Capitolo 14- George e i Ribelli

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George spia da lontano le guardie
Uno... due... uno... due...
È da più di una settimana che studia le formazioni dei soldati di Weimar mentre alcuni dei suoi soldati sono entrati al servizio del castello per poter studiare a fondo le postazioni e i movimenti dall'interno.
I Ribelli non sono del tutto certi nel seguirlo, ma questo non lo turba perché è consapevole di aver perso la memoria e che per recuperare l'accettazione da tutti, deve mostrare di riuscire a conquistare questa città.
Si sposta sull'ala sud con Elios nascondendosi tra le ombre che offrono gli angoli più remoti.
Una guardia gli passa affianco e non si rende conto della loro presenza.
George ha avuto l'ottima idea di contrastare il proprio odore inumidendosi i vestiti e strofinarli lungo le mura, in questo modo possono essere rintracciati difficilmente.
Elios tira un sospiro di sollievo e da una pacca sulla spalla del capo.
<< Sei un genio! Si vede che la perdita di memoria ti ha aiutato a trovare nuove idee fantastiche!>>
Peccato che io non mi ricordo nulla di questo posto, conosco ogni sotterfugio o piano per spiare. Conosco qualsiasi tecnica di combattimento che sono riuscito a mettere a terra tutti loro senza problemi. Eppure non capisco perché non riesco a ricordare Weimar, la città in cui presumo di essere nato! Non riconosco neanche un viso di una persona eppure quegli occhi verdi continuano a tormentarmi e nonostante li abbia cercati ovunque, non riesco a trovare quella ragazza.
George si perde nei pensieri e per poco non viene avvistato dalle guardie.
<< Genio ma non troppo!>>
Lo schernisce Elios.
Il capo sbuffa per l'errore che stava per commettere e fa cenno di tornare alla base.
<< Rientriamo. Comunicheremo a tutti i Ribelli che domani attacchiamo! Appena si farà buio la grotta risulterà ancor meno illuminata e tanti uomini potranno correre tranquillamente nascosti tra le ombre. Avvisa gli altri che stiamo attaccare.>>
Gli occhi di Elios si illuminano, anche se sembrano sempre nascondere qualcosa.
<< Di già? Credi che siamo abbastanza preparati?>>
George scuote la testa.
<< No, come ho notato ci sono molte carenze nella lotta, per questo motivo li attaccheremo dall'interno e faremo nostro questo regno! E tu, amico mio, potrai stare con la donna che ami, sempre se lei lo vorrà!>>
Elios stringe i pugni lungo i fianchi mentre stringe i denti.
<< Ovviamente>>

Josh prende le vesti dei soldati e s'incammina verso le lavandaie.
Non gli è mai piaciuto questo lavoro e non sopporta le nuove leggi del re che permettono agli umani di avere pari diritti di un Vittorioso. Sbuffa al pensiero che 3 anni prima la madre se n'è scappata da quel posto, abbandonando il suo unico figlio.
Ripensa a quando ha incontrato per caso alla vecchia Filanda Raffael, che gli aveva promesso un nuovo mondo in cui possono governare senza problemi, anche se quel mondo non è ancora arrivato.
Adesso al loro capo c'è George, uno sventurato smemorato, che dimostra di avere ottime qualità da stratega. L'ha visto solo una volta, quando avevano riunito tutti i Ribelli per un esercitazione e li ha abbattuti tutti uno dietro l'altro, senza mostrare un briciolo di stanchezza.
Da una settimana quindi spera veramente di riuscire a raggiungere il proprio sogno, ovvero governare affianco a George come amministratore dell'economia umana, ed adesso può mostrare a tutti la propria capacità.
Un cinguettio di un gufo gli ha dato.il segnale che è ora di attaccare.
Si mette a correre verso le due guardie che controllano il portone d'ingresso.
<< Buongiorno! Queste vesti necessitano di una lavata e le lavandaie mi hanno consigliato di andare a prendere delle saponette speciali che sono arrivate stamattina dal Busi.>> dice con un finto sorriso, molto tirato.
Una guardia fa per girarsi per prendere un mazzo di chiavi quando Josh estrae dagli indumenti un pugnale e lo pianta nel collo di una guardia.
L'altra, che cercava nel mazzo di chiavi, si gira velocemente, ma prima che riesca a lanciare un allarme, un altro pugnale si conficca nella sua glottide e muore.
Il ragazzo prende immediatamente le chiavi per aprire in portone e si trova difronte a George e una manciata di uomini che si sono fatti largo a colpi di lame nel silenzio più assoluto.
<< Bravo ragazzo, sapevo che non mi avresti deluso.>> esclama il capo.

Tommas legge e rilegge le carte del re; è venuto a conoscenza del loro viaggio nelle vicinanze e della perdita subita.
La moglie Yara lo abbraccia da dietro emettendo un piccolo sospiro.
<< Buone notizie dal nostro re?>>
<< All'incirca, si è dispiaciuto con noi per non essere riuscito a passare in visita della città, ma ha promesso che sarebbe tornato, inoltre qui discute anche della perdita di suo nipote e che appena torna a Romina, saremo invitati al suo funerale.>>
La donna bacia sulla guancia del marito.
<< Mi dispiace molto per Alessandro. Era un bravo ragazzo e ha smontato mezzo mondo per i suoi ideali. Speriamo soltanto che riusciranno a trovare la cura; sia mi piacerebbe moltissimo passeggiare fuori da questa grotta in pieno giorno! Chissà! Magari mi abbrozerò come quando ero una bambina!>> dice mentre cerca di trovare i lati positivi di quell' incresciosa notizia.
Un trambusto arriva dall'esterno della camera.
<< Che cosa sta succedendo?>> chiede gentilmente la donna.
La porta si spalanca mostrando la vecchia fiamma Yara, Elios.
<< Buonasera sera duca e duchessa, ci dispiace rovinarvi la giornata ma oggi siamo in vena di giochi. Ti ricordi di me tesoro mio?>>
La donna guarda tra il disgusto e la preoccupazione il ribelle.
<< Dunque sei tu che sei a capo della ribellione!! Dovevo immaginarmelo!! Quando imparerai che i miei sentimenti per te sono cambiati da quella notte?>>
Lui punta il pugnale davanti a sé e prova a correre verso di lei, quando il duca si frappone tra i due contendenti.
<<Come ti ho già ripetuto per la millesima volta non l' ho stuprata quell'umana! L'ho solo divorata!>>
Le lacrime rigano il viso di Yara al ricordo.
<< Bugiardo! Ti ho spiato per tutta la strada fino a quella maledetta taverna per trovarti in quello stato scabroso! Inoltre se davvero mi amavi perché mi pugnalasti e picchiasti? Se non fosse stato per Tommas che mi ha difeso quella notte, io sarei di sicuro morta per mano tua!>>
Elios si innervosisce perché, nonostante continui a negarlo, ciò che dice la duchessa è vero.
In quel momento entra nella stanza George, incuriosito dal fatto che Elios non si faceva più vedere in giro a combattere.
<< Bene, bene, bene. A quanto pare il mio caro compare ha trovato i regnanti.>>

La Regina e il Ribelle                        -Un Lungo ViaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora