Capitolo 36- Il ritorno di Alessandro

391 41 2
                                    

Alessandro corre con un cappuccio sulla testa verso l'esterno del campo, sperando di non essere visto. Ha sentito che si sta alzando una sommossa contro di lui, quindi prima scappa, meglio è.
Girano l'angolo e una guardia li ferma.
<< Alzate il cappuccio affinché io vi possa vedere!>> esclama.
Carl se lo toglie per primo.
<< Dai amico, puoi mai chiedere ai tuoi stessi compagni una cosa del genere? >>
L'uomo però non sembra convinto.
<< Stanno cercando George. Io ho il dovere di riportarlo al nuovo capo Elios. >>
Alessandro ruota gli occhi verso l'alto. Come sospettava il secondo non ci ha messo due secondi a rubargli il posto.
Si toglie il cappuccio mostrandosi all'uomo, pronto ad attaccarlo, ma quest'ultimo non si muove.
<< Ebbene? Vuoi batterti da solo contro di me? Sei così sciocco da non richiamare gli altri?>>
Questo non lo calcola e s'inchina alla regina, lasciando tutti sorpresi.
<< Vostra Maestà! Io e i miei uomini siamo dalla vostra parte. Ci siamo uniti a questi Ribelli solo perché le nostre famiglie hanno rischiato di morire. Ci potete perdonare?>>
Esmeralda resta a bocca aperta.
<< Alzati e portami dai tuoi compagni.>>

Vengono scortati verso una piccola tenda, nella quale vi sono altri uomini intenti ad armarsi.
<< Uomini, inchinatevi alla regina.>>
I Vittoriosi obbediscono.
<< Non ci sto capendo nulla.>> Commenta Alessandro.
La guardia si presenta con il nome di Josuè.
<< Fino ad ora vi abbiamo seguito con il timore di essere uccisi da un momento all'altro, ma in realtà ci siamo riuniti in un sottogruppo. Noi non vogliamo che le leggi del re, siamo grati a lui e la speranza della cura ci riempe di gioia. Ho riunito quasi la metà di questo esercito sotto di me. Sono pochi coloro che veramente odiano il re. Mi dispiace che l'abbiate saputo così. >>
Alessandro alza le spalle.
<< Mi sarei tirato un pugnale da solo se fossi stato a conoscenza del mio passato. Mi hanno ingannato e sono diventato ciò che vedete, ma non ero veramente io. Sono stato costretto a guidare questo esercito.>>
La guardia annuisce comprensiva.
<< Qual'è il vostro piano, altezza?>>

La notte prosegue lenta mentre alcuni uomini iniziano a dare fuoco alle tende del campo dei Ribelli.
I Vittoriosi cercano di spegnere i fuochi, incapaci di capire se fosse un attacco del re o da parte di George. Si dirigono verso il fuoco ma non riescono a prendere i colpevoli.
Le fiamme si dilagano tutto lungo le tende esterne ed Elios si fa prendere dal panico sul come agire.
<< Spegnete le fiamme! Un uomo solo come George non può aver fatto una cosa del genere! Preparatevi ad un attacco!>> I Ribelli corrono da tutte le parti alla rinfusa, senza comprendere quale dei due ordini eseguire prima.
Il caos è mai all'apice e, una volta spente le fiamme, si preparano sulla difensiva, ma nulla accade.
Elios si prende il viso tra le mani in modo sprezzante. George è scappato con la regina e gli ha dato filo da torcere.

Esmeralda corre verso la città con il desiderio di farsi perdonare dal re. Prima che raggiungono le mura di cinta, Alessandro la ferma.
<< Quello che c'è stato prima tra di noi..>>
La regina lo zittisce.
<< Tutto ciò che abbiamo fatto non dovrà mai arrivare alle orecchie di Vito! Sono stata sovrastata da mille emozioni in questi due giorni e ho fatto un madornale sbaglio che non capiterà più. Io amo Vito e tu ami Theresa. Punto! L'abbiamo deciso tempo fa di separarci e così sarà per sempre.>>
Alessandro annuisce tristemente.
<< Che tu lo voglia o meno, quando ho perso i ricordi non era Theresa a svegliarmi la notte, ma tu; quindi ti amo Esmeralda e ti amerò sempre. Questo non puoi cambiarlo, e neanche tu.>>
La sovrana cerca di tenere un atteggiamento distaccato e freddo, ma sa che Alessandro non ha torto.
<< Adesso andiamo, voglio andarmene da questo posto il prima possibile e non voglio far altro che ritrovare David.>>

Vito guarda all'orizzonte, verso quella nuvola di fumo che si sta innalzando in mezzo alla boscaglia.
È che si nascondono.
Mentre formula questi pensieri, vede apparire delle figure che si avvicinano alla breccia.
Con il cuore che gli martella in petto, spera vivamente che sia stata proprio Esmeralda a creare quel fumo per liberarsi.
Corre di fretta e furia le scale, sbattendo contro protezione e guardie, ma se ne frega dei loro sguardi fulminanti. Appena raggiunge le mura si mette a correre verso la moglie e l'abbraccia forte a sé.
La regina viene tempestata di baci e carezza facendole svanire tutte le preoccupazioni e la rabbia della sera precedente.
<< Mi sei mancata terribilmente amor mio! Ho temuto di perderti di nuovo!>>
Solo allora alza gli occhi e nota la presenza di Alessandro.
Vacilla all'indietro, incredulo da ciò che vede.
<< Sei un fantasma venuto ad importunarmi o sei realmente tu?>>
Il ribelle sorride malinconicamente.
<< Sono tornato dal mondo dei morti solo per la formula! Anche se a dire il vero ho perso la memoria e ho commesso non pochi crimini negli ultimi tempi. Spero che mi potrai perdonare per ciò che ciò che ho fatto.>>
Il re lo abbraccia calorosamente, ancora incredulo dalla situazione.
<< Sono sicuro che non è nulla di non risanabile. Vieni e raccontami tutto!>>

Elios resta con i propri uomini attorno al tavolo, incapace di capire se fosse un incubo o meno.
George è riuscito a scappare e dirà al re ogni cosa che è accaduta e soprattutto conosce ogni tattica di battaglia dei Ribelli. Non ha scampo.
Si mangia le unghie teso come una molla, ascoltando i consigli per un attacco dei suoi uomini.
Una tromba suona per la presenza di intrusi e il panico lo sovrasta. Inaspettatamente Carl l' ha abbandonato e non può contare sul suo aiuto per gestire il tutto.
<< Preparariamo una difesa lungo il confine ovest e poi cercheremo di farli ritirare.>>
Corre verso l'esterno per impartire ordini e si nasconde dietro i suoi stessi combattenti per paura di essere massacrato.
Come previsto gli uomini del re sono pochi, ma molto agguerriti e li attaccano da ovest, purtroppo però le tende dietro di loro vengono nuovamente incendiate e sono costretti a combattere in avanti.
Elios indietreggia e raggruppa alcuni uomini per spegnere le fiamme, ma queste, invece di ridursi, sembrano aumentare.
In mezzo al nemico vede una specie di carrozza con sopra il re, la moglie e il suo ex capo, Alessandro, che sembrano sovrastare gli altri.
Il re urla a gran voce.
<< TUTTI FERMI IMMEDIATAMENTE!>> Ma pochi lo sentono, quindi Alessandro prende le redini.
<< AVETE SENTITO RIBELLI? NON MUOVETEVI DI UN CENTIMETRO SE NON VOLETE MORIRE! SONO IO IL VOSTRO CAPO RICORDATEVELO!>>
I rumori di lame che s' infliggono termina rapidamente, facendo calare un silenzio quasi inquietante nella raduna.
Alessandro punta lo sguardo feroce verso Elios.
<< Continuate a combattere! Lui non è più il vostro capo! Ha disertato!>>
Alcuni Ribelli gli puntano la spada alla gola, lasciandolo sorpreso.
Alessandro scende dalla carrozza e si dirige piano piano verso di lui.
<< Sciocco da parte tua non accorgerti di cosa accadeva tra i tuoi uomini. Molti di loro non hanno mai voluto avere me come re. Si sono uniti a me e ora siete perfettamente circondati.>>
Elios trema di paura ma non si arrende.
<< Puoi anche uccidermi ma ci sarà sempre qualcuno che desidererà sangue umano!>> sorride perfidamente.
Il re prende parola.
<< Ho saputo cosa volete. Il vostro capo George in realtà si chiama Alessandro,ed è mio nipote. Le mie leggi non vi piacciono e posso accettarlo. Infondo siamo nati per mangiare carne umana. Quindi ho deciso che potrete creare un regno con una fattoria, ma gestita dalle mie leggi! Sarà unica e non potrete imporre nulla a nessuno! Chi vuole restarci ci può andare. La insedierò a Windei con la duchessa Yara a gestirla.>>
I Ribelli alzano le mani in segno di vittoria.
Alessandro però non è ancora soddisfatto.
<< Tu invece morirai per la pena che sceglierà Yara.>>
Un coro di hip hip s'innalza tra i Vittoriosi, perché finalmente ognuno ha ottenuto ciò che voleva.

La Regina e il Ribelle                        -Un Lungo ViaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora