Capitolo 23

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Venerdì sera.

Due parole mille significati, venerdì sera potrebbe significare stare a casa e dormire, coccolarsi con il proprio ragazzo sul divano, andare al cinema, leggere un bel libro, andare ad una festa.

Ecco, dopo questi esempi io sto ancora cercando di capire cosa significhi il messaggio di Jack che mi ha inviato mezz'ora fa.

Venerdì sera preparati, tra due ore sono lì

Andremo al cinema? Guarderemo un film? Usciamo con i suoi amici? Andiamo fuori?
Capire Jack sarebbe come capire le foto su Instagram di Harry Styles è impossibile.

Sono le sei adesso e Jack se non ritarda come al solito dovrebbe arrivare verso le 8 dunque ho tempo per fare una bella doccia.
Mi spoglio e mi infilo sotto il getto di acqua calda che subito allieva tutti i dolori dovuti alle cheerleader, decido di lavarmi i capelli sempre con calma ho tutto il tempo per prepararmi per qualunque cosa dovremo fare.

Esco dalla doccia e mi infilo l'accappatoio lasciando che i capelli ricadano sulle spalle.
Riguardo più volte il cellulare e mi dispiace che Mark non mi abbia scritto ma probabilmente avrà da fare.

Con qualcuna.

Coscienza taci, non voglio paranoie inutili mi fido di lui.

Mi asciugo il corpo e dopo essermi infilata l'intimo comincio ad asciugarmi i capelli, e per tutti i ragazzi i quali stanno leggendo la mia storia sappiate che non c'è niente di più odioso che asciugarsi i capelli, l'aria calda i capelli umidi e appiccicosi, il caldo o il freddo appena sentì la mancanza del getto d'aria, per non parlare di quando bisogna lisciarli, ragazzi fidatevi le ragazze non nascono con i capelli lisci e dritti, no scordatevelo, dietro a quei capelli lucenti ci sono ore di lavoro, di bestemmi e di bruciature date dalla piastra.

Finisco l'eterno lavoro di sistemarmi i capelli e sembrano decenti, manca ancora una scarsa oretta prima del arrivo di quel idiota che ormai è il mio migliore amico.

Non sapendo come vestirmi opto per un look adattabile a tutto, escludendo la parte in cui andiamo a sciare per quello non sono pronta.
Mi infilo dei pantaloncini a vita alta di jeans, un top color prugna e infine un cardigan color panna, ovviamente io questi look non li saprei mai creare, Zoe ha creato il mio armadio fosse per me vivrei in felpa e jeans.

Mi dovrò truccare?

Va be non mi costa niente spendere dieci minuti per truccarmi, si come no dieci minuti.

Vi svelo un altro segreto, ci vogliono ore per truccarsi.

Con pochissima voglia decido di passarmi solo una linea di eye-liner e mettere il mascara, non me ne frega se non ho un counturing a regola d'arte.

Il campanello suona e io scendo le scale tranquillamente per Jack non corro giù dalle scale rischiando di morire come Mark, lui può decisamente aspettare.

Apro la porta e me lo trovo davanti leggermente scocciato
"Casa tua è diventata più grande o tu hai fatto un passo al minuto per venirmi ad aprire?" Dice lui e a me verrebbe da chiudergli la porta in faccia ma mi limito a sbuffare ed a farlo entrare.

"Sei pronta?" Chiede lui sistemandosi in giacchetto di pelle nero
"Per cosa?" Chiedo io e lui mi guarda come se fossi un alieno
"Come per cosa?" Dice lui incredulo e io rinuncio a capirlo
"Non lo so" dico io cercando di andare verso il divano ma lui mi blocca

"C'è una festa, la festa di Chelsea" dice lui con ovvietà
"Chi?" Chiedo io spaesata
"Ma tu a volte apri i social?" Chiede lui
"Certo, vivo su Twitter" dico io incrociando le braccia
"Si okay forse sai perfino come si chiama il bisnonno di Beyoncé ma non sai niente sulla tua scuola" dice lui e io non posso ribattere visto che ha tremendamente ragione.

How I Became The Popular GirlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora