Capitolo 6- Villaggio di soli uomini

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La marcia verso la montagna più alta del mondo diventa sempre più difficile.
Fortunatamente incontrano pochi uomini dagli occhi di ghiaccio ma non sempre le contee li accolgono con piacere.
In tutto il regno si è sparsa la voce che il sovrano sta viaggiando e in molti li hanno fermati con richieste di aiuto per poter difendere le proprie città o per trasferirsi in luoghi in cui la selvaggina sovrabbonda. Hanno anche incontrato una città di soli umani.
In pieno giorno Esmeralda nota da lontano il gran fracasso procurato da quegli umani, ma preferiscono aspettare la notte per potersi fermare e era far decidere al re cosa fare.
La città ha le mura molto più alte rispetto alle altre, perché non hanno le stesse difese nei confronti degli uomini dagli occhi di ghiaccio come i Vittoriosi.
Vito ferma il gruppo.
<< Vado prima io. Loro riconoscono la mia sola autorità.>>
La città è un isoletta in mezzo ad una specie di fiume che scorre veloce.
Il re prende uno specchietto e lancia dei segnali con la luce delle torce verso il castello.
Un grosso ponte elevatoio viene abbassato fino a giungere terra dalla loro parte.
Il re sale sul ponte facendo segno agli altri di seguirlo a distanza.
Un uomo bruno e tozzo li accoglie alle porte.
<< Un uomo incontrò un dio.>>dice
<< E il dio si accorse di essere inferiore all'uomo.>>rispose Vito.
L'uomo lo abbraccia subito dopo, dandogli qualche pacca sulla schiena.
<< Enrico, ti ricordavo più giovane!>>
<< Mentre voi mio re siete sempre uguale, ma con una moglie vedo e un figlio.>>
Il re si gira verso la moglie porgendo gli la mano.
<< Lei è Esmeralda la mia amata regina. Avevate ragione quando mi diceste che presto mi sarei innamorato.>>
Esmeralda arrossisce a quelle parole. Enrico s'inchina alla regina facendole il bacia-mano.
<< È un onore per me conoscervi! Mi hanno parlato a lungo di voi e della vostra bontà! Lui è vostro figlio vero?>>
Alessandro si fa avanti titubante. Non tutti sono abituati al fatto che David è il figlio del capo dei Ribelli.
<< No, lui è mio figlio, mio e della regina>>
Enrico resta sorpreso da quelle parole, ma s'inchina al principe.
<< È un onore avervi qui. Mi sembra giusto che conosciate i regni di vostra madre e un giorno poter affiancare tuo fratello.>>
David non risponde, troppo giovane per capire ma comunque consapevole che non sarà altro che un principe nella sua vita.
<< Enrico! Tra poco sorge il sole! Per strada abbiamo incontrato un branco di cervi! Per me sarebbe un onore poterli condividere con te!>>dichiara il re.

Gli umani lo guardano intimoriti da lontano, nessuno oltre a Enrico e la paffuta moglie Paola dai capelli rossi e tutta lentigginosa, osa avvicinarsi a loro.
La donna di casa li accoglie nelle sue sale da pranzo, imbardendo la tavola da pranzo con molte leccornie, prevalentemente animali cotti leggermente.
Esmeralda ringrazia Paola per la buona accoglienza e a capotavola si siede il re con affianco lei e il padrone di casa.
<< È un vero piacere per me che voi siate qui, sopratutto di questi tempi.
Gli attacchi da parte degli uomini dagli occhi di ghiaccio diventano sempre più frequenti! Figuratevi che due notti fa alcuni di loro si sono gettati nel fiume sperando di avvicinarsi. Ci siamo armati di torce di fuoco, ma sembra che neanche questo riesca ad allontanarli. Non sappiamo più cosa fare, potrebbero venire qui da un momento all'altro!! Inoltre devo farle vedere una cosa dopo cena.>>
Il re resta ad ascoltare il resoconto degli ultimi tempi spazientito e sorpreso da tutti questi attacchi.
Un lupetto inizia a tirare il pantalone del re, attirando la sua attenzione.
<< Che c'è marmochietto? Devi smetterla di rosicchiare tutti i miei pantaloni o finirò per non averne più! David! Vieni immediatamente qui!>>
Il principe si avvicina a loro e con un pezzetto di carne allontana Mordicchio. Gli ha dato questo nome proprio per questo suo talento naturale a mordere ovunque, in particolar modo sui vestiti del re.
<< Il tuo lupo è irrispettoso ! Dovresti addestrarlo e tenerlo sotto controllo!>>
Il ragazzo abbassa la testa.
<< Sì zio. Lo farò! È ancora piccolo e ci vorrà del tempo.>>
Vito annuisce.
<< Molto bene. Ora dagli da mangiare, credo che mi morda per questo motivo o per farsi i denti non saprei.>>
David scappa via con il cucciolo che lo insegue sperando di avere come ricompensa il pezzetto di carne.

Enrico scende attraverso una scala piccola nelle segrete inseguito dal re ed Esmeralda.
<< Quaggiù c'è la porta che conduce verso l'esterno. Più di una volta ho temuto che fosse necessario utilizzarla. In questo modo potremmo scappare nella bosco ma sarebbe difficile fino all'alba nascondersi.>>
Esmeralda osserva le pareti umide e gocciolanti, un forte odore di muffa l' avvolge dandole alla testa.
<<Questo posto passa sotto il fiume vero?>>
Enrico annuisce, apre la porta e indica un punto rosso in lontananza.
<< Vedete laggiù quella riga rossa? Quel punto è il più fragile. Se batti con un martello verso l'alto questo luogo sarebbe sommerso dalle acque.>>
Esmeralda si abbraccia da sola al pensiero che centinaia di metri d'acqua potrebbero schiacciarla da un momento all'altro.
<< Ritorniamo su. Mia figlia Sophie dovrebbe essere tornata, quella ragazzina è la mia disperazione! Ha solo 18 anni e già crede di poter fare qualunque cosa!>>

Neanche entrano nella sala da pranzo che una bellissima ragazza alta e snella, dai capelli rosso fuoco e gli occhi blu mare, va incontro al padre.
<< Sophie! Cerca di essere educata! Siamo in presenza del re!>>
La figlia del padrone di casa arrossisce violentemente e s'inginocchia ai regnanti.
<< Perdonatemi! Credevo foste gli uomini del nord! Qual buon vento vi porta quaggiù?>>
La regina trova subito simpatica la nuova arrivata.
<< Andiamo alla ricerca di una pianta che si trova sull' Himalaya.>>
Alla ragazza s'illuminano gli occhi.
<< Posso accompagnarvi io! Conosco abbastanza bene quella montagna! Papà mi ci portava spesso da piccola!>>
In quel momento David fa notare la propria presenza schiarendo la voce, da dietro di Sophie.
Come la fanciulla si volta verso di lui gli zigomi del principe si accennano a diventare rossi.
La scena diverte molto i sovrani, la prima cotta di David.
<< Figliolo perché non ti presenti alla padrona di casa? Sophie!>>
Il ragazzo si perde negli occhi dell'altra, finché Mordicchio inizia a tirargli i pantaloni.
La ragazza sorride e si abbassa per poter accarezzare il lupetto.
<< È tuo?>>
<< S... sì!>>
Riesce finalmente a pronunciare parola.

La Regina e il Ribelle                        -Un Lungo ViaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora