- Sei troppo bella per essere guardata da occhi sbagliati -

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CAPITOLO 11

"Vieni qui" sento appena e poi qualcuno mi afferra il braccio e mi tira in uno stanzino.
"Arek, mioddio.."
Siamo al buio nel ripostiglio del centro sportivo di Castelvolturno, circondati da scope e palette.
"Shh, dobbiamo essere silenziosi" mi dice continuando a baciarmi e a stringermi a sé.
"Potrebbe entrare qualcuno..Arek, su andiamo"
"Ancora un attimo" mi dice e torna a baciarmi.
È passata una settimana dalla cena a casa sua e da allora ci vediamo quasi tutti i giorni qui al centro, mentre fuori è più difficile perché Luca è in città.
"Stasera vieni da me?"
"Non credo"
"Allora vengo io da te?" Dice continuando a riempirmi di baci così semplici ma allo stesso tempo così perfetti.
"No Arek, c'è Luca.."
"Lo so, infatti dico quando va via. Tu chiami me e io arrivo"
"Non lo so devo vedere, potrebbe non andarsene.." Dico e lui si stacca da me, nei suoi occhi vedo la delusione e la rabbia crescere sempre più.
"Giusto, allora fammi sapere" risponde freddo e apre la porta dello stanzino per andarsene ma si ritrova Tommaso difronte.
"Uè ragazzi, non mi aspettavo di trovarvi qua.."
"Allora è il nostro segreto, Tommà" dice Arek dandogli una pacca sul petto e divincolandosi.
"Si dice 'ripostiglio' Aré, potevi chiederlo anche a me" Tommaso gli urla mentre lui va via.
"Si, thanks , ora lo so" risponde lui.
"Ciao Tommaso, dovevo spiegargli cosa è un ripostiglio e allora.."
"Si eh? E ora l'ha capito?"
"Credo di sì"
Lui annuisce, prende un paio di scope e palette e va via, facendomi un cenno con la testa.
La giornata continua tranquilla con la lezione insieme a Marko e ad un altro ragazzo del settore giovanile. Non ho più visto Arek ma ora vado nella sala svago, dove sicuramente sarà con Piotr o Dries.
"Ehi ragazzi, ciao" saluto Dries, Manolo e i due Lorenzo.
"Ciao Lily" dicono loro.
"Ehm..avete visto Arek? Lo sto cercando ma sembra introvabile"
"No, io l'ho visto negli spogliatoi che si faceva la doccia"
"Si anche io ma più di mezz'ora fa"
"Ah, ok.."
"Ha detto che veniva qua però, se vuoi aspettarlo"
Proprio in quel momento entrano Arek e Piotr chiacchierando tra di loro. Piotr quando mi vede viene a salutarmi mentre Arek a stento mi guarda.
"Ragazzi, mi raccomando..stasera alle otto e mezza precise da me" Ci ammonisce Dries.
"Tranquillo Drié! Siamo gente precisa noi.."
"A te l'ha detto Kat, vero?" Mi chiede Dries.
"Si, me l'ha detto qualche giorno fa.."
"..ma te ne eri scordata" continua lui.
"Sono un po' incasinata in questi giorni, scusa..ma ci sarò con la mia torta di carote, promesso"
"Si! Che goduria.." Tonelli non nasconde il suo entusiasmo e noi lo guardiamo divertiti.
"Siete..siete due?" Mi chiede Dries, guardando poi Arek che serra le mascelle.
Non ho il coraggio di rispondere, forse dovrei tirarmi indietro. È una cena della squadra, io che c'entro? Non dovrei mettere Arek in difficoltà in questo modo, è da stronza.
"Allora, rispondi? Siete in due Lilian?" Arek mi chiede con rabbia e non posso far altro che rispondere, ma senza guardarlo.
"Si"
"Ok allora..andiamo Arek, vieni con me" Dries lo porta via per evitare di peggiorare la situazione.
"Non deve essere facile per lui.." Piotr mi avvicina.
"Scommetto di no"
"Prima o poi dovrai scegliere, Lily, non è giusto"
"Lo so" dico e vado via senza neanche salutare.
Torno a casa e questa giornata continua ad essere un disastro, devo anche farmi quattro piani a piedi perché l'ascensore è guasto. Ottimo, continuiamo così.
Entro in casa e trovo mio padre a giocare a carte con Luca, ancora meglio.
"Buon pomeriggio" dico.
"Hei amore, ciao" mi dice lui alzandosi e venendomi a salutare.
"Ciao Lily" dice mio padre.
"Mi vado a mettere comoda" dico, vado in camera mia, mi metto una tuta e mi sdraio sul letto. Prendo sonno, nessuno mi disturba. Fino a quando Luca non entra e si sdraia con me.
"Tuo padre è andato via, a lavoro"
"Qualcuno deve pur lavorare" dico.
"Siamo soli.."
"Mmm mmm" dico voltandomi dal lato opposto al suo. Lui inizia a baciarmi, dietro al collo, sulle spalle e la schiena ma è come se il mio corpo fosse anestetizzato, non sento nulla.
Zero, nada, nisba.
Mi fa voltare ed è sopra di me, come sempre. È una scena vista e rivista, so già cosa farà, so ogni particolare dei suoi movimenti. Inizierà a sbottonarmi la felpa e a togliermi il pantalone, poi senza troppi fronzoli, sarà dentro di me. Mi bacerà ma senza accertarsi che io baci lui e senza badare ai miei occhi.
È tutto così scontato, conosciuto, superficiale che mi sorprendo a pensare ad altro mentre continua ad agitarsi sopra di me. Eppure all'inizio era tutto bello, mi faceva impazzire solo guardandomi. Ricordo la nostra prima volta come se fosse ora, fu dopo la festa dei miei diciotto anni, dopo aver festeggiato, mio padre ci concesse di passare qualche ora insieme in piena notte. Mi portò in una casa della sua famiglia a Pozzuoli, era praticamente sulla spiaggia ed era bellissima. Passammo le due ore più romantiche e dolci della mia vita.
Ma ora, beh, ora mi sembra di essere un robot quando sto con lui. Non mi sento me stessa, è come se mettessi il piloto automatico.
"Fantastico.." Dice lui, accendendosi una sigaretta. "Sei stata fantastica" continua, voltandosi verso di me.
"Anche tu" dico alzandomi e andando in bagno. Odio il fumo e sono stanca di ripeterglielo, tanto non gli frega nulla.
Esco dal bagno e lo trovo con mio fratello a giocare alla play, a FIFA.
"Sii goooool, è un fenomenoooo, è un fenomenoooo" urla mio fratello.
"Macché fenomeno Jo! Ha i piedi storti, ora ti faccio vedere io che gli combino.." Dice Luca e solo ora mi accorgo che stanno parlando di Arek. Faccio finta di non sentirli e sto per andarmene ma mio fratello attira la mia attenzione.
"Ma dai! Non si fa così!"
"Invece si, questo si merita" dice soddisfatto. Mi giro e vedo Arek a terra dolorante, in me scatta qualcosa, vado verso la console e la spengo.
"Cosa fai? Sei impazzita Lily?" Luca si alza e mi guarda minaccioso.
"Voglio che ti vai a preparare, stasera dobbiamo andare da Dries"
"Ah è questo? O è perché ho fatto del male al tuo amichetto?"
"Vai a casa Lù, ci vediamo alle otto qua"
"Peccato che è solo un videogioco" dice, lasciando il controller e andandosene.

L'ho capito al primo sguardo che eri l'errore giusto. || Arkadiusz Milik ||Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon