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CAPITOLO 14

Oggi partirò con Arek e Piotr per la Polonia, l'appuntamento è alle 17 a Castelvolturno. Mi accompagnerà Luca che poi non vedrò per una settimana. Sarà una settimana strana per me, staremo tre giorni in Croazia perché la prima partita si giocherà li, e gli altri quattro in Polonia, a Cracovia la città di mia madre. Quando gliel'ho detto per poco non è scoppiata a piangere, sia perché le manca la sua terra sia perché ha paura per me, ma il fatto che sto con Arek la tranquillizza. Ora sono a telefono con lui che mi racconta che sta mettendo in valigia.
"No vabbè due Jeans bastano..tre felpe che fa freddo e tre maglie a maniche lunghe" mi dice.
"E a mezze maniche?"
"Un paio.."
"In Polonia ora quanti gradi ci saranno?"
"Pochi, troppo pochi" risponde.
"Odio il freddo"
"Non avrai mai freddo, My Lil, sarai sempre con me"
"Non aspetto altro" gli sussurro.
"I miss you.." Mi dice con una voce dolcissima e me lo immagino mentre lo dice, immagino la sua bocca mentre scandisce quella frase e il mio cuore inizia a rimbombare.
"Me too.." Dico poi mia mamma si avvicina e mi toglie il telefono di mano.
"Dammelo un attimo"
"Arek perché non vieni a pranzo dalla nonna oggi? Devo darti delle raccomandazioni"
"Salve signora, se per voi va bene, vengo senza problemi"
"Certo, ci vediamo alle 12 dalla nonna, non tardare ragazzo"
"Ci sarò"
Mia mamma mi restituisce il cellulare e va via.
"Oh bene, allora ci vediamo tra poco"
"Ok, a dopo" ci salutiamo.
La mia valigia è già pronta ma ho sempre paura di dimenticare qualcosa.
Mi metto un pantaloncino di jeans con sotto delle calze di lana e sopra una felpa col cappuccio. Appena sono pronta mi avvio dalla nonna con mia sorella e mia madre. Arrivate lì iniziamo a cucinare e a sistemare in giro.
A mezzogiorno preciso sento la macchina di Arek, corro in bagno a darmi una sistemata e in meno di un secondo ritorno in cucina.
"Ah l'amour.." Dice mia sorella prendendomi in giro.
"Shh, sta zitta"
Apro la porta prima che lui possa bussare e me lo ritrovo davanti: appena mi vede sorride e sta per baciarmi ma volto leggermente la faccia e mi bacia sulla guancia.
"Buongiorno" dice entrando con due bottiglie di vino e un dolce.
"Buongiorno Arek, non dovevi disturbarti"
"Invece si, era il minimo" dice lui salutando mia madre.
"Biondino mio! Da quanto questi vecchi occhi non ti vedono! Dammi un abbraccio" la nonna si alza dal divano e allarga le braccia.
"Nonna cara" dice lui abbassandosi per abbracciarla.
"Se fossi più giovane ti chiederei di uscire, sei proprio il mio tipo" dice la nonna facendogli un occhiolino e noi scoppiamo a ridere.
"Nonna! Guarda che Arek è impegnato" dice mia sorella e lui la guarda perplesso perché non sa cosa loro sanno di noi e ha ragione. I miei non ne sanno nulla mentre Helly sa tutto.
"Si il mio cuore appartiene già a qualcuna" dice lui con aria rattristata.
Io li guardo, sono uno spasso.
"..qualcuna che vi assomiglia molto" continua lui e poi mi guarda. Mi guarda e non posso fare a meno di sorridergli, so che è sbagliato, sono con la mia famiglia e ho un fidanzato ma con Arek è tutto così irrazionale che me ne frego. Gli sorrido e lui viene da me stringendomi e baciandomi la fronte. Poi si allontana da me e va verso i fornelli dove mia madre sta cucinando specialità polacche.
Mia nonna mi chiama e io e Helly ci avviciniamo.
"Se è bravo anche a letto come lo è con i modi di fare, beh tesoro, hai trovato l'uomo della tua vita" mi dice e Helly scoppia a ridere mentre io divento bordeaux dall'imbarazzo.
"Nonna ma che dici!"
"Dai come se non l'avessi pensato anche tu Lilian" la nonna rincara la dose.
"Nonna prima di tutto, non lo so ancora come è a letto.."
"Quell'ancora mi dà tante speranze" continua lei.
"E poi..e poi non lo so" non so che dire.
"Lo sai che ho ragione amore mio"
"Stavolta sono d'accordo con la nonna" Helly la appoggia.
"Ora basta, smettetela" dico perché vedo che Arek sta venendo verso di noi.
"Perché smettete di parlare?" Chiede quando arriva da noi.
"Perché parlavamo di te e delle tue doti da stall.."
"Nonna ora basta, stai esagerando" dico tappandole la bocca.
"No falla continuare, questa mi interessava" dice Arek scoppiando a ridere.
"Meglio cambiare argomento.." Dico.
"Va bene.."
Mangiamo le specialità polacche preparate da mia mamma e chiacchieriamo ancora un po' poi mia madre parte con le raccomandazioni.
"Sono più tranquilla solo perché sta con te Arkadiusz, altrimenti non avrei dormito la notte"
"Sarò sempre con lei, non dovete avere paura" risponde lui stringendomi la mano.
"Lo so ma ti prego di non avvicinarvi al terzo distretto di Cracovia, lì ci sono i miei fratelli e non voglio che vedano mia figlia"
"Sarà fatto"
"E soprattutto, Lil, fate attenzione..a tutto, siete giovani e avete una vita davanti, siate responsabili mi raccomando"
Quest'ultima frase mi aveva confuso, si stava riferendo al sesso? Oddio. Vedo mia sorella sghignazzare con la nonna e capisco che il senso era quello.
"Si mamma tranquilla"
"Non penso abbiamo quei problemi" risponde Arek anche lui imbarazzato, sorride leggermente, abbassa lo sguardo e si gratta la testa. È adorabile in ogni suo gesto. Gli stringo la mano più forte che posso e lui mi guarda sempre più imbarazzato.
"Il dolce?" Chiede la nonna "no, Arek non è commestibile, voglio un vero dolce" continua e noi ridiamo.
Prendiamo la torta di carote che ha portato Arek e la mangiamo. Poi lui ci saluta e va via, deve finire di prepararsi per la partenza che abbiamo tra qualche ora.
"Io lo amo" dice mia nonna.
"Non ce ne eravamo accorte.." Risponde mia madre.
"Mamma ma ti sembrano cose da dire? Ci hai messo in imbarazzo"
"Non mi interessa l'imbarazzo io voglio che vi comportiate bene"
"Ma se neanche lo facciamo!"
"Ma cosa?" Dice mia sorella.
"Il sesso..non l'abbiamo fatto ancora"
"Ah..beh, meglio prevenire che curare. Anzi meglio ancora perché quando succederà sarà talmente preso che non si accorgerà di nulla, quindi mi raccomando ancora"
"Meglio che me ne vado che alle quattro Luca passa a prendermi"
"Si vai, ci vediamo tra una settimana" mi saluta mia mamma abbracciandomi e lo stesso fanno mia nonna e mia sorella.
"Divertiti tesoro, e cogli l'attimo!"
"Grazie nonna ma ti ricordo che andrò lì per lavoro.."
"Sì certo, come no..buon lavoro allora" mi dice e me ne vado.
Arrivo a casa e do un ultimo sguardo alle cose che ho portato in valigia e mi sembra non mancare nulla.
Luca mi bussa col clacson e io scendo.
Tra poco più di un'ora sarò su un aereo che mi porterà lontano da qui, lontano da lui, almeno per un po'.

****************

"Piotr, che diamine! È una settimana non un mese" dico mettendo le sue due valigie nel retro del taxi che ci accompagnerà all'aeroporto.
"Delle cose sono di Laura, viene anche lei gli ultimi tre giorni"
"Non è che c'è lei nella valigia?" Dico scherzando.
"Ma stai zitto" risponde ridendo.
"Ragazzi buon viaggio e buon ritorno in patria, in bocca al lupo" ci dice Dries abbracciandoci.
"Grazie Dries, anche a te" ricambiamo noi.
"Oh ecco uno stronzo a ore nove! E ti sta chiamando Arek.." Mi avverte Dries, mi giro e vedo Luca con Lil che mi fa cenno di avvicinarmi.
Vado da loro e Lil mi saluta solo con un 'ciao' mentre lui mi stringe la mano e si avvicina a me come se fossimo amici.
"Lily amore, perché non vai a salutare gli altri ragazzi? Io dico due cose ad Arek"
"Si va bene, a dopo" dice allontanandosi.
Vuole parlare con me, chissà che vuole ora.
"Non sono contento che viene con voi in Polonia, Arkadiusz. Non lo sono per niente, soprattutto perché ci sei tu che le sbavi dietro dal primo giorno che sei arrivato qui. Ma sappi una cosa, qualsiasi cosa ti ha promesso, qualsiasi..non la manterrà mai, perché lei è mia e vuole me, è sempre stato così e lo sarà sempre. Mi perdona tutto, ogni volta. Se sapesse che mentre sono fuori a lavoro mi sono fatto un centinaio di ragazze, anche quello mi perdonerebbe.."
"Sei uno stronzo, non la meriti" riesco solo a dire perché è l'unica cosa che penso di lui in questo momento.
"Forse hai ragione, lo sono e non la merito. Ma Lilian è mia, io non so se te la sei già scopata, lei mi ha detto di no ma anche se l'aveste fatto, caro Arek, tu resterai questo, una stupida scopata mentre io sono l'uomo della sua vita. Quindi evita di metterti in mezzo più di quanto non hai già fatto e fatti da parte. Lei non sarà mai tua"
"Lei è mia più di quanto tu possa anche solo immaginare" gli rispondo e lui sorride beffardo.
"È così che ti ha detto? Furbo da parte sua, si davvero furbo. Poi vedremo chi ha ragione, Arek. Tra tre anni quando noi saremo sposati e avremo un bambino e a te invece il pappone ti avrà venduto in Spagna o in Inghilterra, vedremo chi ha avuto ragione. Fatti da parte ora che sei ancora in tempo"
"Di solito non seguo i consigli di chi non apprezzo, quindi non so se starò ad ascoltarti"
"Come vuoi, l'importante è che tu lo sappia, che tu sappia che stai perdendo tempo e che se tu le riferirai anche solo metà di quello che ti ho detto, lei non ti crederà e soprattutto ne soffrirà tantissimo, e noi non vogliamo questo, vero Arek?"
"Io no, tu non lo so"
"Allora buon viaggio e in bocca al lupo per le partite" mi dice abbracciandomi e mi accorgo che Lil è appena tornata da noi.
"Grazie"
"Di niente e tieni d'occhio Lily, che nessuno la guardi per più di tre secondi consecutivi che sono geloso" continua andando verso la sua auto.
Non rispondo e mi incammino con Lil verso Piotr e il taxi.
"Che ti ha detto?" Mi chiede lei.
So che non dicendole nulla di quello che mi ha ammesso sbaglio ma non voglio farla soffrire ora, soprattutto prima di questo viaggio.
"Di stare attento a te e che anche se sa che ci piacciamo si fida di te"
"Andiamo bene.." Risponde e io mi allontano, odio dirle bugie ma ho dovuto farlo.
Arriviamo al taxi e Piotr è ancora con Dries.
"Dries ti ricordi quando andammo ad Amsterdam? Mi sembra la stessa situazione di quella volta" dice Lil ridendo con Dries che però non mi sembra tanto divertito.
"Si simile" dice lui.
"Praticamente uguale! Io non dovevo venire con te e Kat poi negli ultimi giorni mi aggregai a voi, era il mio compleanno non potevo rovinarmelo restando qui da sola"
"Sì giusto"
"E andaste ad Amsterdam per quanto tempo?" Chiedo io.
"Un weekend, il 29 febbraio era lunedì e tornammo a Napoli"
"Sì infatti"
"Dries, potevi farmela conoscere! Siamo anche stati insieme al locale quel weekend, io tu e Kat.."
"Non ci ho pensato scusa" dice e si avvicina a me portandomi da parte.
"Arek non ne parliamo più ok? Parliamo d'altro"
"Perché?"
"Perchè quel weekend sono accadute delle cose che a Lil non piace ricordare ed è meglio evitare, poi magari ti spiegherà lei"
"Ma l'ha messo lei l'argomento in mezzo"
"Cambiamo argomento e basta"
"Va bene, come vuoi"
È  tutto così strano, ma mi fido di Dries e se mi dice così, farò così.
Lo salutiamo e saliamo sul taxi che ci accompagna in aeroporto. Non faccio altro che pensare alle parole di Luca, e se avesse ragione? Se sono solo un passatempo per lei? Se quello che mi dice è tutto una gran cazzata? Però poi penso a chi mi ha detto queste cose, all'individuo infimo che è e mi tranquillizzo un po'. Poi la vedo dormire sulla mia spalla e tutto il resto nella mia mente sparisce.
So che mi farà soffrire ma voglio correre questo rischio.
L'aereo parte e da ora ricominciamo da noi, da me e Lil.

L'ho capito al primo sguardo che eri l'errore giusto. || Arkadiusz Milik ||Where stories live. Discover now