Capitolo 38- Australia

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Esmeralda guarda verso orizzonte in pieno giorno e nota la terra rossa farsi sempre più vicina.
Si rilassa sulle reti dell'albero maestro quando viene raggiunta da David e Sophie.
<< Mamma io e Sophie abbiamo pensato a differenti nomi se sarà maschio!>>
La regina gli sorride dolcemente, in fondo che sia figlio di Alessandro o che sia figlio a Vito, sarà sempre suo fratello, o sorella.
<<Chi ti dice che sarà proprio un maschietto?>>
David alza le spalle con non curanza.
<< Conoscendoti puoi solo dare maschi!>>
Esmeralda ride di gusto.
<<Se sarà un maschietto allora sceglierai te il nome, ma preparati ugualmente un nome anche nel caso avrai una sorellina.>>
Il figlio sorride felice e accarezza la pancia della madre con amore. Sophie invece porge l'attenzione verso la terra in cui sbarcheranno.
<< Uao! È così.. rossa!>>
I due annuiscono.
<< Forza scendiamo! Dobbiamo organizzare il viaggio per il prossimo ingrediente>>

Vito e Alessandro discutono su come arrivare il più velocemente possibile verso la loro meta.
<< Da quanto tempo non vieni qui?>>
Il re sospira tristemente.
<< Purtroppo questo paese è molto pericoloso. Non so perché ma non sono mai riuscito a fermare totalmente la malattia quaggiù. Ci sono moltissimi uomini dagli occhi di ghiaccio e, ogni anno che passa, non capisco perché aumentino! Eppure non si possono riprodurre! Non me ne capacito proprio di questa situazione.>>
Alessandro indugia su come organizzarsi e Theresa gli accarezza il braccio per fargli capire che è dalla sua parte.
<<Ci sono alcune città in cui stare al sicuro? Ci sono molti umani con noi e potrebbe risultare molto pericoloso portarli con noi.>>
<< Ci avevo già pensato e non scenderanno con noi. Resteranno qui per sicurezza. Le poche città rimaste di Vittoriosi si trovano al centro dell'Australia e sono troppo lontane dalle spiagge. Se non sbaglio c'è ancora un vecchio porto completamente rinchiuso per poterci fermare ma è completamente disabitato da quando è stato attaccato dagli zombie; e sfortunatamente coloro che abitano al centro del paese non si avventurano molto vicino al mare perché è molto pericoloso, quindi non potremmo contare sul loro aiuto. Ci accontenteremo dei nostri soldati e del nostro istinto di cacciatori!>>
In quel momento entrano Esmeralda e David nella sala.
Il re la riempe di baci e la coccola.
<< Ci siamo quasi con i preparativi!>> esclama entusiasta.
<< Bene quando scendiamo dalla nave?>> chiede felice la regina.
Il viso del re diventa cupo.
<< Tu non scenderai. Resterai qui sulla nave al sicuro!>>
Alessandro annuisce dietro alle sue spalle.
Esmeralda s'infuria come una belva.
<< Che cosa?? Io invece verrò! Quante volte vi ho salvato con in braccio David? Ve lo siete dimenticati?>>
Vito gli posa le mani sulle spalle.
<< Questa volta è diverso! Hai un bambino in grembo e non possiamo proteggerti da un scontro! Non voglio che perdiamo questa possibilità donataci dal cielo!>>
Esmeralda alza le mani come in delirio.
<< Ma certo David mica è figlio tuo! Io servo moltissimo in questa spedizione! Devo venire! Che voi due lo vogliate o meno!>>
Vito perde la pazienza.
<< Non ci pensare nemmeno! Piuttosto ti lego nel nostro carcere ma tu non scendi da questa nave!>>
La regina fa una smorfia.
<< Vuoi sfidarmi? Ci tieni così tanto a perdere contro di me? Non credo ti convenga quindi io verrò!>>
La discussione sembra essere chiusa e il re non sa più cosa fare.
<< Maledetta donna ma cosa devo fare con te?? William! William!>>
La guarda i scende velocemente sotto coperta.
<< Sì mio signore?>>
<< Scorta la nostra cara regina in cella! Gli farà bene un pò di fresco!>>
Esmeralda fulmina con lo sguardo il soldato e lo ripone verso il marito.
<< Non oserai far davvero così? William ti comando di non ascoltarlo!>>
David in un angolo scoppia a ridere per la sceneggiata, mentre vede William indeciso se prendere ordini dal re o dalla regina.
<< Ma è ordine del re!>>
<< Allora che sia proprio il re a buttarmi in cella se ne ha il coraggio!>> risponde.
Vito diventa paonazzo, quando la moglie si sta per girare le prende un braccio e la trascina giù in una cella. I marinai, notando la coppia di sovrani in conflitto, trattengono il risolino per la testardaggine della regina.
<< Eccoti servita mia cara! Volevi essere scortata da me? Ecco il risultato! Ma sappi che non potrai uscire da qui fino al mio ritorno! David! David! Tu sorveglierai tua madre e guai a te se la ritrova a poppa!>>
Il ragazzo rabbrividisce e annuisce piano piano.
<< Molto bene! Alessandro andiamo a definire gli ultimi dettagli>>
E chiude la porta dietro di sé, per non sentire le urla di una regina infuriata.

Come previsto il porto risulta completamente disabitato, e le mura attorno ad esso risultano comunque abbastanza resistenti. Viene comandato agli umani di non uscire se non è davvero indispensabile e di ridurre i rumori al minimo, in particolar modo di notte, anche se ancora si sentono le grida della regina, leggermente attenuate dalle mille barriere che la dividono dall'esterno.
Pochi Vittoriosi restano a difendere le navi, mentre tutti gli altri partono per la grande città di Sidney.

Il silenzio è surreale, come se tutti gli uomini dagli occhi di ghiaccio si siano nascosti, in attesa di un agguato. Vito procede lentamente, non sa ancora di preciso dove cercare, ma Theresa lo accompagna passo dopo passo.
<< Sinceramente non vengo qui da moltissimi anni.>> dice la ragazza.
<< Come mai vivevi quaggiù?>>domanda curioso Vito.
<< La mia famiglia ha sempre amato questo luogo, è come se ogni giorno ti sfidasse a dare di più, a essere più coraggioso e forte, peccato che io ho sempre amato la tranquillità della natura.>> Sorride tristemente.
<< Dove si trova il tuo villaggio ora?>>
<< A nord- est da qui. Saranno almeno 500 kilometri di distanza se non di più, ma ormai della mia casa ci sarà solo più cenere!>>
Vito sembra sbalordito.
<< Come scusa?>>
<< Spesso venivamo attaccati dagli uomini dagli occhi di ghiaccio e ci dovevamo rintanare nei sotterranei. Ormai vivono tutti in quei cunicoli e sono difficili da trovare, ma è molto più sicuro di quanto tu possa immaginare! Abbiamo cominciato con un piccolo spazio e abbiamo finito con il creare una vera e propria città sotterranea! Gli uomini si sentono al sicuro là sotto e siamo riusciti a creare campi di allevamento e agricoltura con fatica, ma ormai non necessita quasi più salire alla luce del sole.>>
Vito è sorpreso che tutta la popolazione di quell'isola si sia rannicchiata al di sotto dei suoi piedi, ma si è comunque salvata.
<< E come sei arrivata a Rimina?>>
Theresa sorride al ricordo.
<< Dissi a mio padre che volevo viaggiare e lui mi esiliò. Arrivai a questo porto e coincidenza incontrai un gruppo di soldati americani e mi concessero di partire con loro. Dall'America poi sono venuta a Rimina dove ho incontrato Alessandro.>>
Vito comprende le mille difficoltà della ragazza.
<< È incredibile>> poi riflette.
<< Ma cosa ci facevano gli uomini di Demon qui?>>
Theresa cerca di rispondere, quando un urlo terrificante, pietrifica la compagnia.

La Regina e il Ribelle                        -Un Lungo ViaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora