Capitolo 4

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«Jen, da quanto tempo è che non vedi il nostro amico?» Mi domanda Lila mentre entra nel mio ufficio.
«Da Venerdì, domani è una settimana. Ma che importanza ha?» Le chiedo, cercando di nascondere la tristezza che mi assale se penso che Sam non mi ha più contattata dopo quella sera. Sinceramente ho il magone allo stomaco.
Nemmeno io l'ho più cercato, troppo impegnata col lavoro e con la pubblicazione del libro di Gorizia. Ok, ma a chi voglio prendere in giro? La verità è che sono troppo orgogliosa per fare il primo passo.
«Beh...perché è qui e mi ha detto di avvisarti!» Dice la mia amica con lo sguardo furbetto.
Coooosaaaaa? Sam? Che ci fa qui?
«E che vuole?» Sbarro gli occhi allarmata.
«E che ne so! Domandaglielo tu stessa» fa cenno di entrare a qualcuno alle sue spalle.
«Ciao Jen!» Mi saluta Sam stupendo come sempre. Credo che quest'uomo rappresenti la perfezione in ogni sua forma: ma come è possibile?
«Sam, cosa ci fai qui?» Gli chiedo, cercando di nascondere i soliti sentimenti contrastanti che mi assalgono ogni volta che lo vedo.
«Cordiale come sempre!» Si rivolge a Lila che alza le spalle e con il movimento delle labbra mima "è tutta tua" e se ne va, scomparendo oltre la porta.
«Allora, a cosa devo questa tua vista come dire...inaspettata?» Gli domando nascondendo emozione nella voce.
«Sono venuti per chiederti se vuoi pranzare con me. Carino questo posto!» Scruta con attenzione il mio ufficio.
Aspetta, frena. Sam è venuto per chiedermi di pranzare con lui?
«Sei venuto fin qui per chiedermi se ho voglia di pranzare con te?» Gli domando a bocca aperta.
«Si, principessa. Tua madre mi ha detto che mangi sempre poco a pranzo, perciò eccomi qui. Pronto a sfamare vostra altezza!» Mi prende in giro facendomi l'occhiolino. Come al solito mia madre ha lingua troppo lunga. Se lei e mio padre partecipassero a qualche concorso su chi "non sa tenere la bocca chiusa", vincerebbero di sicuro.
«Sam io non vado mai a pranzo fuori, mangio qualcosa al volo nel mio ufficio. Ho sempre troppo lavoro da fare» lo informo, perché non ho nessuna intenzione di andare a pranzo con lui.
«Benissimo principessa. Allora se non vuoi venire a pranzo con me, vorrà dire che pranzeremo qui» estrae da dentro ad un'enorme busta bianca: panini; insalate miste e persino della frutta fresca già tagliata.
Io resto senza parole, mai mi sarei aspettata tutto questo. E poi come mai non l'avevo visto entrare con una busta? Semplice, ero troppo presa a calmare i miei ormoni.
«Sei sicuro di voler restare qui a pranzo? Potresti andare in un qualsiasi ristorante di lusso, con la più bella ragazza di New York, invece di restare a mangiare panini sulla mia scrivania» provo a proporgli. La verità è che sono veramente colpita da questo suo gesto, non so come spiegarlo ma ho il cuore che batte a mille.
«Certo che voglio stare qui, altrimenti chi finisce tutto questo ben di Dio?» morde un panino pieno di schifezze e cose poco salutari. Sa benissimo quanto io sia sempre stata attenta alla linea e a mangiare sano e credevo che negli anni anche lui fosse cambiato. Ma a quanto pare, le vecchie abitudini non muoiono mai.
«Sei sempre il solito, mi domando come tu faccia ad avere un fisico così perfetto se mangi tutta quella roba!» Vedo Sam rimanere a bocca aperta e col panino a mezz'aria difronte a questa mia affermazione.
Oh mio Dio, davvero gli ho detto che ha un bel corpo? Che imbarazzo!
Restiamo in silenzio per qualche secondo che a me sembra eterno, quando ad un certo punto lui mi domanda «quindi fammi capire bene...stai forse dicendo che sono attraente?»
Devo trovare il modo per uscirne, altrimenti qui rischio di rimanerci fritta «Certo, è evidente no? Altrimenti come fanno tutte quelle donne a sbavarti dietro?» Gli rispondo con nonchalance, cercando di nascondere tutto il mio imbarazzo.
Lui resta in silenzio ma poi scoppia a ridere.
«Scusa, ma perché ridi?» Metto il broncio e lui si ferma, mi fissa e poi sorridendo enigmatico dice «niente principessa, è che a volte sei così buffa!» Mi pizzica la guancia e poi aggiunge «sai che sei bellissima quando ti imbronci?»
Alzo di scatto lo sguardo e noto che i suoi occhi si sono fatti improvvisamente più scuri ed intensi. Quegli occhi farebbero invidia anche a Dio per come sono meravigliosi. Resto come paralizzata, non so cosa fare o cosa dire, so solo che lo sto fissando come se fosse l'acqua nel deserto ed io stessi per morire di sete.
«Jen, ascolta...» continua lui improvvisamente a disagio. E' ovvio, sicuramente avrà notato il modo in cui lo stavo guardando. Jen cavoli, datti un contegno! «Ho sentito che domenica sarà una bella giornata, quindi ti andrebbe di venire al mare con me? Potremmo andare a "Hamptons" un'intera giornata, che ne dici?»
No, fermi tutti! Ma che diavolo sta succedendo? Ora mi chiede anche di andare al mare con lui?
«Al mare? Domenica?» Sto rispondendo a una domanda con altre domande, patetico.
«Si. Mare. Domenica» mi prende in giro lui bonariamente.
«Ah, ah, ah, molto divertente. Comunque non saprei, ho promesso a Lila che ci sarei andata con lei» cerco di aggrapparmi a qualche scusa, una qualunque.
«Oh, non preoccuparti! Andateci pure, tanto io ho già preso appuntamento con Tom» ci informa la mia ruffiana entrando dalla porta. E' evidente che stava origliando.
«Chi è Tom?» Mi domanda Sam, nascondendo a fatica un sorriso.
«Il suo nuovo ragazzo» rispondo sconsolata. Fulmino Lila con lo sguardo, ma lei sembra non curarsene affatto. Tutt'altro, mi fa l'occhiolino e alza il pollice in segno di approvazione.
«Benissimo, allora visto che Lila esce con Tom e tu sei libera, verrai come me.» Il tono della voce di Sam non ammette repliche.
Alzo gli occhi al cielo e guardo Lila, che guarda istantaneamente verso Sam, che nel frattempo sta guardando me ed io non posso far altro che dire semplicemente «ok.»
E il qui presente avvocato da strapazzo, mi fa uno di quei sorrisi che potrebbero radere al suolo un'intera popolazione femminile.

(Non) Odio quando mi chiami Principessa #Wattys2017. (COMPLETATA)Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt