Capitolo 19- Voglio di più

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Finalmente il castello si è risvegliato con tutti i suoi abitanti.
Purtroppo la festa ha portato più danni di quanti se ne potevano immaginare.
Molti Ribelli hanno accolto l'occasione per distruggere differenti abitazioni di umani e quella mattina vi e rimasto un uomo per venti Vittoriosi. Peggio di quanto ci si potesse aspettare.
Con sgomento riunisce i Ribelli nella sala, compreso Elios, per poter mostrare le ricerche fatte.
<< Miei uomini e amici, questa notte ci siamo ripresi ciò che ci aspettava, la libertà. Dopo tanti giorni passati a nasconderci, a cercare un metodo per giungere fin qui ci ha stancati ma noi non abbiamo mai mollato!>>
I Ribelli acclamano entusiasti.
<< Finalmente abbiamo riassaggiato la carne umana e ce ne siamo abbuffati a volontà senza guardare le conseguenze. Purtroppo stanotte abbiamo esagerato. Abbiamo abusato delle risorse e ora ne siamo a corto. Purtroppo ci risulta che la popolazione umana si è ridotta drasticamente. Anche se olio le leggi del re, confesso che le antiche leggi non erano affatto male e vorrei sfruttarle per non morire di fame. Siete con me?>>
Il silenzio sovrasta la sala. Nessuno fiata e soppesa le parole che ancora circolano nell'ambiente.
George decide di non lasciare loro troppo tempo o sicuramente sarebbe accaduto il peggio.
<< Non voglio tornare a essere uno schiavo del re, voglio essere libero come tutti voi. Ho preso spunto dai bei tempi che tanto amavamo, in cui gli umani ci temevano e odiavano. Dove noi dominavamo su tutto il mondo senza rancore! In questi giorni elaboreremo un modo per poter mantenere il nostro sogno>>

George riunisce i suoi uomini attorno ad un tavolo che apparteneva ad una vecchia sala congressi.
Elios gli è affianco con uno sguardo cagnesco rivolto verso Yara; la duchessa non si allontana mai dal capo dei Ribelli per suo ordine, anche per quanto riguarda le discussioni più importanti come quella che stanno per affrontare.
Carl barcolla verso destra e poggia la testa sulla spalla di Yara per reggersi in piedi.
La donna non fiata e mantiene lo sguardo fisso verso il centro del tavolo.
<< Vi ho riuniti qui per confrontarmi su come gestire questo paese in futuro. Ho letto differenti testi sulle vecchie leggi per la gestione delle fattorie. Possiamo organizzare delle stalle divise tra posto di produzione e quello per la mangiatoia. Finché non raggiungiamo un uomo per Vittorioso bisognerà razionare i pasti. Possiamo usare la vecchia stalla. Avete qualche proposta?>>
Il silenzio cala nella sala, interrotto dai rantolii del sonno pesante di Carl.
<< Io credo che non possiamo costringere i nostri uomini a razionare il cibo.>> sostiene Elios.
George sembra non notare la nota sgarbata nella sua voce.
<< Cosa proponi allora? L'anarchia? Ognuno fa da sé e quando non ci saranno più umani per sfamarsi che faremo? Saremo costretti a mangiare gli animali come sostiene legge del re! Ecco cosa accadrà! So bene che non possiamo costringere i nostri uomini ad aspettare almeno nove mesi prima di poter mangiare normalmente.>>
Elios s'irrigidisce, incapace di rispondere a quella domanda.
<< Possiamo conquistare i paesi qui vicino.>> Prova a dire.
I paesi qui attorno sono troppo distanti per essere raggiunti in una notte, rischieremmo di bruciarci.
Pensa la duchessa.
Finalmente Yara prende parola per controribattere le ragioni dei Ribelli.
<< In questo paese non disponiamo di mezzi per allontanarci alla luce del sole.>>
Carl si sveglia e cerca di ottenere un pò di contegno benché, l'odore di alcol, nega l'evidenza. Yara lo fulmina con lo sguardo per i rimasugli di bava rimastagli sulla spalla.
<< Io conosco un modo per poter viaggiare di giorno; ma sarà necessario riunire i pochi novizi che sono rimasti in questa città per poterci trasportare.>>
I presenti si voltano verso George, incapaci di capire da dove possa arrivare quell'individuo senza memoria.
<< Ho deciso il nostro futuro adesso andiamo fuori che lo comunicherò a tutti!>>
Elios lo fulmina con lo sguardo.
<< Come sarebbe a dire: hai preso una decisione? Non puoi dircela prima che andiamo lì fuori?>>
George fa una smorfia.
<< No, perché fosse per te potremmo continuare a raziare più villaggi possibili finché degli umani non ce ne sarà manco uno in tutto il mondo, ed io non lo permetterò!>>
Elios si alza di botto facendo cadere la sedia.
<< Io non ti riconosco più capo! Ti tieni per te ciò che vuoi fare in futuro di noi inoltre, ti porti dietro quella donna come se fosse un cagnolino! Cosa vuoi ottenere George?>>
Il capo dei Ribelli si alza tranquillamente, sovrastando la figura di Elios.
<< Io sono stato scelto per le mie qualità per essere un tuo superiore e come tale devi avere rispetto nei miei confronti! Non esigo ulteriori lamentele o ti sbatto immediatamente nelle segrete!>>
I presenti rabbrividiscono per quel lato così brutale e serio del loro capo; lasciandolo uscire verso la sala del trono, senza che nessuno lo ostalochi o che pretenda una spiegazione.
Yara lo segue tranquillamente, lanciando verso Elios tutto il disprezzo che prova nei suoi confronti.
Quando entrambi sono lontani per sentire Elios urla:
<< Dobbiamo eliminarlo adesso!>>

George si siede sulla poltrona e, solo quando tutti i suoi secondi lo raggiungono, inizia il proprio discorso.
<< Ribelli! Siamo un popolo forte e non possiamo ridurci a restringere le nostre razioni di cibo per più di un anno! Proprio per questo ho deciso che costruiremo delle carrozze che possano essere da riparo per i Vittoriosi e i novizi ci porteranno verso nuovi orizzonti e nuovi soldati! Conquisteremo il nord e affiancheremo così tanti uomini da avere un vero e proprio esercito da erigere contro le persone che sostengono le leggi del re!>>
La gente scoppia in un urlo di gioia e di promessa. Finalmente qualcuno di forte è dalla loro parte.

Yara ascolta allibita le parole del capo dei Ribelli. Non si aspettava una decisione del genere.
Scruta l'uomo che sorride al suo popolo.
Sembra un uomo del sud, un soldato direi da come si pone.
Un continuo borbottare attira la sua attenzione. Si volta verso Elios che ha le braccia aperte rivolte dietro di sé.
I secondi di George si sono preparati ad un attacco, ma probabilmente il discorso li ha fermati.
Neanche loro si aspettavano una decisione del genere.
Carl casca a terra dalla stanchezza e Yara non può far a meno di aiutarlo a sollevarsi.
<< Sei il Vittorioso più strano che conosca! Difficilmente ci ubriachiamo mentre te hai trovato la dose buona di alcool per restare sempre ubriaco!>>
L'uomo ridacchia facendola innervosire.
<< Dimmi un pò! Cosa ha in mente Elios?>>
Carl sembra titubante su cosa rispondere
<< Vuole assassinarlo. Peccato che George si è dimostrato un ottimo capitano e anche oggi ha trovato la giusta soluzione per i nostri uomini.
Elios vuole solo il suo posto, ma non sarà mai bravo quanto George. Ecco come la penso.>> sostiene mentre nei suoi occhi s'intravede parte di lucidità.

La Regina e il Ribelle                        -Un Lungo ViaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora