Capitolo 19 - Seconda Parte

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La mattina seguente, un soldato gli consegnò una sottile tuta blu cobalto. La fibra era molto leggera e allo stesso tempo resistente. Accessoriata con un sistema di controllo sul torace e numerosi segnalatori sparsi per il corpo, era alimentata da una piccola pietra di Seorite posta sulla cintura. Xanter smorzò un sorriso: sembrava una tuta per le vaasp. Si trovò subito a suo agio e dopo averla provata sulla pelle si avviò verso il laboratorio.

Lì, il Dottor Grets lo salutò entusiasta e gli mostrò una scatola in legno alta quasi fino al tetto.

«È lì dentro?» domandò Xanter con il cuore che gli batteva a mille.

Lo scienziato annuì, sul volto un sorriso da orecchio a orecchio. «Bene, iniziamo!» ordinò Grets. Spostò l'anta di legno.

Xanter fece una smorfia delusa. Era una semplice armatura senza elmo, molto simile a quelle in dotazione all'esercito, anzi, al contrario del profilo elegante delle solite protezioni, questa sembrava insignificante. Il metallo grigio non si sposava con le colorazioni fluorescenti generate al passaggio dell'energia. Ma Grets sembrava un bambino felice mentre l'osservava nella sua interezza. Tolse un ciuffo di capelli rossi dalla fronte e si rivolse al campione: «Che ne pensa?»

Tirò una leva e il supporto che la sosteneva spostò l'armatura fuori dalla scatola.

Xanter si avvicinò per studiarla e fece due giri intorno a essa. Alla fine alzò le spalle. «È un po'... come dire... normale.»

Grets strofinò le manine come una mosca. «Vedrà di cosa è capace!» Voltò l'armatura e mentre la roteava con cura, Xanter vide due incavi all'altezza delle scapole. Grets l'aprì sul retro e lo invitò a entrare.

Xanter infilò le braccia e l'esoscheletro gli si richiuse addosso. La Seorite che portava sulla cintura si illuminò, e si accesero anche le tre pietre nella zona lombare che alimentavano l'intero sistema Cec. Si udì lo stridio. I flussi di energia gialla e verde si miscelarono e attraversarono il metallo per formare lo stemma della nazione del Kharzan sul pettorale destro.

«Magnifico...» disse Grets, e batté le mani in un breve applauso.

Ma Xanter al momento non trovò alcuna differenza con le armature che aveva già provato.

«Le calza a pennello. Tenente, attivi l'elmo» ordinò Lorent Grets.

Xanter premette un pulsante sulla sottile gorgiera di metallo; da esso si innalzarono cinque fasce che gli ricoprirono il volto e si incastrarono alla perfezione. Due solchi verticali partirono dalla fronte fino al mento e i flussi di energia presero a passare anche da lì.

«Ma che...» sussurrò Xanter. Il visore iniziò a segnalare in sequenza ogni oggetto nell'area di visuale. Qualsiasi strumento inquadrato aveva una didascalia esplicativa sull'uso, la provenienza e il materiale di cui era composto. Lui si voltò verso Grets, e una volta preso di mira, vide un'icona. Osservò con attenzione e si aprì una cartella con tutto ciò che c'era da sapere.

«Si chiama "Memo", ed è un sistema che permette il riconoscimento di qualsiasi cosa lei possa incontrare sul proprio cammino. Un intero archivio di informazioni accumulate nel corso degli anni e che si aggiorna ogni volta che entra in contatto con sistemi Cec o strutture che hanno accesso a informazioni.»

«Si può disattivare?» bofonchiò Xanter.

«Basta ordinare all'armatura di farlo. Potrà richiamarlo a suo piacimento.»

Xanter si schiarì la voce. «Disattiva Memo.» La visuale tornò al leggerissimo filtro verdastro.

«Possiede la visione termica, quella notturna, la possibilità di ricercare la Seorite e una precisissima modalità di puntamento. Tutto coordinato da un sistema vocale basato solo su di lei.»

Crystallum Sogni PerdutiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora