Capitolo 23- Vittoria facile

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Alessandro corre silenzioso tra gli alberi, sicuro su come muoversi tra di essi, sentendosi molto di più a suo agio in mezzo alla natura che nella fredda città di Windei.
Carl gli corre affianco con passo sicuro, fortunatamente non ha bevuto la sera prima dell'attacco, un pò perché Elios glielo ha impedito e un pò perché Yara gli gettava ogni bottiglia di alcol che gli trovava tra le mani.
Da poche ore è calata la notte e, dopo due giorni passati a osservare quel piccolo paese costituito da umani e Vittoriosi, sono certi di poterli attaccare e vincere.
Silenziosi salgono per le alte mura ricoperti di fango per non far sentire il proprio odore.
Alessandro prende il collo di una guardia, sorprendendola, e glielo gira rapidamente; poi fa cenno ai suoi uomini di far altrettanto.
Le guardie sulle mura sono cinque, quindi in pochi minuti riescono a farle tutte fuori.
Uno alla volta saltano all'interno della cittadina e iniziano ad uccidere ogni Vittorioso che incontrano finché, un urlo di un soldato, fa scoprire la loro presenza.
<< Attaccateli! Non fate prigionieri! Chi è dalla nostra parte lo terremo con noi, tutti gli altri, che stanno dallla parte del re, non vedranno la nuova notte!>>
I Ribelli non pensano più ad entrare silenziosamente e iniziano ad entrare creando sempre più confusione.
Alessandro guida alcuni uomini per forzare l'entrata della cittadella. Una decina di Vittoriosi prova a resistere all'attacco ma presto vengono sopraffatti e uccisi freddamente.
Carl si sente quasi divertito da quella situazione.
<< Una vittoria facile eh capo?>>
Esclama mentre lancia un pugnale dritto alla gola di uno.
<< Nessuna battaglia o guerra ha dei vincitori. Ci sono solo Perdenti e anche noi, nonostante tutto, otterremo una perdita.>>
Carl si volge verso quello smemorato tanto forte quanto saggio.
Chissà quale sorpresa ci spetterà quando scopriremo chi è veramente.

Elios corre verso il centro della città.
In quei due di perlustramento, ha scoperto che a gestire quel luogo è una specie di consiglio, molto unito che crede fortemente alle leggi del re.
Richiama un gruzzolo di uomini e percorre la navata di una antica chiesa finché non si ritrova difronte a otto Vittoriosi che lo squadrano da capo a piedi.
<< Cosa vuoi dal nostro popolo?>> chiede uno di questi al Ribelle.
<< Abbiamo molta fame! E voi avete le risorse necessarie per sfamarci!>>
Si getta verso il collo di quel consigliere, ma quest'ultimo lo scansa facendolo sbattere contro un muro.
<< Non potete lenire la patria del re! Se sei il capo di questi uomini ti propongo una sfida! Se tu batterai me avrai tutto ciò che vuoi, altrimenti ve ne tornerete da dove siete venuti!>>
Elios ruggisce e prova a riaggredirlo puntando verso il suo addome. Il Vittorioso lo prende di peso, lo getta a terra dietro di sé e gli si getta addosso.
Cerca di strangolarlo quando un uomo entra nella stanza ridendo di gusto.

<< Una vita per la sete di sangue umano o per il re?>>
chiede raggiante Alessandro mentre punta una spada alla gola ad un Vittorioso.
Quest'ultimo lo guarda con sfida.
<< Per il re!>> e gli sputa in faccia.
Il capo dei Ribelli sorride.
<< Speravo in una risposta del genere; ci sara più cibo per me!>> Mentre scricchiola il collo sotto di sé, un uomo richiama la sua attenzione.
<< George! Elios ha raggiunto il consiglio e si sta facendo uccidere!>>
Alessandro sbuffa e sfila la spada per ripurirla dal sangue.
Carl lo affianca ed entrano a palazzo. Il capo dei Ribelli vede Elios completamente travolto da un Vittorioso che sta cercando di strangolarlo.
Meglio che muoia così. Prima che lo faccia io o che lui lo faccia a me.
A quel pensiero si mette a ridere sommessamente, attirando l'attenzione dei presenti.
<< Guarda un pò! Gli uomini del re avvolti nelle loro uniformi che non smuovono un dito per aiutare la propria città, a parte te ovviamente.>>Indica colui che sta lottando con Elios, il quale si alza in piedi.
<< Chi siete?>>
Alessandro sbuffa a quella domanda che gli viene continuamente posta, quando neanche lui ne conosce la risposta.
<< Colui che ti manderà all'inferno.>>
Il consigliere si posiziona in attacco.
<< Sei tu il capo di questi uomini?>>
George apre le braccia con fare beffardo.
<< Non si nota? Con chi credevi di lottare fino a poco fa?>>
Alessandro corre nella sua direzione ad una velocità incredibile e con un balzo si trova dietro di lui e gli bisbiglia in un orecchio in modo da non farsi sentire dagli altri.
<< Perdonami perché neanch'io so chi sono veramente.>>
E con freddezza gli rompe l'osso del collo.
I consiglieri si avvicinano al deceduto ma, notando Alessandro in fase d'attacco, indietreggiano e si inchinano a lui.
Il capo dei Ribelli si guarda attorno confuso, mentre Elios lo fulmina con lo sguardo e Carl fa un sorriso a trentadue denti.
<< Cosa state facendo?>>
I Vittoriosi si guardano tra di loro, finché il più coraggioso dice:
<< Saremo al vostro fianco, consigliere! Noi siamo deboli nei vostri confronti e riconosciamo la vostra autorità>>
In quel momento Yara entra nella stanza, con i piedi completamente ricoperti di sangue scontrato nelle percorso per raggiungerlo.
Alessandro chiede con lo sguardo un aiuto, incapace di come proseguire, dato che fino a poco prima ha proibito di far prigionieri.
<< Voi avete idea di chi io sia? Se vi chiedessi di uccidere ora a sangue freddo un uomo e di mangiarlo davanti a me, lo fareste?>> gli uomini rabbrividiscono.
<< Se non volete morire e volete far parte dei Ribelli dovrete affrontare una prova; una prova che il re ha vietato completamente, e che se voi eseguirete, sarete condannati a vita come nemici del regno! Confessate cosa volete veramente! Gli uomini che vogliono restare dalla parte del re moriranno velocemente, mentre coloro che mi promettevano fedeltà e non supereranno la sfida morirà lentamente e dolorosamente.>> Fa una pausa per aiutarli a riflettere.
<< Chi è disposto a seguirmi?>>
Uno dopo l'altro si alzano per affrontare la prova, mentre un uomo lo fulmina con lo sguardo.
<< Onore al re!>> e da solo, si conficca un pugnale in gola.
Alessandro fa una smorfia per il sangue schizzato in viso.
<< Molto bene! Portate gli esseri umani!>>
Ai Ribelli brillano gli occhi di gioia perché tra non molto potranno sfamarsi.
I consiglieri si gettano sugli umani come se non ci fosse un domani; la sete di fame di sangue umano si è risvegliata velocemente.
Yara si avvicina ad Alessandro che lo guarda in modo accusatorio.
<< Complimenti, sapevi bene che non avrebbero resistito alla fame, a differenza di te. Ti sei approfittato delle loro debolezze.>>
Alessandro la fulmina.
<< Non devo giustificarmi con te.>>

Nei giorni a seguire Alessandro nomina uno dei Ribelli capo di quel posto, e gli relega il potere di gestire umani e Vittoriosi. Decide che non è ora di fermarsi, vuole proseguire a lottare, finché non trova ciò che cerca.

La Regina e il Ribelle                        -Un Lungo ViaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora