10. Mio desiderio.

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Amore e sesso.

Argomenti di cui non avevo mai amato parlare, lo ammetto.L'amore mi aveva sconvolta in tenera età, con Sonia.
Il sesso con lei era stato sempre un desiderio, e mai un bisogno.
Credevo che non sarebbe mai successo:
che lei sarebbe rimasta l'unica donna con quale avrei condiviso un letto.
O per lo meno, ero convinta che non l'avrei mai condiviso con qualcuno che non amassi profondamente;
eppure la realtà mi spiazzava.
Nemmeno con Jasmine era stato un bisogno.
La cosa mi confondeva.

《Dai Andrea, sbrigarti, siamo in ritardo!》
Fissai Sarah sbuffando rumorosamente.
《Dammi una mano, cosa dovrei indossare per un aperitivo?》domandai apaticamente fissando qualche outfits appeso a delle grucce nel mio armadio.
Sarah si avvicinò a me aiutandomi a rovistare, e tirò fuori un abitino a tubino color verde acqua, un paio di sandali dello stesso colore, una giacca elegante ed una pochette nera, poi schioccò le dita.《Cerca di fare in fretta!》《È l'unico vestito che ho, contavo di usarlo per le occasioni speciali!》
《Oh, bè, vuol dire che ti servirà un po' di shopping》 scrollò le spalle ed uscì fuori dalla stanza.
《Ma per quale motivo ho accettato di partecipare a questa cosa?》, storsi gli occhi auto rimproverandomi, ed indossai i capi scelti dalla mia amica. Uscimmo assieme di casa, e li trovammo Alex alla guida di un'elegante auto bianca che ci invitò a salire.
《Wow!》esclamai accarezzando i sedili in pelle che odoravano di nuovo.
《Hai messo da parte i soldi per un auto?》domandai curiosa al ragazzo, il cui abbigliamento mi ricordava quasi Ben Affleck.
《Ah no, non riuscirei mai a permettermela! Ho dei parenti benestanti che vivono in città, possono prestarmela di tanto in tanto.》
Sfrecciò via in una direzione a me ignara.
Compresi solo quando riuscii a leggere la scritta "Purple" sull'insegna.《Che ci facciamo qui?》《Bar di mattina, discoteca di sera... o almeno così dicono.》
Appena mettemmo piede fuori dall'auto venimmo travolti da alcuni ragazzi dall'aria raffinata che ci accolsero e ci invitarono ad entrare con loro.
Sarah me li presentò uno per uno, ed in particolare sembrai attirare l'attenzione di un biondino che subito provò a rompere il ghiaccio.
Non vi nego che mi divertivo troppo a distruggere le aspettative degli uomini, la loro faccia dopo essere stati rifiutati mi faceva malignamente scompisciare dal ridere.
Tuttavia, una cosa che odiavo, erano le persone troppo appiccicose ed insistenti. Lui sembrava essere esattamente uno di quelle e me ne accorsi in particolare quando lo vidi sulla sedia accanto alla mia.
《Ordiniamo?》propose Alex tra le mille chiacchiere richiamando l'attenzione di una cameriera, che riuscii a riconoscere solamente una volta al mio tavolo.
"Jasmine."
Sgranai gli occhi, lei mi lanciò un'occhiata sagace appuntando le ordinazioni sul suo blocco.
La seguii con lo sguardo, ammaliata dalle sue movenze estremamente femminili.
"Non sei niente male in divisa!" , pensai divertita.
Il biondo accanto a me continuava a mettersi stupidamente in mostra nella speranza che lo notassi.
Quando perse le speranze si voltò verso di me sorseggiando il suo Negroni sbagliato.《Allora, Andrea, giusto? Dimmi di te! Sei nuova qui?》
Decisi di divertirmi un po' ed assecondarlo.
《Potrei esserlo》risposi sollevando un sopracciglio il più maliziosamente possibile.
《Oh, una ragazza misteriosa! Mi piacciono i misteri!》ricambiò  il mio sguardo, risi mentalmente... con i ragazzi era tutto noiosamente facile.
Spostai la mia visuale in avanti, e lui ci riprovò.《Vorrei saperne di più!》pronunciò impacciatamente.
Iniziava a stancarmi.
Seria lo fissai ancora ed iniziai a parlargli in tono basso.《Vuoi sapere un segreto?》
Lui annuì con la testa, sembrava un cagnetto affamato; ridicolo.
Lo attirai a me con un indice, si sporse nella mia direzione, mi avvicinai al suo orecchio, presi fiato e in modo secco dissi:《Sono gay.》
Notai immediatamente la sua faccia andare in ebollizione dall'imbarazzo, e da li, non mi rivolse più la parola.
Dopo un'abbondante ora di futili chiacchiere tutti lasciarono il proprio posto salutandosi.《Andy! Andiamo?》mi chiamò Sarah.
《Andate pure! Devo passare in libreria, è qui vicino, faccio due passi e torno in taxi.》《Sei sicura?》chiese lei sospettosa.
《Certo.》
Prese posto nella macchina insieme al ragazzo e sfrecciò via.
Mi intrufolai di soppiatto nel locale  notando i banchi vuoti: stavano per chiudere.
Delle grida attirarono la mia attenzione, mi nascosi dietro una colonna in marmo ad origliare.
《Andiamo Anthony! Ho degli impegni nel pomeriggio!》
《Non mi interessa Jasmine, non ci troviamo con i conti. Sono trenta pound, o me li restituisci di tasca tua, o lavori extra.》
L'uomo seduto dietro al banco pigiava rumorosamente i tasti di una calcolatrice scarabocchiando su un foglio qualcosa, Jasmine sembrava decisamente agitata.
Uscii allo scoperto.
《Salve, scusate il disguido, io ed i miei compagni abbiamo dimenticato di pagare il conto》posai il denaro sul banco.
L'uomo fissò malignamente la ragazza accanto a me.
《Questa volta sei salva. Quando hai finito di ripulire chiudi il locale》si allontanò ladciando sul banco un mazzo di chiavi, ed uscì dal locale.
Jasmine tornò a fissarmi strofinando uno straccio bagnato sul bancone.
《Ehi, hai denaro da buttar via? I tuoi amici hanno già pagato!》sorrise.《Non mi ringrazi?》《Te li restituirò.》
La sua espressione era dolce.
《Non importa, stai tranquilla!》
Il suo sguardo tornò provocante, mentre continuava a mordicchiarsi un labbro fissandomi dall'alto al basso. Mollò lo straccio tra le sue mani allentandosi il cravattino e la camicia, e mostrando leggermente la scollatura.
《Ti devo un favore.》
Sapevo a cosa stava alludendo.《Ovvio.》
Avanzò pericolosamente verso di me cingendomi un fianco, ne avvertivo il fiato sul collo mentre l'altra sua mano vagava solleticandomelo dal lato opposto. Tentai di rimanere impassibile.
《Parla pure, tutto ciò che vuoi.》《Voglio il tuo numero e... voglio che tu pranzi con me》,sorrisi.
Fece un passo indietro stupita.《Questi sono due favori!》rise divertita.
《Bè, sono trenta dollari!》
《È la stessa cosa.》
《In questo caso, il secondo prendilo come un invito, ma se rifiuti mi offendo!》imbronciai giocosamente il volto strappandole un'altro sorriso e lei chinò la testa da un lato.
《D'accordo》annuì.

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