- È davvero questo che voglio? -

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CAPITOLO 17 - È davvero questo che voglio? -

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#ForzaNapoliSempre

Arek 🇵🇱 : per la cena non dimenticate il cibo del vostro paese! 🥘🥗🍝
Raul💪🏼: la paella va bene? 🥘
Dries 🇧🇪 : ma quale cena?
Arek: voi non siete invitati, è per i biondi come me, per noi dell'est
Josè😎: razzista
Lorenzo Tonelli💁🏻‍♂️: sono offeso, e comunque io ho il ciuffo biondo
Niko 🇷🇸 : io non sono biondo però
Zielu💕: sto arrivando già da te

Arriviamo anche io, Helly e Jo

Dries 🇧🇪 : non ci credo che ci hai esclusi
Markino 🙇🏼: arrivo con Ivan
Raul💪🏼: non ci credo! Marko Rog si e noi no! MARKO ROG!!!
Markino🙇🏼: sei ancora arrabbiato per il tunnel di sta mattina Raul?😘
Arek 🇵🇱 : la prossima volta venite tutti! Ora era una cosa particolare
Josè😎: basta hai chiuso con noi spagnoli

~Arek!! Siamo fuori apri!

Raul😎: buona cena a tutti tranne a Marko Rog, ti odio 👋🏻
Markino🙇🏼: dai Raul domani lo ritrovi il pallone 😚😇
Josè😎: buona cena a tutti, infami☠️
Raul💪🏼: attenzione a non strozzarvi 😬

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

"Hai una bellissima casa Arek, complimenti"
"Grazie  ma l'ho trovata già così, neanche i mobili sono miei"
"Bellissimo tutto.."
Mia sorella e Arek chiacchierano tranquillamente mentre io sono con Nikola, mio fratello Josip e Piotr. Stasera la cena è per tutti i calciatori del Napoli dell'Est Europa con le loro famiglie, quindi attendiamo Chiriches, Rog, Hamsik, Lasicki, Strinic e Hysaj, oltre a Zielinski e Maksimovic che erano già arrivati.
Io e Arek abbiamo preparato un timballo di verdure, zuppa di farro e coniglio alla piastra. Ognuno dei ragazzi avrebbe portato qualcosa della tradizione culinaria del suo Paese, Nikola ha portato la proja, un tipo particolare di pane serbo mentre Piotr ha aiutato me e Arek a preparare la zuppa di farro.
"Come procede il piano?" Mi chiede Piotr mentre apparecchiamo.
"Per il momento bene.." Rispondo indicando con la testa mia sorella e Niko intenti ad accendere il camino. Ormai è inizio novembre e il freddo è pungente, quindi abbiamo deciso di riscaldare l'ambiente.
"Ah sì, vedo" dice lui sorridendomi.
Arrivano anche tutti gli altri ragazzi con le loro famiglie e iniziamo la cena.
"Allora finalmente una femminuccia, capitano.." Dice Elsi Hysaj a Marek.
"Eh sì, ci voleva proprio dopo due maschi" risponde lui.
"Sì, io la volevo una sorellina, si chiama Melissa" Lucas Hamsik ci tiene a farci sapere la sua opinione.
"Bel nome, Melissa..mi dá l'idea di un fiore" stavolta parla mia sorella.
"Meglio non parlare di nomi, tua sorella si chiama come un gatto" dice Igor Lasicki facendo ridere tutti.
"Igor! Ancora con questa storia?" Gli do uno schiaffo sul braccio.
"No che gatto! Di un chiwawa" mia sorella lo appoggia.
"Lasciate stare la mia Lil" risponde Arek tirandomi a lui e baciandomi sulle labbra.
Lì per lì mi imbarazzo per la situazione a dir poco strana ma poi vedo che i ragazzi non fanno nè dicono nulla, anzi, sono normali come sempre e mi tranquillizzo.
"Il migliore è Ivan, due figli, un maschio e una femmina. Top" dice Vlad continuando il discorso sui figli.
"Si siamo stati fortunati.." Risponde lui.
"Che ne dite di ballare?" Arek e le sue idee, magnifiche come sempre.
"Ma dove?" Chiedo io.
"Ma ovunque! Si balliamo!" Martina Hamsik è entusiasta dell'idea di Arek.
"Shell we dance?" Arek si avvicina a me e con un mezzo inchino mi invita.
"Yes, sir" mi alzo e lui mi cinge i fianchi con le sue braccia. A scegliere la musica ci sono i tre ragazzi del gruppo, mio fratello, Lasicki e Rog. Mi volto e vedo che Nikola ha appena chiesto a mia sorella di ballare e subito guardo Arek. Ora capisco tutto e infatti quando lo guardo mi sorride furbo.
"Facile come bere un bicchiere con acqua" mi dice facendomi l'occhiolino.
"Sei un genio Arek! E comunque un bicchiere di acqua"
"Dettagli, non essere pesante Lil" mi risponde scocciato e io lo bacio. Lui ricambia e ci estraniamo dal mondo, non sentiamo più musica, risate e chiacchiere.
"Scusate.." Qualcuno richiama la nostra attenzione. È Christian Hamsik con i suoi occhioni dolci e la sua cresta bionda.
"Dicci piccolo" gli rispondo io.
"Mia mamma dice che solo chi si ama si può baciare sulla bocca"
Mioddio, che cos'è questa, una punizione divina? Io e Arek ci guardiamo imbarazzati.
"Se ti ha detto così, allora è la verità"
"Se vi amate perché non avete un bambino? Mia mamma dice che i bambini li fa chi si ama..ma anche zio Vlad ama zia Sabrina visto che si baciano sulla bocca, ma non hanno figli e io non capisco perché"
Il suo ragionamento non fa una piega, davvero intelligente. Arek mi guarda ancora un attimo poi si abbassa all'altezza del piccolo e gli parla.
"Quello che dice tua mamma è vero ma non tutti quelli che si amano hanno dei bambini, li hanno solo quando decidono di volerne"
"Ah ho capito..quindi tu e zia Lily non avete ancora deciso?"
"No Christian, non ancora" dico io sorridendogli.
Si avvicina a noi Martina la mamma del piccolo.
"Scusatemi ragazzi, Christian è un po' loquace, spero non abbia combinato casini"
"No tranquilla Marti" le rispondo e lei si allontana.
"Andiamo vieni" Prendo Arek per la mano e lo porto vicino al camino dove Nikola e Heleonor sono seduti vicini senza però dire una parola.
"Vi state divertendo?" Chiede Arek e mia sorella annuisce.
"Bene.." Risponde.
"Era buono il pane che ha portato Nikola, vero Helly?"
"Oh sì, buonissimo..volevo dirtelo anche prima..io ho una passione per il cibo serbo" dice lei guardando per un attimo Nikola negli occhi.
"Davvero? Qualche volta ti porto in un ristorante che ho scoperto la settimana scorsa a Bacoli, lo adorerai"
"Sì certo, quando vuoi"
"Ah anche voi eh, siete invitati"
"Mi sa che io avrò da fare..lo studio, il lavoro.."
"Eh sì Niko, anche io..gli allenamenti mi massacrano e devo riposare.."
"Sisi va bene, ho capito tutto"
Li lasciamo chiacchierare e andiamo a salutare gli altri che stanno andando via.
"Lily tu resti qui?" Mi chiede mia sorella. Guardo Arek che annuisce e le rispondo di sì.
"Nikola mi fai il piacere di accompagnarla a casa?" Arek chiede al compagno.
"Non ce n'è bisogno grazie" risponde lei orgogliosa come sempre.
"Si dai ti scorto fino a casa, mi fa piacere" Niko le sorride e lei annuisce.
Li salutiamo e saliamo al piano di sopra.
"Facciamo la doccia?" Chiedo ad Arek che è sul letto intento a spogliarsi.
Mi metto alle sue spalle e gli massaggio la schiena. Lui si rilassa, chiude gli occhi e si appoggia al mio petto. A solo contatto con la sua pelle divento bollente, le mani mi scottano e sento improvvisamente caldo. Gli do qualche bacio di tanto in tanto sulle spalle fino a quando non si alza dal letto e viene dal mio lato prendendomi in braccio.
"E che doccia sia!" Urla.
"Aspetta fammi spogliare Arek!"
"Ci penso io" mi dice mettendomi nella cabina doccia e aprendo l'acqua.
"Ma sei impazzito?" Mi bagno completamente anche i vestiti, entra anche lui nella doccia e solo ora inizia a spogliarmi.
Mi spoglia lentamente mentre mi bacia, con gli occhi chiusi, si muove piano quasi non lo sento. Mi toglie la camicia zuppa d'acqua e la gonna, resto con l'intimo e mentre continua a baciarmi mette una mano tra di noi, stuzzicando la mia parte più delicata.
"Arek..che-che stai f-facendo?" Gli domando con la voce spezzata perché qualsiasi cosa sia mi fa impazzire.
"Per una volta sta zitta e fammi fare" mi sussurra con la voce rauca.
Torna a baciarmi con decisione e mi spoglia del tutto. Mi fa appoggiare contro il vetro della cabina e attacca il suo corpo al mio continuando a stuzzicarmi. D'un tratto sposta la mano e mentre perdo il conto dei baci che mi sta lasciando ovunque, entra dentro di me. Entra forte, come se fosse affamato. La sua bocca continua a divorarmi e io a divorare lui, siamo un miscuglio di gemiti, acqua e vapore.
Quando siamo esausti mi prende in braccio e mi porta fuori dalla doccia, facendomi sedere sul lavandino e iniziando ad asciugarmi.
È così tenero, ha sempre mille attenzioni per me, mi accarezza, mi tampona la pelle finché non sono asciutta.
"Vieni un po' qui" gli dico e lui si alza mettendosi alla mia altezza.
Lo bacio e lui ricambia, poi mi prende in braccio e ci mettiamo a letto addormentandoci così, nudi e stanchi.

*******************

Quando mi sveglio lei non c'è più a casa mia, guardo il posto vuoto accanto a me e mi sento un peso sul cuore. Mi sembra di essere tornato ad Amsterdam quella mattina di febbraio, quando mi svegliai e accanto a me non c'era nessuno se non le coperte disfatte. Odio questa sensazione, mi fa sentire usato. Davvero voglio fare questa vita? Vederla di nascosto solo quando lui non c'è, svegliarmi senza lei accanto, non poter andare al cinema, al ristorante, per paura di essere visti? È davvero questo che voglio? Non lo so se è questo che voglio ma di sicuro voglio lei. E non è un capriccio, credo di provare qualcosa di profondo per lei.
Sono stato tre anni con Jessica ma le emozioni che provo quando sto con Lil non ricordo di averle mai provate, nemmeno nei primi mesi con la mia ex. Questo dovrà pur significare qualcosa, no? Le darò un altro po' di tempo poi le chiederò di scegliere. O me o lui. Sono stanco di illudermi che sto bene in questa situazione.
Con quest'idea in testa me ne vado agli allenamenti.
"Ciao ragazzi" saluto il resto della squadra che si prepara negli spogliatoi, mi avvicino al mio armadietto e prima di posare il cellulare gli do uno sguardo, c'è un sms di Lil ma ora non mi va di leggerlo quindi depongo il cellulare nell'armadietto e vado in campo.
Per fortuna correre dietro ad un pallone mi ha sempre aiutato ad affrontare i miei problemi, a distrarmi e ad impegnarmi sull'obiettivo di diventare un calciatore sempre migliore, non pensando a nulla di ciò che mi circonda. Giuro che ci sto riuscendo a non pensarla ma poi sento la sua voce chiamarmi. Perdo ogni controllo, ogni certezza.
"Hei"
"Hei ciao"
"Ti ho mandato un messaggio, non l'hai letto?"
"Non ho avuto tempo"
"Si, l'avevo pensato..sei arrabbiato con me, ho fatto qualcosa che non va?"
"Perché te ne sei andata senza svegliarmi? È una cosa che odio, mi fai sentire come una scopata di una notte, un panno usa e getta"
"Non volevo svegliarti, non dire stronzate"
"La prossima volta svegliami allora, lo preferisco" le dico mentre ci avviamo negli spogliatoi.
Ci dividiamo quando io arrivo alle docce e lei prosegue per l'aula studio.
Facciamo un ora di lezione e poi usciamo, ad attenderla fuori c'è Luca. Questa giornata diventa ogni ora più bella.
"Io me ne vado non ho voglia di vederlo" dico a Lil che annuisce e si allontana.
"Arek! Dove scappi? Fatti salutare amico" lo vedo correre verso di me apre lo sportello della mia auto.
"Hei Luca, ciao"
"Tutto bene la cena ieri?"
"Si grazie, tutto apposto"
"Scommetto che vi siete divertiti senza di me, è vero? Soprattutto tu e la mia fidanzata Lily" dice sorridendomi poi tira a sé Lil e la bacia proprio difronte ai miei occhi.
È una scena raccapricciante, quasi mi viene da tirargli un pugno in pieno volto ma mi trattengo. Guardo lei ma lei non guarda me, ha gli occhi bassi, guarda a terra.
"Non sei divertente" rispondo.
"No? Che strano, credevo di sì..comunque cosa è questa faccia Lily? Su con il morale che ora andiamo a casa e ti faccio divertire un po'"
"Luca smettila" gli risponde lei.
"Io devo andare" dico mettendo in moto ma lui tiene la portiera aperta e non riesco ad andare via.
"Dai Lil, amore, che ho detto? Io lo so cosa ti piace, ti faccio spassare così ti riprendi"
"Non parlarle così" dico incazzandomi.
"Perché altrimenti che fai?" Risponde con quella faccia da schiaffi.
Sto per rispondergli ma Lil si mette in mezzo.
"Luca andiamocene, ora basta"
"Me ne vado io, lasciami andare" dico a lui che ancora blocca la mia portiera.
"Oh sì, scusa..ah e grazie per avermela protetta in Polonia, sei un bodyguard perfetto" dice e si allontana chiudendola.
Scappo via sgommando a tutta velocità, me ne torno a casa e mi butto sotto la doccia per cercare di schiarirmi le idee ma ultimamente non ci riesco tanto facilmente.

**************

Ho litigato con Luca e mi sono fatta accompagnare a casa. I suoi atteggiamenti mi fanno esasperare, sono davvero stanca di fingere di voler stare con lui. Io non lo voglio più nella mia vita, non voglio più le sue battutine sarcastiche, il suo menefreghismo e il suo egoismo. Certo, sto sbagliando anche io, forse più di lui, ma solo perché con lui non ci sto più bene.
Affanculo i ricordi, i parenti, gli anni passati insieme. Non voglio vivere più nel passato ma godermi il futuro con Arek, sempre se lui mi vuole ancora. Quando Luca ha detto quelle cose ho visto Arek davvero provato, si vede che gli hanno dato molto fastidio e la storia di stamattina non ha aiutato. Ho sbagliato a lasciarlo lì da solo ma non l'ho fatto con cattiveria. Ho sbagliato, lo so. Un altro sbaglio e mi danno la tessera fedeltà, ormai sono abbonata.
Ma forse lo sbaglio più grande è continuare a stare con chi non amo più, con una persona che a stento mi chiede come sto e con cui a stento parlo durante il giorno. È davvero questo che voglio? Vivere nella menzogna? Stare con qualcuno che mi dà solo problemi e sensazioni negative? No, non voglio questo ma non sarà facile liberarmi di lui, sarà per sempre una parte importante di me.

L'ho capito al primo sguardo che eri l'errore giusto. || Arkadiusz Milik ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora