8. Londra immensa, Londra esteanea.

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Tutto ciò che mi circondava era solo un pezzo di mondo.
Sentirsi smarriti, in una città immensa è una sensazione che non augurerei a nessuno di provare.  In Italia ero Andrea, ero una figlia, una sorella, un'amica, una ragazza conosciuta per strada... a Londra ero ormai solo un'estranea.
Girovagavo solo tra un mucchio di ricordi offuscati, tra sgradevoli sensazioni e cattivi flashback, ma dovevo prenderli di petto.
''Dimostra quanto vali, Andrea.''
L'ansia era forte, le gambe tremavano, eppure sentivo di doverlo fare. Bussai alla porta e chiusi gli occhi, li strizzai fino a quando non la sentii cigolare, e solo allora li riaprii.《Salve signora Donnelly, mi riconosce?》
La biondissima donna d'avanti a me era esattamente come la ricordavo, solo con qualche ruga in più sul volto. Mi squadrò scioccata.《Oh mio Dio, Andrea, sei tu?》
Sorrisi portandomi una mano sulla nuca.《Si signora, sono io.》
《Sei...cresciuta! E cos'hai fatto ai capelli? Oh , Dio!》Afferrò una ciocca dei miei capelli non più così rossi come da bambina, poi mi accarezzò il capo portandosi l'altra mano alla bocca, ed i suoi occhi si riempirono di lacrime.
《Ho rinnovato un po' il mio look. Non mi sta bene il castano?》cercai in vano di sdrammatizzare la situazione, ma non ci riuscii.
La donna mi strinse così forte da togliermi il fiato, piangendo come una fontana tra le mie braccia ancora tremolanti.
《Vieni, entra!》mi invitò nel suo appartamento, che ancora odorava di rose e lavanda, e mi accomodai su una poltroncina color pesca di quelle poste in salotto lasciandomi servire del thè caldo.《Allora, che ci fai da queste parti?》
《A dire la verità non so rispondere alla sua domanda signora, sono qui solo per cambiare aria. Potrei restare per molto e potrei andar via presto.》
《Oh certo capisco, bè, è bello ritornare alle origini, no?》
《Meno di quanto mi aspettassi in realtà, ma non ha importanza. Dov'è suo marito?》《È a lavoro, come al solito. Hai dimenticato quanto è impegnato Jordan?》
《Già, avevo dimenticato. Io lei e Savannah passavamo le intere giornate qui, e di lui neppure l'ombra.》
La donna, naturalmente s'incupì.
《Signora, non vorrei sembrare sfacciata, ma... assume ancora i suoi antidepressivi?》《Di tanto in tanto, non è più un'abitudine, non è più una malattia. Sai, è difficile, alle volte crollo di nuovo, ho ancora nitida l'immagine della mia bambina in quella fredda tomba. Perchè proprio lei?》la sua voce si fece rauca. Tentennai, l'atmosfera era cupa, scura, triste, anche le pareti di quella casa sembravano più ombrose.《Ora ha un nuovo amico li in paradiso, signora Donnely.》《Di chi stai parlando, Andrea?》la donna si allarmò in un attimo. Non avevo avuto molto tatto in effetti.《Di Jhon, mio fratello.》
《Oh cielo!》la donna sbianco di colpo.
《Cosa è successo a quel povero ragazzo?》continuò con il respiro un po' più affannoso ascoltando con attenzione.
《È stato coinvolto in una rissa, fuori da un pub. Un uomo gli ha spaccato una bottiglia di vetro sulla testa, ed ha perso la vita in questo modo.》
La donna si sollevò dal suo posto, agitata, tremante, biascicando parole incomprensibili. Raggiunse una cassettiera, tirò fuori da questa degli ansiolitici e li ingurgitò velocemente per poi tornare al suo posto.
《Quando è successo?》
《Poco meno di un anno fa, signora.》
《Ed i tuoi genitori come stanno?》《I conflitti tra di loro sono aumentati. Spero che ora che avranno la possibilità di passare più tempo da soli, le cose si sistemino da sole.》
《Povera quella brava donna di tua madre, quante ne ha dovute passare!》
Mi limitai ad annuire con la testa sorseggiando la mia tazzina di thè.
《Ci tenevo a passare signora. Sento che la sua famiglia ormai sia tutto cio che mi lega a questa città.》
《Perchè dici così, cara?》
《Perché la mia testa è piena di pessimi ricordi. Tutto ciò che avevo, sembra essere sfumato fino a sparire.》
La signora mi fissò perplessa accarezzandosi il volto.
《Non sei più in contatto con nessuno dei tuoi vecchi amici?》
《No signora.》
Lei si sollevò e si diresse verso il suo ufficio, invitandomi a seguirla.
La piccola stanzetta era ben arredata, molto semplice e minimalista.
Iniziò a sfogliare scartoffie da una libreria li accanto e ne tirò fuori una vecchia foto stropicciata che subito mi mostrò.
《La ricordi questa?》
La foto ritraeva noi bambini di quel vecchio quartiere, mentre giocavamo allegramente.
Riuscii a riconoscere il mio volto dai lisci capelli ramati, quello della dolcissima Savannah, e quello di Jhon, che si distingueva tra tutti grazie alla sua pelle scura.
《L'avevo dimenticata.》
Mi commossi, ed iniziai a sorridere.
《Ricordi questa ragazza?》puntò il dito su uno dei volti nella foto.
《Credo di si, Adriana...》tentai inutilmente di ricordare il suo cognome.
《Adriana Collins》mi aiutò la donna.《È una brava ragazza. Tre o quattro anni fa si è trasferita a Birmingham con la sua famiglia, prima di partire mi ha lasciato il suo indirizzo ed il numero del suo cellulare, e pochi mesi fa è tornata a farmi visita. Non ho ben capito se il suo tempo qui avesse una scadenza o se volesse restare, ma se tu vuoi posso metterti in contatto con lei!》
L'idea sinceramente non mi dispiaceva.
《Ne sarei molto felice.》
Mi passò le informazioni, e la ringraziai con un affettuoso abbraccio.
《Se non le dispiace ora dovrei andare, sto per affrontare il mio primo giorno di lavoro.》
《Che Dio ti benedica, Andrea. Buona fortuna!》

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