11. Sei imperfezione, sei poesia.

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Mi era solito farlo: tra le persone che incontravo per strada, tra gli sconosciuti nella metro,tra chi faceva la fila con me nei market,tra i profili facebook...
capitava che qualcuno attirasse la mia attenzione senza un particolare motivo.
Capitava che trovassi in qualcuno un fascino particolare, capitava che qualcuno mi ispirasse a scrivere, a dipingere, a sognare.
Mi chiedevo come, quella comune gente sconosciuta, potesse trasmettermi tanto.
Era paragonabile all'amore.
Avevo sempre pensato che l'amore trovasse ispirazione nelle imperfezioni.
Vista un po' più da vicino, Jasmine non era perfetta come fin da subito mi era sembrata, ma riusciva a farmi sognare lo stesso, come un racconto che non ti stanchi mai di leggere.
Era poesia.
Addentai in una smorfia l'hamburger tra le mie mani.
《Avevo dimenticato quanto facesse schifo la cucina britannica》mi lamentai in una smorfia.《Sei una di quelle persone fissate con il cibo salutare?》mi domandò Jasmine consumando a sua volta il suo pasto.
《Più o meno》conclusi.
Ci fu qualche attimo di silenzio, mentre entrambe sembravamo immerse nei nostri pensieri.
《Noi due abbiamo una questione in sospeso!》azzardai sorridendo, e lei ricambiò.
Le bastava sorridere per sembrare tremendamente sexy.
《Dimmi una cosa: perché ti interesso tanto?》
Storsi gli occhi e sbuffai giocosamente.《Che c'è? Ti vergogni, per caso?》
《No di certo! Ma questo è...insolito.》
《Visto? C'è sempre una prima volta!》
Lei ridacchiò, poi con un sorrisino modellato ed ancora evidente sul volto abbassò lo sguardo.《Allora... cosa vorresti sapere in particolare?》
Mi misi più comoda sul mio posto.《Dimmi ad esempio in che modo sei finita a lavorare li dentro》fu la prima cosa che mi passò per la testa.
Scrollò le spalle.《Ho conosciuto Anth attraverso alcuni amici e mi ha proposto di ballare con Evelyn Star. Mi è capitato poche volte di esibirmi singolarmente, ma la paga non mi basta per l'affitto, quindi faccio anche la servetta...》《Non sembri affatto contenta!》
《Ho avuto decisamente di meglio》bevve un sorso di soda.《Ad esempio?》
S'incupì leggermente e dopo pochi secondi riprese a parlare.《Pochi anni fa, avevo coronato il mio sogno assieme alla mia compagna: eravamo riuscite a metter su una scuola di ballo. Era qualcosa di decisamente più appagante.》《E poi?》ero ormai ipnotizzata dal racconto. Lei rise, ancora.
《Sei una ficcanaso!》《Non puoi lasciarmi a metà della storia!》
Sospirò con una leggera aria d'arresa.
《Bè, poi sono iniziati i problemi tra noi due. Litigi, discussioni accese, insulti... sul lavoro non riuscivamo ad essere così professionali. La scuola ha fallito, lei mi ha mollata, io ho iniziato a lavorare al Purple e lei convive con un uomo a Liverpool.》
Rimasi perplessa.《Wow! È una brutta storia!》《Davvero?》rispose ironica abozzando un ghigno buffo.《Mi dispiace.》
《Acqua passata! E tu perché sei qui? Non sembri apprezzare molto il posto.》
《Oh, ehm... no, infatti! Ma avevo bisogno di cambiare aria.》Masticai velocemente il boccone per non parlare a bocca piena.
《Un'altra ragazza che viaggia alla ricerca di se stessa...》
《Ti è già capitato?》la fissai incuriosita.《Si, ma di solito questa città per voi avventuriere è un'opportunità. Secondo te cos'ha che non va?》storse le labbra.《Non so, credo solo di sentirmi fuori posto.》
Lei si immobilizzò un attimo a fissarmi sorridendo amabilmente, mentre sul mio volto appariva un ghigno confuso.《Non conosci un granché questa città, vero?》mi chiese.
《Sono andata via da qui quando avevo circa dodici anni, quindi no, non credo. A cosa alludi?》mi insospettii.
《Al fatto che forse questo posto sia migliore di quanto credi.》
Era perfetto! Potevo girare le carte a mio favore.《Bene, dimostramelo!》
Strabuzzò gli occhi,《cosa?! No, no, no! Decisamente non ho tempo per fare anche la guida turistica.》
《E se tu ci guadagnassi qualcosa?》
Mi stupii io stessa di quanto stessi diventando sicura.
Lei sollevò un sopracciglio interessata.《Cosa di preciso?》
《Dedicami solo un'ora a settimana del tuo tempo, ed io ti offrirò il pranzo tutti i fine settimana》tirai fuori dispettosamente la lingua, poi risi e lei con me.
Tentennò un attimo ed io notandolo congiunsi scherzosamente le mani fingendo un'espressione supplicante.
Si portò una mano sotto il mento reggendosi la testa.
《Tu mi incuriosisci. Non mi è mai capitato!》disse sporgendosi un po' più verso di me. Affondai nella profondità del nero che aveva negli occhi.
Restai in silenzio aspettando ancora una risposta. Annuì con la testa.
《Va bene, che un'ora a settimana sia!》gesticolò, ed io esultai mentalmente.
《Ora devo andare però, hai il mio numero》continuò estraendo il portafoglio dalla borsa, ma la fermai.
《Ho detto che offro io!》sorrisi, e lei mi rispose con un bacio all'angolo delle labbra, poi si avvicinò al mio orecchio.《L'invito per questa sera è ancora valido!》
La sua voce, dolce e nello stesso tempo decisa,mi faceva impazzire. La vidi allontanarsi e sparire tra la gente.

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