Capitolo 7- Inaspettatamente

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Il re si chiude in una stanza con Enrico, mentre i restanti finiscono il delizioso banchetto.
Alessandro si siede affianco ad Esmeralda che contempla il figlio giocare con Sophie.
<< Certo che noi uomini di Romina, siamo dei grandi conquista cuori e nostro figlio ha trovato anche una bellissima ragazza.>>
Esmeralda si volta verso di lui, incapace di capire dove volesse andare parare.
<< Infatti Theresa è una bellissima ragazza.>>
Ma cosa sto dicendo? Sono impazzita forse?
<<Non bella quanto te.>> Si lascia sfuggire l'altro e la regina sospira.
<< Dopo tanti anni non ti sei ancora stancato di me?>>chiede quasi come se volesse avere una conferma.
<< Come potrei? Ho avuto un figlio forte e coraggioso con te, certo ora amo Theresa ma non si dimentica il primo amore.>>
Esmeralda si accorge di essersi persa negli occhi del capo dei Ribelli e distoglie lo sguardo.
<< Questo posto. Questo posto è tutto ciò che ho sempre voluto. Un luogo di soli umani che vivono in pace, senza che i Vittoriosi possano incutere terrore o che li governi da vicino; mi sarebbe piaciuto nascere qui.>>
<< Ma così non mi avresti conosciuto>>
Theresa si siede affianco a loro con un sorriso smagliante e bacia affettuosamente l'amato.
<< Di cosa parlate?>>
Gli risponde Esmeralda.<< Niente di che.>> e si alza per andare vicino al figlio.

<< No! No! E ancora no!>> urla Enrico.
È tardo pomeriggio e il padrone di casa non vuole che la figlia viaggi così lontano.
<< Ti prego papà! Devo farlo! Devo dimostrare al nostro popolo che sono in grado di badare a me stessa e che sarò un ottimo capo!>>
L'altro scuote nervosamente la testa.
<< Credo che la gente abbia fin troppo capito il tuo caratterino!!>>
Vito s'intromette, stufo di starli ad ascoltare.
<<Io penso che tuo padre abbia ragione. So bene dove si trova l' Himalaya ci sono già stato un paio di volte. Resterai qui anche perché a certe altitudini te non puoi respirare. Inoltre non potrei lasciarti tornare indietro da sola; mi servono i miei uomini e proseguirei dritto verso l'India. Mi dispiace Sophie.>>
La ragazza incrocia le braccia e fa il muso lungo, ma dato che neanch3 questo riesce a smuovere i due uomini serra i pugni lungo i fianchi e si ritira verso la sua stanza.
<< Perdonate la sua presunzione. È molto giovane e credono di essere invincibili a quell'età.>>
Il re sorride al pensiero che anche suo nipote ha lo stesso caratteraccio.
<< Fa nulla. Partiremo adesso. Il sole sta calando e siamo abbastanza rinvigoriti per partire. Grazie per l'ospitalità e ti prometto che appena torno a Romina mando gli aiuti necessari.>>
Enrico s'inchina rispettoso e comanda ai suoi uomini di abbassare il ponte levatoio.

La notte prosegue lenta benché spesso si sentono in lontananza le urla degli uomini dagli occhi di ghiaccio.
David prova ad insegnare ai lupetti ad attaccare una volpe, ma finisce per prenderla lui e condividere il pasto con i cuccioli.
Mordicchio sente l'odore del re e si allontana momentaneamente. Il principe, non avendo voglia di fermarlo, lo lascia stare e inizia a scegliere i nomi per gli altri due lupi.
Uno dei cuccioli si mette a pancia in giù in cerca di coccole.
<< Sei bianca come la neve, ti chiamerà Tormenta!>>
Poi osserva l'altro che insegue impacciatamente gli scoiattoli e sbatte contro un albero. Il ragazzo ride di gusto.
<< Tempesta. È perfetto! Tormenta e Tempesta!>> sorride compiaciuto finché i lupi si allontanano e cercano di graffiare una carrozza con Mordicchio.
Strano! Non ci sono indumenti del re lì dentro!
David si avvicina curioso da ciò che possa attrarre tanto i cuccioli; apre la porticina e una ragazza dai capelli rossi si catapulta a terra.
Il ragazzo la guarda stupefatto.
<< Cosa ci fai qui?>>
Sophie si mette il dito sulla bocca:<< Shh, nessuno sa che sono qui!>>
Sussurra.
Purtroppo i Vittoriosi hanno un fiuto dieci volte più forte di quello di un essere umano ed Esmeralda si precipita dal figlio.
<< David! Hai rubato qualche vestito a Sophie? Perché sento fortemente il suo odor... >>
Non termina la frase e la guarda a bocca aperta. Viene subito raggiunta da Vito e Alessandro.
<< Mi sembrava troppo forte l'odore. Sei in un mare di guai ragazzina! Potrebbero credere che ti abbiamo rapita!>> La rimprovera il capo dei Ribelli.
Il re volge gli occhi al cielo.
<<Non credo che ci prenderanno per dei rapitori assassini se ti restituiremo in fretta ai tuoi genitori.>>
La ragazza si alza in piedi e alza il mento in modo sfrontato.
<< Sono grande per prendere decisioni e ho deciso di seguirvi! Vengo con voi!>>
<< Ma sei anche abbastanza grande da capire che bisogna rispettare i voleri del re, lo sai che questo atto potrebbe essere punito?>>
Sophie arrossisce e lancia uno sguardo d'aiuto a David.
<< Beh potete essere clemente con lei! È una mia amica e gli ho chiesto io di venire con noi.>>
Esmeralda sorride per il fatto che il figlio provi a difendere la fanciulla.
<< La riporteremo a casa. Non siamo molto lontani e gli altri possono accamparsi qui mentre ci aspettano. Basteremo io e David con un soldato per andare, ci metteremo poco tempo. Te resta qui con gli uomini così potrai organizzare meglio il restante del viaggio.>> sostiene la regina, ma il re è poco convinto.
<< Vengo anch'io. William accompagnaci!>> ordina Alessandro.
Vito non sapendo cosa rispondere dall'audacia moglie fa cenno di sì con la testa.
<< Ti aspetterò qui allora.>>

Per tutta la camminata di ritorno, Sophie non fa altro che raccontare di come le piace la caccia e della selvaggina che si trova in quei luoghi.
David le pende alle labbra e ogni tanto sorride meravigliato.
<< Peccato che nostro figlio non spiaccichi una parola; con te ero io il romanticone.>> Gli fa l'occhiolino Alessandro.
Esmeralda arrossisce.
<< Ti sbagli. Eri troppo occupato con i Ribelli per star con me.>> e gli fa la linguaccia.
Ridono come nei bei vecchi tempi.
<< Mi fa piacere poter cogliere questi momenti in famiglia. Solo noi tre.. più la nostra possibile nuora.>> ridono nuovamente.
Iniziano a vedere le torri del castello.
Sophie inizia a correre e arrivata sulle rive del fiume, fa i segni con uno specchietto della propria presenza.
Subito il ponte viene abbassato e dall'altro capo, Enrico li guarda arrabbiato.
<< Sophie! La prossima volta che commetti un gesto del genere ti lego con i pollici dalla finestra della torre!>> urla arrabbiato.
La ragazza lo supera e abbraccia la madre preoccupata.
<< Scusami mamma. Non lo farò più. Lo prometto.>>
Paola stringe a sé la bambina.
<< Mi dispiace avervi fatto perdere tempo.>> sostiene Enrico.
Alessandro fa cenno con la mano di star tranquillo.
<< Non eravamo lontani. Nessun disturbo.>>
In quel frangente un urlo terrificante giunge dal castello.

La Regina e il Ribelle                        -Un Lungo ViaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora