- Domani -

765 46 8
                                    

CAPITOLO 44

"Allora sicura di non voler venire anche tu?"
"No, te l'ho detto meglio di no"
"Va bene, come vuoi"
Mia sorella mi ha chiesto per la decima volta se mi va di accompagnare lei e Niko a Castelvolturno dato che lui deve partire per il ritiro estivo, e mentirei se dicessi che ho detto di no di mia spontanea volontà. Ho chiesto ad Arek se era il caso e lui mi ha esplicitamente chiesto di non andarci, non voglio mettergli ulteriore pressione, quindi farò come mi ha chiesto.
"Allora noi andiamo eh"
"Si ciao"
Abbraccio Niko e ci baciamo le guance.
"Salutami tutti" gli dico e lui annuisce prendendo per mano Helly e andandosene.
Siamo tornati ieri sera sul tardi, non ho ancora visto nessuno della mia famiglia, solo la nonna che fortunatamente sta meglio ed è di nuovo qui a casa sua.
"Tesoro allora a settembre vai a stare da lui?" Mi chiede mia nonna e vorrei tanto rispondere di si.
"Nonna in realtà le cose tra me ed Arek non si sono ancora del tutto sistemate, lui ha bisogno di tempo" le dico abbassando lo sguardo, non voglio che veda quanto ci sto male.
"Ha ragione, non deve essere facile. Lui ha sempre voluto te Lily, sempre, fin dal primo giorno e vedersi trattare come tu hai fatto con lui deve essere traumatico"
"Lo so nonna, non c'è bisogno che ognuno che mi vede me lo dice. So di essere stata terribile e gli ho chiesto scusa, ma ora lo aspetterò, sono qui per lui"
"Bene tesoro, abbi pazienza"
"Si, ne avrò" dico alzandomi e andandomene in camera mia.
Chiudo la porta e mi butto sul letto, fissando un punto qualsiasi della stanza.
TOC TOC
"Nonna che c'è?" Dico sbuffando.
"Sono io, papà"
Non appena sento questa frase mi alzo e corro ad aprire la porta. Mi trovo mio padre davanti e lo abbraccio. Lui mi stringe forte e mi chiede scusa all'orecchio.
"Scusami bambina mia, scusami davvero"
"Sono stata io a sbagliare papà, dovevo dirti ciò che davvero provavo"
"Io dovevo capirlo, sono tuo padre"
"Non fa niente, ora sto bene" dico, guardandolo negli occhi.
"Dov'è Arek?" Mi chiede guardando nella stanza "è partito per il ritiro?"
"No, ceh si è in ritiro ma non era qui"
"No? Siete stati da lui? Volevo salutarlo e scusarmi con lui"
"Papà.. io e Arek non siamo tornati insieme, non ancora almeno"
"Perché no?"
"Lui.. mi ha chiesto del tempo, non era sicuro"
"Mmh, sono sicuro che tornerà da te"
"Lo spero, altrimenti non me lo perdonerei mai"
"Sta tranquilla" dice e mi abbraccia di nuovo.
Andiamo in cucina dove ci sono anche mia madre e mio fratello. Saluto e abbraccio anche loro e racconto la questione di Arek e mi dicono lo stesso che mi hanno detto tutti, che lui presto tornerà da me e staremo insieme. Lo spero proprio.
Non riesco ad immaginare la mia vita senza di lui, e neanche voglio immaginarla. Come ho fatto a stargli così tanto tempo lontano, non lo so.
I giorni passano e non vedo l'ora arrivi il 16 per tornare a Castelvolturno. Ho parlato con Nikola e mi ha detto che è arrivato un ragazzo nuovo, brasiliano, Leandro Henrique o Leandrinho e devo dargli lezioni di italiano. Almeno in questi giorni so cosa fare, mi metterò a ripetere il portoghese che non studio dal secondo semestre scorso.
I giorni mi sembrano interminabili, per fortuna ho mia mamma e mia sorella sempre con me che mi tirano un po' su di morale. Oggi hanno deciso di portarmi a mare a Sorrento.
Siamo sui lettini sdraiate a prendere il sole, io con il libro di grammatica portoghese, mia mamma con la settimana enigmistica e Helly con una rivista di gossip quando, improvvisamente, i ricordi mi assalgono.
"Ci sono venuta con Arek qui" dico abbassando il libro.
"Ah si, mi ricordo, era l'inizio che arrivò"
"Si, lo scorso ferragosto.. se penso che è passato quasi un anno mi viene l'angoscia"
"E allora non ci pensare" dice mia mamma.
"Se fosse così facile.. il mio problema è che penso ad Arek ogni secondo, ogni istante. Qualsiasi cosa mi ricorda lui, qualsiasi"
"Mancano pochi giorni e lo rivedrai"
"Lo so ma neanche questo mi tranquillizza, e se mi dicesse di no?"
"Non fare la rompicazzi Lily! Ti dirà di sì o gli sfondo la testa" mi risponde Helly con la sua solita chiccheria.
"Tu parli così perché ormai hai una relazione stabile ma a me non è così, non riesco a pensare di non averlo nella mia vita"
"Lo avrai, ora calmati e pensa al mare"
Annuisco, mi alzo e vado a buttarmi in acqua. Nuoto, nuoto, nuoto fino a quando non mi sento i muscoli indolenziti, poi torno indietro e ricomincio. Quando torno sulla spiaggia e mi risdraio sul lettino, non mi sento più né le gambe né le braccia e talmente dalla stanchezza mi addormento.
Passo così il resto dei giorni di vacanza, tra il mare e il portoghese.

L'ho capito al primo sguardo che eri l'errore giusto. || Arkadiusz Milik ||Where stories live. Discover now