- Nessuna pietà -

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CAPITOLO 36

Siamo arrivate alla clinica, sto girando in cerca di un parcheggio da dieci minuti ma in realtà sto solo cercando di perdere tempo perché non vedo Arek e Nikola.
"Eccolo, un posto!" Helly mi indica un varco con l'indice.
"Non c'entra l'auto lì" dico e vado avanti.
"Certo che c'entrava! Eccone un altro!"
"No è troppo lontano dalla clinica, aspetta che ci avviciniamo"
"Non capisco che hai intenzione di fare, portami in clinica"
"Si sto cercando un parcheggio, tranquilla"
"Ma se ne hai superati tre in due minuti!"
"Sta calma"
Sbuffa e incrocia le braccia.
"Che ci fa lui qui?" Dice girandosi verso il finestrino. Mi sporgo per guardare, è Arek, da solo.
Parcheggio velocemente e scendiamo dall'auto.
"Che vuoi Arek?"
"Ti porto via da qui, su andiamo"
"Che? No, ho un appuntamento dentro" dice lei guardandolo male.
"Andiamo a casa, ti preparo il brodo e ne parliamo, ti va?"
"Ho giurato di farlo Arek, l'ho giurato.."
Lui la guarda e poi guarda me. Si avvicina a lei e la abbraccia, le fa appoggiare la testa al suo petto e le accarezza i capelli. Helly inizia a piangere e lui le sussurra qualcosa in un orecchio.
"Tu non vuoi farlo Helly, andiamocene"
"Arek, tu non capisci, questo bambino rovinerebbe troppe vite, troppe"
"Un bambino non può rovinare nulla Helly, siamo noi adulti a rovinare tutto" le dice e per un istante mi guarda. Mi guarda ed è come se mille saette mi avessero colpito dritto al cuore. Mi copro il viso e cerco di trattenere le lacrime.
"Io non posso permetterlo.."
"Nikola ti ama e ama questo bambino, non puoi decidere da sola" le dice ancora e lei alza la testa di scatto, asciugandosi gli occhi.
"Non è suo figlio"
"Si che lo è, te lo leggo negli occhi Helly"
"No non lo è.." risponde con un filo di voce.
"E invece sì"
Annuisce e ricomincia a piangere.
Mi avvicino a loro e mi unisco al loro abbraccio, stringo forte mia sorella e dopo poco Arek si fa da parte.
"Helly, amore mio!" Urla Nikola correndo verso di noi.
"No lui no, non voglio vederlo..mandatelo via, per piacere!"
"Perché no?" Le domando "Perché lui no? Non devi allontanarlo"
"Ho detto no e basta, smettila di asfissiarmi!" Risponde divincolandosi dalle braccia di Arek e correndo verso la clinica.
Arek mi guarda accigliato e mi fa stare ancora più male di come già sto. Sono un disastro, un totale, completo disastro. Sono un disastro come sorella, un disastro come amica, un disastro come futura moglie e un disastro come donna. E lo sguardo di Arek me lo conferma.
"Non dirle più nulla, ci siamo intesi?" Mi dice e io annuisco.
Lui e Nikola corrono in clinica e cercano Helly, quando li raggiungo la trovo seduta a terra, raggomitolata tra le braccia di Arek. Nikola è in disparte, appoggiato al muro.
"Eccola, ora lei e Nikola parlano col dottore e io e te ce ne torniamo a casa, va bene?"
"Si"
Lei preferisce Arek a me. Dovrei essere io lì, io, sua sorella. E invece mi odia, anche lei.
I due si alzano e vanno verso l'uscita. Arek mi passa accanto e mi dice qualcosa a bassa voce.
"Ne parliamo dopo"
"Ok, grazie"
Vanno via e io con Nikola parlo con il dottore, spiegandogli la situazione. Annulliamo l'operazione e ce ne andiamo.
"Andiamo da Arek, l'ha portata da lui"
"Va bene"
Poi il silenzio. La preoccupazione è forte, Helly ci è sembrata in pessimo stato.
"Che ne sapeva Arek?"
"Gliel'ho detto io"
"Questo lo immaginavo..ma perché?"
"Ultimamente ci siamo avvicinati un po' e voleva sapere perché io e te stavamo sempre a parlare, così per non fargli pensare cose strane, gli ho detto la verità"
"Ho capito. Vi vedete di nuovo di nascosto?"
"Si ma non è come la prima volta"
"Capisco e me ne sono accorto"
"Già, lui è molto diverso" dico mentre lui parcheggia l'auto fuori casa di Arek.
Entriamo dentro e troviamo Arek da solo alle prese con la cucina.
"Dove è lei?" Chiediamo.
"Sta dormendo e fate bene a non svegliarla che ha bisogno di dormire"
"Sì certo"
"E tu, che stai facendo?"
"Le preparo il brodo, lo adora. Lo prendete anche voi?"
"Si grazie" dice Nikola e io annuisco.
È impressionante il modo in cui Arek si prende cura di chi vuole bene, non me lo aspettavo. Eppure è mia sorella, avrebbe potuto fregarsene e invece è qui a prepararle il brodo dopo averle rimboccato le coperte.
È unico, è l'unico che mi fa desiderare l'amore.
L'unico con cui sogno un futuro e anche l'unico con cui non lo avrò mai.
Prima me ne convincerò, prima starò meglio.

L'ho capito al primo sguardo che eri l'errore giusto. || Arkadiusz Milik ||Where stories live. Discover now