Capitolo 18 - Seconda Parte

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La mattina seguente, Hyon svegliò Cora nel modo più indelicato possibile. Lo scosse con la mano fino a quando questi non aprì gli occhi. «Dobbiamo andare...» sussurrò. Cora si alzò da terra e lo seguì ancora assonnato.

Uscirono di casa, per le stradine silenziose di Laeth. Le foglie azzurre sopra le loro teste emettevano una pallida luminescenza.

Cora sbuffò. «Perché così presto? Non c'è neanche il sole.»

Hyon accelerò il passo. «Voglio portarti da Fosifo l'erudito, uno dei tre Saggi di Laeth. Se ricordo bene a quest'ora sarà già sveglio a consultare qualche vecchio tomo ammuffito» rispose. «Posso fidarmi del suo giudizio.»

Superarono un ponte di collegamento tra due isolotti, e si diressero verso l'Albero di Dormin. Ai suoi piedi, il senso di grandezza perdeva di significato, una montagna di rami e fronde. Le radici formavano strutture di terra capaci di contenere centinaia di persone.

Poco distante da loro, un uomo molto anziano leggeva un libro, la Seorite sul suo bastone illuminava un'ampia area lì attorno. Il vecchio inumidiva le dita con la lingua e sfogliava le pagine come se stesse cercando qualcosa. Indossava due lenti di vetro spesse come il fondo di una bottiglia. Piegato su se stesso, parlottava a bassa voce.

Hyon si fermò a pochi passi da lui. «Sommo Fosifo...» esordì. Chinò il capo riverente. Il Saggio continuò a leggere per qualche secondo prima di voltarsi. Senza dire una parola ripose il libro sull'erba e si aggrappò al bastone più alto di lui.

Fosifo raggiunse Hyon e alzò la mano per accarezzargli il volto. «Credevo che non ti avrei più rivisto, giovanotto» disse. «Hai trovato ciò che cercavi?» Il Saggio si soffermò a lungo.

«Non saprei, ma ho conosciuto il continente e la sua gente» rispose. «Posso confermarle che ho imparato da loro molto più di quanto immaginassi.» Hyon prese da terra il libro del Saggio e glielo porse. «Fuori da queste terre c'è gente che apprezzerebbe le nostre capacità, gente che ci accoglierebbe a braccia aperte, pronta a condividere le proprie conoscenze con le nostre» continuò.

«Stimo il tuo intelletto» lo interruppe Fosifo. «E non ho mai conosciuto qualcuno con le tue abilità. Ma non ricondurmi alle discussioni indifendibili che facevi ai tempi degli studi, tradiresti non solo la mia benevolenza, ma anche la mia fede.»

Hyon prese un respiro profondo e scosse il capo in silenzio: l'aria sconfitta. Era la prima volta che Cora lo vide a disagio.

«Accompagnami, parleremo mentre camminiamo. Devo riportare questo libro in biblioteca.» Fosifo diede due pacche sulla schiena del maestro, sorrise e si avviò verso un altro isolotto. «Sei tornato per il Rito del Patto? Ho molte pietre da rigenerare quest'anno e puoi prenderne qualcuna. Mi farebbe piacere.»

«Non c'è bisogno, Sommo Fosifo. Anzi, pregare con voi sarebbe un onore se solo Gangares e Ylandra si trovassero d'accordo» rispose Hyon. «Tuttavia sono qui a chiedere il vostro consiglio per altre impellenze.»

Fosifo si fece una piccola risata. «Mhmm... tu che chiedi il mio consiglio! I tuoi viaggi ti hanno davvero fatto maturare.»

«Non è mai stata mia intenzione mancarle di rispetto, Sommo Fosifo, e neppure indispettire il Sommo Gangares, ma adesso ho bisogno che dia un'occhiata a questo ragazzo.» Hyon spinse in avanti Cora che oppose una breve resistenza.

Fosifo si fermò, si voltò verso di lui con lo sguardo sottile: fino a quel momento sembrava non averlo neppure notato.

«Cosa ha questo ragazzo che non va? Un po' strapazzato, certo, ma è in fase di crescita!» esclamò Fosifo.

Hyon scosse il capo. «La prego, le chiedo consiglio, solo lei può dare le giuste risposte ai miei quesiti.»

La luce del giorno aveva appena scavalcato la montagna e alcuni abitanti si riversarono tra le strade per sbrigare i primi compiti delle loro giornate.

Crystallum Sogni PerdutiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora