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CAPITOLO 47

Questo è il mio secondo anno qui a Napoli ma mi sembra di essere tornato all'anno scorso. A casa sono da solo e con Lil c'è un imbarazzo generale. Se non fosse che ora parlo e capisco bene l'italiano, sarebbe davvero un tuffo nel passato.
Questi sono i miei pensieri mentre parcheggio la mia Audi nel parcheggio di Castelvolturno.
"Hei Arkadiusz! Tutto bene?" Dries mi avvicina e mi mette un braccio attorno al collo per abbracciarmi, anche se fatica parecchio data la nostra differente statura.
"Si Dries, a te?"
"Benissimo, oggi alla grande"
"Si vede, sei.. energico"
"Esatto!" Si allontana da me e raggiunge il mister a bordo campo.
"Mister iniziamo? Ho voglia di sfondare la porta oggi!" Urla euforico. Il mister lo guarda con la sua solita sigaretta in bocca, poi la butta a terra e la schiaccia. Poi alza lo sguardo e lo fissa negli occhi.
Sembra di essere ne 'Il Padrino'.
"Dries che te sei mangiato stamattina? Pane e voglia di vivere? Sta calmo e vatti a prendere il caffè, alle 10 si inizia"
"Ma io sono già pronto, ho già preso il caffè" dice il belga saltellando sul posto per riscaldare i muscoli.
Noi altri guardiamo la conversazione divertiti, questi due sono un teatrino comico.
"Allora vai, vai in campo e allenati"
"Posso allenarmi con le punizioni?"
"Allenati un po' col cazzo che ti pare Dries"
"Merci mister"
Il mister lo lascia in campo e viene da noi.
"Che gli prende?" Ci chiede e noi alziamo le spalle.
"Non ne abbiamo idea"
"Ogni giorno una novità qui, ogni giorno! Non ne posso più, io non ne posso più!" Urla ed entra nell'aula relax dove Tommaso sta preparando il caffè.
Noi ridiamo e poi li raggiungiamo. Dopo qualche minuto arriva anche Lil.
"Buongiorno" dice entrando.
"Buongiorno" diciamo noi altri in risposta.
"Lei stamattina è normale o è gasata come Dries?" Le chiede il mister e lei sembra confusa.
"L'ho visto da solo là fuori ad allenarsi, ha avuto una punizione?"
"No ha scelto lui, voleva già iniziare" le risponde Raul.
"Dries??"
"Si.. non sappiamo che gli prende" dice Faouzi.
"Io non ne ho idea" dice lei prendendo il suo caffè. Poi si gira e per poco non cade di nuovo addosso a me con la bevanda bollente.
"Dio Arek, perdonami.. ti ho fatto male?"
"No tranquilla" le dico.
È riuscita non so come a mantenere in equilibrio il bicchierino e a non sporcarmi, ma mi è quasi franata addosso lei. Ha ancora le mani sul mio petto ed è alquanto imbarazzata.
"Scusami ancora" dice tirandomi la maglia verso il basso, cercando di sistemarla.
"Eccallà! La scena tragicomica della giornata.. no ma io sto in mezzo ai pazzi, devo trovare una soluzione" dice il mister scuotendo la testa ed uscendo dall'aula. C'è qualche secondo di silenzio poi tutti scoppiamo a ridere, questa è davvero una gabbia di matti.
Iniziano tutti ad uscire e ad andare verso il campo d'allenamento ma io non ci riesco perché ho ancora Lil addosso.
"Sicuro che non ti ho fatto nulla?"
"No Lil, davvero.. solo.. se mi scendessi dal piede.."
"Oddio, scusami sono desolata, scusami"
"Lil, basta. Non è successo nulla di grave" le prendo il viso con una mano e la guardo negli occhi scandendo bene le parole.
"Si ok, come dici tu" risponde.
"Ora io vado ad allenarmi e tu vai nella tua aula a prepararti per le lezioni.." continuo.
"Giusto, si, mi sembra giusto"
"Magari dopo ci rincontriamo"
"O magari no, chissà"
"Esatto, ora torniamo ai nostri lavori" dico senza mai lasciarle il viso e guardandola sempre in quegli occhi in cui mi ci tufferei.
"Si.."
"Oh, Arek! Eddai aspettiamo te per la partitella!" Dries entra e mi riporta sulla terra.
"Devo andare.."
"Ciao"
"Ciao" le rispondo allontanandomi ma non lasciando mai il suo sguardo, finché possibile.
Vado in campo e gli altri me ne dicono di ogni.
"Ma che ci stavi a fare, un figlio?" Mi chiede Piotr.
"O magari due?" Niko è autoironico e fa ridere anche me e tutti gli altri.
"Pensate a lavorare, basta con la passera!" Sarri sbraita e urla verso di noi.
Ci blocchiamo tutti e guardiamo il mister, poi scoppiamo a ridere di nuovo. Tutti tranne Dries che nel frattempo ha continuato a giocare e ha appena fatto gol a porta vuota, ed esulta come se fosse una finale di Champions. Ok, Dries, che problemi hai?
Tutti lo fissiamo, poi Raul gli corre indietro e gli salta addosso.
"No tu ora mi dici che hai! Dillo nano, dillo o ti mato!"
"Non ho nienteeee, solo voglia di lavorare" dice lui divincolandosi dalle braccia dello spagnolo e rimettendosi in piedi.
"Sei strano Dries.." gli dico.
"Dai, partiamo mister?"
"Si dai, ripartiamo"
Riprendiamo la partitina, io sto con Dries in attacco. Kalidou passa ad Elsi, poi a me e io a Dries che da solo davanti a Pepe non sbaglia e fa gol. E di nuovo esulta come ad una finale mondiale. Urla salta e fa capriole, poi prende il pallone e se lo mette sotto la maglia, simulando un pancione e si mette il pollice in bocca.
"Non mi dire!!" Urla Josè.
"Ma davvero??" Io non posso crederci.
"Siiiii, siii ragazzi! Diventerò padre! Il nostro sogno finalmente si sta realizzando!" Urla lui, inginocchiandosi a terra e iniziando a piangere.
Noi applaudiamo e lo raggiungiamo a terra, buttandoci addosso a lui per congratularci.
"Grande Dries! Lo sapevo che ci sareste riusciti" dice Pepe.
"Allora funziona sto aggeggio" Piotr lo tocca lì e fa un fischietto.
"Allora nun è acqua di cocco!" Se ne esce Insigne e ridiamo ancora.
"Che acqua di cocco oh! Qua funziona tutto bene ed è tutto attivo!" Dries si libera dai nostri abbracci e corre dal mister abbracciando anche lui.
"Si sono contento per te ma allenati bene o tua moglie non te la faccio vedere più! In ritiro a vita ti mando, a vita"
"No mister..no, mi alleno bene"
Continuiamo l'allenamento, poi andiamo a farci la doccia e andiamo a pranzo. C'è doppia seduta quindi mangiamo qui.

L'ho capito al primo sguardo che eri l'errore giusto. || Arkadiusz Milik ||Where stories live. Discover now