre - sto ridendo come una pazza mentre lui continua a pizzicarmi il corpo senza sosta.
- E cosa le dirai? Che ti chiamo maialino perché russi talmente forte da assordarmi le orecchie? - mi lascia andare e cade a terra ridendo con le lacrime agli occhi.
- Ah, ah, ah. Ridi pure, avvocato dei miei stivali – riluttante mi alzo dal divano e corro in camera. Chiudo la porta a chiave e lui bussa cercando di contenere ancora la sua risata.
- Jen apri.
- Neanche morta, dormi sul divano! – Con la chiave di riserva il furbetto apre la porta. Oh no! Questa non ci voleva.
- Eccomi qui! – Fa penzolare la chiave dal dito ed io mi copro tutta col lenzuolo come per nascondermi. Si intrufola sotto il lenzuolo anche lui e si avvicina a me.
- Vieni qui furbetta – dice abbracciandomi forte.
- Sai, non so se strozzarti o baciarti -  gli dico avvicinando le mie labbra alle sue.
- Direi la seconda - e senza che riesca ad aggiungere altro, si impossessa delle mie labbra e gioca con la mia lingua. Quando inizia a baciarmi il collo gli dico - Ti odio e ti amo - sorride piano e il suo alito mi accarezza la pelle.
- Mi ami e basta!
- Ecco lo vedi? Ti odio perché hai sempre ragione – affermo con la voce roca.
- Ti voglio principessa – è eccitato e anch’io lo desidero come una matta.
- Fammi tua, ti prego - non me ne importa nulla se posso sembrare spigliata e senza pudore. Voglio fare l’amore con lui sempre e incessantemente.
- Piano, voglio prima baciarti tutta - mi sfila il top del pigiama e resto a seno nudo davanti a lui. Riprende a baciarmi e scende piano dal collo al seno, facendo scorrere la sua mano sempre più giù verso i miei pantaloncini. Poi mi toglie i pantaloncini e gli slip e mi accarezza piano.
- Si Sam, affrettati! - Sono pronta per lui, lo voglio tutto dentro di me.
- Non ancora, Jen! – Sposta il suo viso più giù e inizia a leccarmi piano.
- Oddio! - Urlo di piacere, non riesco a contenermi.
- Brava, fatti sentire amore - la sua lingua segue dei meravigliosi cerchi su di me ed io mi aggrappo alle lenzuola con tutta la forza possibile.
- Sì, oh sì - lecca più veloce e io sento arrivare l’orgasmo - ci sono quasi - lo informo ma lui non si ferma e muove la lingua sempre più veloce.
- Aaah… - raggiungo l’apice e chiudo gli occhi gettando la testa all’indietro. Sam non mi dà neanche il tempo di tornare alla realtà che si toglie i boxer e mi penetra velocemente.
- Jen, come sei calda. Meravigliosa! - Dice con un filo di voce, mentre il ritmo delle sue spinte è dolce e lento. Ma io voglio di più. - Più veloce, ti prego - alzo i fianchi per aderire meglio a lui e fa come gli dico.
- Sì, così – faccio un sorriso peccaminoso quando inizia a cavalcarmi sempre più forte. Poi esce da me e sollevandomi mi fa girare e mi penetra ancora. Che bello! In questa posizione mi sento così esposta, così alla sua mercé.
- Veloce Sam, veloce - in questo modo lo sento molto di più ed è evidente che piace anche a lui perché ansima e geme alle mie spalle.
- Dimmi che sei solo mia! – La sua voce cosi sensuale mi manda in estasi.
- Sì, ora e sempre – riesco a dire tra un gemito e l’altro.
- Ci sono quasi, Jen - mi informa ansimando senza sosta.
- Anch’io - gli dico, mandando indietro la testa e con un’ultima spinta veniamo insieme.
- Non mi sono mai sentito così con nessuna. Santo cielo, tu mi hai stregato – sospira uscendo da me e guardandomi negli occhi. Mi perdo nelle profondità dall’azzurro più meraviglioso che esista.
- Hai degli occhi stupendi, Sam - ammetto guardandolo come se fosse l’acqua e io fossi nel deserto assetata soltanto di lui. La sua espressione si fa improvvisamente timida.
- Sei tenero quando ti imbarazzi, lo sai? – il suo volto cambia subito e diventa stupito e furbetto allo stesso tempo.
- Chi ti dice che io mi sia imbarazzato? Guarda cara mia che non sei la prima che mi fa un complimento sugli occhi - assume un’aria di strafottenza ed io scoppio a ridere.
- Tu sì che sai come rovinare un momento romantico - lo prendo in giro facendo una smorfia.
- Quando vuoi -  dice facendomi l’occhiolino. Mi giro di spalle e lui mi abbraccia.
- Dormiamo ora, perché domani si lavora - sbadiglio assonnata.
- Certo, buonanotte - bacia il mio collo e felici crolliamo in un sonno fatto di gioia e bei sogni.
La mattina seguente Sam mi accompagna a lavoro, entro nel mio ufficio e Lila mi corre incontro sprizzando gioia da tutti i pori.
- Ho parlato con Tom, la sua risposta al nostro viaggio è… assolutamente siiii! - Il suo entusiasmo di prima mattina mi fa girare la testa. Solo io sono intrattabile a quest’ora?
- Buongiorno anche a te, ti prego fermati un attimo. Sto ancora dormendo! - mi tocco la fronte spaesata ma lei non mi dà retta, troppo presa dall’euforia.
- Ma allora non hai capito? A Verona ci verrò anch’io - la sua audacia nonostante la sonnolenza mi fa sorridere.
- Quando si parte? - mi chiede saltellando di qua e di là.
- Non saprei, anzi che ne dici di prenotare? - Ci dirigiamo entrambe davanti al mio computer. Mi siedo sulla poltrona e Lila prende una sedia e si accomoda accanto a me. Visitiamo svariati hotel online e alla fine ci colpisce uno quasi vicino alla casa di Giulietta. Prenotiamo dal 2 al 10 agosto, gli altri sei giorni di vacanza decidiamo di passarli visitando Roma, Firenze e Venezia. L’Italia è davvero meravigliosa. Tutta. E merita di essere vista.
- Sarà un sogno, Jen! - Lila ha una voce sognante.
- Ci puoi scommettere - le tiro un pizzicotto al braccio e lei sorride.
- Devo assolutamente chiamare Tom per avvisarlo - batte le mani e corre nel suo studio per chiamare il suo adorato. Anch’io vorrei avvisare Sam, ma sicuramente starà lavorando, così preferisco mandargli un messaggio.
JEN: Io e Lila abbiamo prenotato dal 2 al 10 agosto a Verona, mentre gli altri sei giorni ci giriamo l’Italia, che ne dici?
Aspetto più di mezz’ora prima di ricevere la risposta.
SAM: Scusa piccola, stavo parlando con un cliente e non potevo risponderti prima. Comunque è fantastico Jen, per me va benissimo😍 . E’ solo che… purtroppo devo essere a lavoro per il 18 agosto in quanto ho l’udienza finale con Mojito 😔.
JEN: Tranquillo, torneremo il 16 perché noi dal 17 dobbiamo lavorare.
SAM: Perfetto allora principessa, quanti giorni mancano? Non vedo l’ora 😍.
JEN: Mancano sei giorni ancora, meglio. Almeno così ho il tempo di organizzarmi bene. Sono due settimane che staremo via, perciò dovrò portare tantissimi vestiti.
SAM: Attenta Jen, ricordati che non puoi superare un certo peso in aereo!
JEN: SÌ lo so, tanto i miei vestiti sono leggeri quindi posso metterne a volontà in valigia😍.
SAM: Se lo dici tu principessa. LOL. Ci sentiamo dopo Jen, ora devo scappare ti amo.
JEN: A dopo, ti amo anch’io.

(Non) Odio quando mi chiami Principessa #Wattys2017. (COMPLETATA)Where stories live. Discover now