28. Gocce d'acqua.

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Mia madre era così nervosa! Un suo difetto era sempre stato quello di non saper affrontare una discussione con la calma e spesso sembrava andare in panico senza alcuna ragione. Durante tutta la mia infanzia ricordo che era stato mio padre ad occuparsi dei rimproveri, e quando come in quella occasione il suo turno lavorativo coincideva con il mio rientro a casa le cose per la mamma si complicavano. Jasmine da buona volpastra se l'era filata via dicendo di aver bisogno di una doccia e lasciandomi da sola avanti alle solite critiche di mia madre.《Ma come diavolo ti è saltato in mente? Ti sei rincitrullita di colpo?》camminava per lungo e largo della stanza dimenando le mani come una bambina indignata. Fissavo incuriosita le sue movenze, canticchiando mentalmente una canzoncina che andasse a ritmo con i suoi passi.
Oh my darling, oh my darling, oh my darling Clementine...
L'accennai anche con la voce mentre risucchiavo un succo alla pesca confezionato dalla cannuccia.
Il fastidioso risucchiare e la mia tranquillità sembrarono irritare ancora di più mia madre e quasi mi sembrò di vedere del fumo fuoriuscire dalle sue orecchie.《Dannazione cerca di ascoltarmi quando parlo!》, il suo tono di voce di alzò di diverse ottave.
《Ouch!》mi lamentai massaggiandomi un orecchio.
《Dev'essere quella ragazza...Jasmine. Io lo sapevo eh, non ha la faccia di una brava persona!》
Risi.
《Secondo me la colpa è della pessima cuoca che hai assunto.》
《Hai il coraggio di fare dell'ironia, Andrea? Ma cosa ti è preso?》scosse la testa.
Storsi gli occhi e mi sollevai dal divanetto finendo faccia a faccia con mia madre.《Nulla mamma, non mi è preso nulla di preoccupante. Non ho rischiato un infarto e non mi sono buttata giù da un cornicione...ho solo passato una bella serata. Ho ballato, ho bevuto, ho conosciuto delle persone... e probabilmente non lo rifarò almeno per un anno, ma almeno quando parleremo del famoso anniversario di morte di Jhon mi farò una risata, così come ogni suo fottuto ricordo mi farà sorridere!》
Alzai la voce anch'io.
《Ho pianto anch'io al suo funerale mamma, prego per lui tutte le notti e mi manca, mi manca come l'aria. E l'ho accettato, cazzo,Jhon non c'è più! Ma io ci sono, io sono qui.》Le lacrime iniziarono a rigare il mio volto di loro iniziativa, dispettose.《Sarò me stessa fino all'ultimo, che tu lo voglia o no. Questa è tua figlia, il tuo sangue. Lasciami libera di essere e sceglierò sempre la mia famiglia prima di tutto, ma se vuoi intrappolarmi puoi dirmi addio anche adesso.》
Mia madre spalancando gli occhi si strinse forte un labbro tra i denti e credetemi, avevo voglia di farlo anch'io. Non avevo mai parlato in quel modo a mia madre prima di allora e mi stupii di essere stata così assurdamente convincente. La mamma sciolse le braccia e si voltò.《La prossima volta che usi l'auto, abbi il buon senso di avvisare.》
Mi diede le spalle prendendo la direzione del giardino. Lei faceva sempre così: non dava mai una conclusione.
Degli schiocchi attirarono la mia attenzione ed arrossii fortemente d'avanti agli applausi di Jasmine che sembrava aver assistito tutto dalla scalinata che portava al piano superiore.《Wow!》esclamò ancheggiando come suo solito fino a raggiungermi, per poi passare i suoi pollici sopra le mie guance.《Dai piccoletta, se smetti di piangere ti compro il gelato!》mi canzonò, ed io sorrisi arrossendo leggermente, imbarazzata, finendo per sembrare realmente una bambina.《Jas... ho un appuntamento con Sonia per chiarire alcune faccende e...》
《Oh si non preoccuparti, resto qui. Sarà una buona occasione per far capire a tua madre che non voglio ucciderti e gettare il tuo corpo in un burrone!》rispose senza nemmeno farmi concludere la frase.《Meglio non farle sospettare nulla insomma!》continuò sussurrando in modo giocoso.《Sapevo di non potermi fidare!》arricciai il volto per poi lasciarle allegramente un bacio sulla guancia e scattare nella mia stanza.
Il luogo d'incontro non era stato affatto deciso a caso. Quell'ampia piazza poco distante dal centro era stato il luogo del nostro primo incontro."Hai visto per caso un gatto passare di qui? Abito due piazze accanto, Agrid è fuggito da casa e si è perso!"mi aveva detto toccandosi nervosamente il volto ed ispezionando la zona con gli occhi mentre io leggevo beatamente un libro seduta sul margine di quella fontana. In effetti non avevo visto alcun gatto, ma riposi il mio libro ed iniziai a cercare con lei fino a ritrovare il cuccioletto grigio dal pelo lungo, grigio e gli occhi azzurri come i suoi.
Anche quel pomeriggio l'acqua della fontana scrosciava rumorosa, ma noi avevamo qualche anno in più e tutto ciò che ci circondava sembrava avere un profumo diverso.
Sonia non parlava, aveva lo sguardo basso alle sue sneakers bianche ed una sigaretta tra le labbra che nel silenzio sembrava quasi ardere rumorosamente accompagnata dal suo respiro.《Avresti potuto rispondere ad uno dei miei messaggi.》
Il suo tono mi era sembrato quasi un rimprovero, ma avevo intenzione di darle spiegazioni a mio modo, seppur non fossi tenuta a farlo. Sonia era diventata molto più di una ragazzina che ha perso il suo gatto.
L'acqua fredda bagnava la mia mano scivolando poi verso il basso.《Ti ricordi da piccole? Sentivamo sempre il bisogno di fare le cose in due, sincronizzate come se avessimo un corpo solo. Le stesse mode, la stessa scuola, la stessa musica, gli stessi amici e nemici. Tutti dicevano che fossimo due gocce d'acqua!》
《Lo ricordo Andrea ma non credo tu mi abbia chiamata per ricordare i vecchi tempi》sospirò quasi disturbata.
Lasciai cadere la testa sulla sua spalla.《Perché no?》risposi dispiaciuta.
《Cosa ti è successo a Londra, Andy?》
Mi morsi la guancia più volte prima di rispondere.《Ho capito che due gocce d'acqua sono fatte della stessa sostanza, ma hanno una forma e seguono rotte diverse.》
Dopo aver sentito quella frase lei sembrò sciogliersi come neve al sole.《Non mi aspetto che tutto torni com'era, dimmi solo che non te ne dimenticherai》bisbigliò tra le mie braccia.《Non aspettarti neppure che finisca però》sorrisi baciandole i riccioli sulle tempie.《Non importa in che modo, Sonia, io ti voglio ancora nella mia vita.》

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